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Articolo 4 della Legge di Bilancio: ecco cosa cambia per gli amministratori di condominio. Analisi della proposta di modifica

La levata di scudi “a oltranza” contro l'ormai famoso articolo 4 della Legge di bilancio 2020 comincia finalmente a smuovere qualcosa.
Avv. Michele Zuppardi - Foro di Taranto 

È da poco iniziata in Parlamento la discussione per la conversione in legge del D.L. 124/2019, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 26 ottobre, e già l'odiosa disposizione che impone al committente il versamento delle ritenute fiscali trattenute dall'impresa appaltatrice per i lavoratori impiegati sul suo cantiere sta cambiando pelle.

Secondo una bozza di revisione, che la redazione di Condominioweb ha avuto modo di visionare, la norma affiderebbe ai committenti il più semplice obbligo di richiedere agli appaltatori copia delle deleghe di pagamento delle ritenute fiscali per i lavoratori impiegati nell'esecuzione delle opere, provvedendo poi a girarle al Fisco, solo nel caso in cui il valore degli appalti sia superiore a 200mila euro annui, nonché ove sussistano i requisiti del "prevalente utilizzo di manodopera" e dell'uso di beni strumentali di proprietà del committente o a quest'ultimo riconducibili.

L'altra possibilità, anch'essa in valutazione parlamentare, è quella di mantenere in capo agli appaltanti, amministratori condominiali compresi, l'obbligo di versare allo Stato gli importi derivanti dalle ritenute fiscali dei dipendenti dell'appaltatore, ma solo in presenza di opere e contratti con valore annuo superiore a 200mila euro.

Dal 1° gennaio 2020, il versamento delle ritenute fiscali dovrà essere effettuato dal committente

Sul tavolo delle trattative, ancora, gli addetti ai lavori sono inoltre impegnati a valutare un nuovo possibile cambiamento dell'attuale norma, nella parte in cui vi è un più stretto riferimento all'affidabilità delle imprese.

Esse, attualmente, sono slegate dal vincolo normativo imposto dal D.L. 124/2019 soltanto se attive da almeno cinque anni o se abbiano effettuato versamenti all'Erario per almeno due milioni di euro, senza mai aver avuto iscrizioni a ruolo o accertamenti in merito a tributi e contribuzioni previdenziali per importi superiori a 50mila euro.

Con la nuova formulazione allo studio, il numero minimo di anni di "anzianità imprenditoriale" scenderebbe a tre, e l'ammontare dei versamenti annuali sul conto fiscale erariale dovrebbe attestarsi ad almeno il 10% dei ricavi risultanti dalle corrispondenti dichiarazioni.

Nella bozza di revisione del D.L.124/2019, ancora, si prevede che le imprese appaltatrici, nei cinque giorni successivi alla scadenza del versamento, debbano comunicare al committente - a mezzo posta certificata - sia le deleghe di pagamento che l'elenco dei lavoratori impiegati, l'ammontare delle loro retribuzioni nonché le rispettive, singole ore di attività.

Con una espressa previsione: in caso di mancato inoltro della documentazione attestante gli avvenuti pagamenti delle ritenute fiscali dei loro dipendenti, che le imprese dovranno inviare ai committenti, questi ultimi saranno obbligati a sospendere - in costanza di inadempimento - il versamento di ogni corrispettivo maturato dalle imprese stesse entro il limite del 20% del valore dell'opera, nonché a comunicare il tutto all'Agenzia delle entrate entro il termine di novanta giorni, pena l'irrogazione di pesanti sanzioni.

Dunque la platea delle unità appaltatrici assoggettate alle attuali prescrizioni della legge di bilancio 2020 si potrebbe restringere di parecchio, e così anche il numero di amministratori che erano stati travolti dall'improvvisa e sconsiderata norma varata.

La "doppia" posizione di garanzia dell'Amministratore di condominio datore di lavoro

Nelle more dell'iter parlamentare di conversione del D.L. 124/2019, che dovrà essere concluso entro il prossimo 26 dicembre, l'auspicio è ora quello che "passino" le modifiche proposte, snellendo così - rispetto alle pesanti incombenze in vigore dal 1 gennaio 2020 - il gravoso e non facile lavoro aggiuntivo posto forzatamente in capo anche gli amministratori di condominio.

Costoro, già alle prese con una pesante rivoluzione normativa di settore, e nella perdurante assenza di sia pur minime garanzie economiche, dovrebbero in verità essere totalmente "graziati" dalle ultime disposizioni di "sorveglianza a titolo gratuito" imposte dal Governo, il quale - proprio a mezzo del decreto legislativo in discussione - ha chiaramente e scientemente voluto scaricare sulla categoria oneri burocratici e adempimenti tipici di organismi di controllo, senza garantire in cambio assolutamente nulla ai già vessati professionisti del settore, indiscriminatamente colpiti da una contorta, farraginosa e inutile burocrazia "delegata".

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