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I fotogrammi di Google Earth possono essere usati anche in sede penale come prova per accertare gli abusi edilizi.

Abusi edilizi: bastano le mappe di google per provarli.
Avv. Eliana Messineo - Foro di Reggio Calabria 

Con sentenza n. 37611/ 2020, la Corte di Cassazione penale, Sez. 3, ha confermato la validità documentale delle immagini acquisite dal software Google Earth quale prova degli abusi edilizi.

Le fotogrammetrie aeree utilizzate per il rilevamento topografico, già riconosciute piene prove documentali non solo in sede civile ma anche nei giudizi amministrativi ove si rinvengono diverse sentenze confermative di ordini di demolizione da parte dei Comuni o annullamenti di sanatorie, si confermano oggi, secondo quanto statuito con la sentenza in argomento, piene prove documentali utilizzabili anche in sede penale ai fini della condanna per abuso edilizio.

Invero, come già statuito dai Tribunali amministrativi, la documentazione fotografica estratta da Google Earth o da altri sistemi software capaci di generare dati topografici, è ammessa per provare gli abusi edilizi e costituisce non più, come in passato, mero valore indiziario che assurgeva a piena prova solo se accompagnato da altri circostanziati elementi probatori, bensì il suo utilizzo è consentito anche in sede penale quale prova documentale ex art. 234 c.p.p.

Secondo il codice di rito, infatti, l'acquisizione di documenti rappresentativi di fatti, persone o cose può avvenire mediante la fotografia, la cinematografia, la fonografia o qualsiasi altro mezzo, rientrando così, nella dizione del dettato normativo, anche le immagini satellitari.

Abusi edilizi e Google Earth come prova: il caso

I proprietari di un immobile venivano condannati in primo grado ed in appello per abusi edilizi in relazione alla realizzazione di una piscina in muratura in assenza del permesso di costruire.

Avverso la sentenza di appello gli imputati proponevano ricorso per Cassazione articolato in tre motivi:

  • Illogicità e contraddittorietà della motivazione della sentenza d'appello: mancanza di attività istruttoria in primo grado in quanto il teste del P.M. non aveva effettuato alcun accertamento, ma aveva dedotto la circostanza che le opere abusive fossero attribuibili agli imputati solo dalle risultanze di Google Earth; mezzo di prova questo, considerato dai ricorrenti privo di rilevanza giuridica.
  • Illogicità e contraddittorietà della motivazione della sentenza per non aver considerato l'impossibilità di giungere ad un accertamento della colpevolezza: impossibile risalire con certezza alla data di inizio dei lavori, stabilita sempre sulla scorta delle immagini riportate da Google Earth.
  • La mancanza di prova certa da cui evincere la data di inizio dei lavori e l'impossibilità di desumere dalle immagini satellitari, lo stato di usura dei materiali, l'eventuale utilizzo del bene, la sussistenza di lavori in corso o la recente o meno realizzazione dell'opera avrebbero dovuto generare nei giudici un dubbio tale da fondare l'estinzione del reato per prescrizione.

Abusi edilizi. Il coniuge comproprietario è responsabile?

In sostanza per i ricorrenti le immagini riportate da Google Earth non potevano considerarsi prove valide ai fini dell'accertamento dell'abuso edilizio sia con riferimento all'attribuibilità delle opere agli stessi imputati sia in relazione alla data di consumazione del fatto rilevante ai fini della prescrizione del reato.

Abusi edilizi e Google Earth come prova. LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE

La Corte di Cassazione, dopo aver confermato la personale responsabilità penale degli imputati fondando il proprio convincimento sul dato certo, valorizzato dai giudici d'appello, che gli stessi oltre ad essere proprietari dell'immobile, dimoravano nell'immobile interessato dai lavori, giunge ad escludere l'estinzione del reato per prescrizione riconoscendo pieno valore probatorio all'aerofotogrammetrie di Google.

Demolizione di un'opera abusiva e litisconsorzio necessario

Riprendendo proprie statuizioni in tema di edilizia, la Corte ribadisce che grava sull'imputato che voglia giovarsi della causa estintiva del reato rappresentata dalla prescrizione, l'onere di allegare gli elementi in suo possesso dai quali desumere la data di inizio del decorso del termine.

Nella specie gli imputati si sono limitati a contestare le immagini tratte dal software Google Earth sostenendo come dalle stesse non potesse desumersi lo stato di usura dei materiali e, quindi, la recente o meno realizzazione delle opere, senza tuttavia adempiere al proprio onere probatorio al fine di dimostrare una diversa ed anteriore datazione delle opere tale da condurre a ritenere superato il termine di prescrizione...

In conclusione, in mancanza di elementi probatori allegati dall'imputato, le immagini fornite da Google Earth vanno considerate prove valide per accertare gli abusi edilizi.

Sentenza
Scarica Cass. pen. 20 ottobre 2020 - 27 dicembre 2020 n. 37611
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