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Diritti assoluti, diritti potestativi e diritti relativi, esempi

Le caratteristiche di alcune grandi categorie di diritti.
Avv. Marco Borriello - Foro di Nola 

Consultando le pubblicazioni di natura giuridica, più volte capita di leggere delle denominazioni il cui significato è dato per scontato.

Ad esempio, in uno scritto di un collega potremmo leggere del diritto di proprietà e che lo stesso può essere esercitato erga omnes.

Oppure in un articolo di commento a una sentenza potremmo rilevare che il magistrato ha accertato un certo diritto di credito; di conseguenza ha condannato uno dei due convenuti al pagamento di una somma ed ha assolto l'altro poiché ritenuto estraneo al rapporto in contestazione.

In questi, come in altri casi, dobbiamo sapere che le situazioni giuridiche possono essere di vario tipo e, per caratteristiche, distinguersi in vari modi. Ciò non toglie che alcune posizioni abbiano dei punti in comune. Per tale ragione, la dottrina, in ciò supportata dalla tradizione derivante dal diritto romano, ha da sempre catalogato i diritti.

In questo modesto contributo, quindi, vorrei parlare di alcune gradi categorie e, nello specifico, dei diritti assoluti, dei diritti potestativi e dei diritti relativi, riportandone anche degli esempi.

Non mi resta, quindi, che entrare nel merito dell'argomento sperando che possa attrarre, soprattutto, il lettore meno esperto.

Diritti assoluti: cosa sono?

Un diritto viene definito assoluto nel momento in cui il suo titolare ha il potere di imporlo nei confronti di tutti. Per chiarire il significato di questa affermazione, anche nell'ambito degli studi sull'argomento, è consuetudine fare riferimento al diritto di proprietà.

Il proprietario di un bene, infatti, può servirsi di esso in ogni modo e senza alcun limite.

Per godere di un immobile di proprietà oppure per sfoggiare un anello prezioso avuto in regalo in occasione di un anniversario non è necessario il contributo o la prestazione di un altro soggetto.

Inoltre, tutti dobbiamo rispettare il diritto di proprietà altrui e non possiamo in alcun modo turbarlo o tanto meno sottrarlo al suo legittimo proprietario.

Ecco spiegato perché, per sintetizzare le predette caratteristiche dei diritti assoluti, i latini utilizzavano l'espressione "erga omnes", il cui significato è: nei confronti di tutti.

Diritti reali e della personalità

Alla categoria dei diritti assoluti appartengono quelli reali e i diritti della personalità.

Espressione dei primi sono i diritti di natura immobiliare, abbastanza noti anche ai non addetti ai lavori. Pensa al già descritto diritto di proprietà oppure al diritto di usufrutto che il genitore si riserva sulla casa familiare, abitandola e sfruttandola, nel momento in cui decide di donarla al caro amato figlio.

I diritti reali si caratterizzano per la tassatività degli stessi, per la loro valutazione economica e per il fatto che il loro titolare esercita un diritto/potere su un bene.

Con i diritti della personalità si identificano quelle posizioni giuridiche in cui si manifesta la nostra esistenza e, in generale il valore di un essere umano. Se leggiamo la nostra Costituzione o quella degli altri paesi democratici, troviamo elencati proprio questi diritti. Né sono un esempio la libertà di pensiero, il diritto al nome e quello alla salute.

Ricordati, inoltre, che in quanto diritti fondamentali, i diritti della personalità sono imprescrittibili oltreché intrasmissibili.

Diritti relativi: cosa sono

Abbiamo visto che il diritto assoluto è definito tale, in quanto è opponibile ed esercitabile nei confronti di tutte le altre persone giuridiche e fisiche. Per il suo esercizio, inoltre, non è richiesta alcuna collaborazione di un soggetto terzo, quale ad esempio, un debitore.

L'obbligato, infatti, caratterizza la diversa categoria dei diritti relativi. In tal caso, il titolare ha diritto ad una certa prestazione a carico di un altro soggetto.

È così, quindi, che il professionista può pretendere l'onorario per il mandato dal proprio cliente e non certo dal fratello di questi.

Così come l'impresa andrà a richiedere il costo dei lavori al proprio committente e non certo al proprietario della casa adiacente.

Nei diritti relativi, quindi, l'obbligo vincola solo una o più persone e spesso nasce da un contratto. Inoltre, l'interesse del titolare può essere soddisfatto soltanto con l'adempimento della prestazione e, pertanto, con la collaborazione di chi è tenuto ad eseguirla.

Diritti dei condòmini morosi

I diritti potestativi

Quando esercitiamo un diritto, inevitabilmente, soddisfiamo un certo interesse, ritenuto meritevole di riconoscimento da parte del nostro ordinamento. Ebbene, in alcuni casi, questo interesse viene tutelato ed appagato esprimendo una determinata facoltà con la quale creiamo, modifichiamo o estinguiamo una precisa situazione giuridica.

La particolarità del potere appena descritto sta nel fatto che si esprime attraverso una semplice manifestazione di volontà e che colui che la subisce, con effetti nella propria sfera giuridica, non può opporsi e tanto meno impedire le conseguenze di tale agire.

La descritta definizione corrisponde è quella dei diritti potestativi, la cui esemplificazione, probabilmente, servirà a chiarire le idee ai non addetti ai lavori.

Diritti del conduttore in caso di riparazioni

Ad esempio è tale quello del cliente, nei confronti dell'avvocato, con cui revoca l'incarico in corso di causa e risolve il contratto. L'assistito, infatti, per meglio soddisfare il proprio interesse alla difesa tecnica in giudizio, decide di cambiare legale ed esprime, legittimamente, questa decisione. Il professionista non può opporsi a questa scelta.

Un altro diritto potestativo, esercitato molto comunemente, è quello corrispondente alla facoltà di disdetta di un contratto. Si pensi al caso della locazione, dove, per legge, sia al proprietario che all'inquilino è consentita la facoltà di impedire il rinnovo dell'affitto.

Anche in tale circostanza, la controparte non può che prendere atto della manifestazione di volontà altrui.

Essa dovrà, quindi, accettare l'effetto prodotto dal diritto potestativo espresso e cioè che locazione andrà in scadenza alla data fissata nel contratto.

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