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Spese sfiato termosifoni a carico degli inquilini

Lo sfiato dei termosifoni prima della loro messa in funzione invernale, ma anche successivamente, è operazione semplice che deve essere eseguita ad opera del conduttore, o meglio su suo input ed a sue spese. Come si fa e perché spetta a lui?
Avv. Alessandro Gallucci 

Una delle cause del cattivo funzionamento dell'impianto di riscaldamento - causa facilmente eliminabile - è la presenza di aria nei caloriferi, elemento eliminabile con lo sfiato dei termosifoni.

L'operazione, che non comporta il possesso di abilitazioni particolari, deve comunque saper essere eseguita.

Se il locatore ovvero il conduttore non sono in grado di porla in essere, chi deve sostenere il costo per la sistemazione dei termosifoni?

Sfiato termosifoni, in che cosa consiste?

Nell'impianto di riscaldamento, sia esso autonomo o centralizzato, può formarsi dell'aria che, presente nei termosifoni, non consente il corretto circolo dell'acqua calda che li riscalda e conseguentemente fa scaldare gli ambienti.

La presenza di aria solitamente è segnalata da piccoli rumori dell'impianto accesso, ovvero dal non uniforme riscaldamento dei termosifoni.

L'aria si può formare per varie ragioni, anche semplicemente per il non uso nel periodo estivo. Questa è una delle cause più comuni, ma non è detto e quindi la persistenza del fenomeno deve far consigliare l'intervento di un tecnico.

Lo sfiato termosifoni è un'operazione che, eseguita correttamente, consente l'eliminazione dell'aria dall'impianto e conseguentemente, ripristinando la normale circolazione dell'acqua calda, l'ottimale funzionamento dell'impianto.

Come si esegue?

In sostanza dopo aver aperto al massimo la chiave di passaggio dell'acqua nel radiatore bisogna intervenire sulla valvola di sfiato con una chiave (universale) oppure rotando l'apposita manopola.

Lo sfiato o come spesso è chiamato lo spurgo dei termosifoni consente l'eliminazione dell'aria presente nell'impianto.

Poiché sfiatando esce dell'acqua, è fondamentale tenere con se una bacinella per raccoglierla.

Una volta effettuato lo sfiato e quindi eliminata l'aria dai termosifoni bisogna controllare la pressione nell'impianto; ciò è possibile verificando la posizione dell'indicatore nel termostato dalla caldaia. Ove lo stesso non sia posizionato sulla misura indicata dal manutentore ovvero dal manuale di istruzioni, bisognerà operare sulla manopola dedicata per riportare alla normale pressione l'impianto.

Si tratta di operazioni semplici, ma se non ci si ritiene in grado di eseguirle è bene farlo fare a persona in grado ovvero al manutentore,

Sfiato termosifoni come intervento di piccola manutenzione

In ambito locatizio, uno degli elementi che crea sovente attrito se non addirittura litigio e contenzioso tra proprietario e inquilino è l'imputazione delle spese di manutenzione. Chi deve pagare che cosa?

Al riguardo la legge, nello specifico il codice civile, pone il capo al locatore ogni intervento utile a mantenere la cosa in stato conforme all'uso convenuto, tranne gli interventi di piccola manutenzione che sono posti in capo all'inquilino.

Cosa s'intende per piccola manutenzione?

Ai sensi dell'art. 1609 c.c. sono tali quegli interventi dipendenti da deterioramenti prodotti dall'uso, e non quelle dipendenti da vetustà o da caso fortuito. Tali piccole manutenzioni, specifica il capoverso della disposizione in esame in mancanza di patto, sono determinate dagli usi locali.

In sostanza è bene che il contratto elenchi sia pur in modo esemplificativo cosa debba intendersi per piccola manutenzione. In mancanza, la riconducibilità d'un intervento nell'ambito della piccola manutenzione è determinata sulla base degli usi locali. Ad ogni buon conto, ove non vi fosse soluzione amichevole, la parola finale spetterebbe al giudice.

Come specificato dalla giurisprudenza «la definizione delle piccole riparazioni, a carico del locatario di fondo urbano[...] è rimessa all'apprezzamento del giudice, il quale, deve, al riguardo, tener conto, in una valutazione d'insieme, della entità del relativo impegno economico, riferita alla rilevanza economica della locazione, nonché della destinazione dell'immobile e dei corrispondenti obblighi di custodia, gravanti sul conduttore (Cass. 6.5.1978 n. 2181)» (Cass. 27 luglio 1995 n. 8191).

Sfiato termosifoni, costo a carico dell'inquilino e scelta della ditta che deve intervenire

Il responsabile dell'impianto termico è chi conduce l'unità immobiliare al cui servizio è posta. Ciò vuol dire che se l'appartamento è locato, il responsabile dell'impianto, salvo delega ad un terzo (se veda d.p.r. n. 74/2013), deve essere considerato l'inquilino.

Negli edifici in condominio con impianto di riscaldamento centralizzato il responsabile dell'impianto è l'amministratore condominiale, anche in presenza di condominio.

La responsabilità nella conduzione dell'impianto fa sì che l'inquilino debba attivarsi per fare eseguire le manutenzioni periodiche secondo le indicazioni del manutentore medesimo ovvero quelle indicate dal libretto d'istruzioni dell'impianto.

Come ricorda l'art. 7 del d.p.r. n. 74 del 2013 «le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell'impianto devono essere eseguite da ditte abilitate ai sensi del decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37».

Non esiste una norma che vieti ad una persona non così qualificata di sfiatare i caloriferi, ma come si diceva se non si sa proprio come fare è bene farlo fare, al momento del controllo che solitamente si fa eseguire prima della messa in funzionamento invernale, al manutentore.

Ove l'operazione avesse un costo a parte, questo come quello di manutenzione annuale, attenendo al funzionamento ed all'uso dell'impianto deve essere sostenuto dall'inquilino. In mancanza di affidamento della manutenzione periodica ad una ditta specifica, la scelta può essere fatta di volta in volta sempre dal conduttore.

Ogni aspetto generale e particolare, ossia riguardante le specifiche spese di manutenzione e la loro imputabilità al locatore ovvero al conduttore li trovate approfonditi nel nostro ebook:

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