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Amianto in condominio tra norme UNI e una nuova Direttiva europea

La direttiva adotta nuove norme sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto in linea con i più recenti sviluppi scientifici e tecnologici.
Giuseppe Bordolli Responsabile scientifico Condominioweb 

La l. n. 257/1992 ha vietato la commercializzazione e utilizzazione di materiali costruttivi in fibrocemento.

Tale normativa non ha imposto una rimozione generalizzata dei materiali in amianto negli edifici già esistenti al momento della sua entrata in vigore.

Ciò che impone, però, è l'obbligo dei proprietari delle unità immobiliari private (tra i quali il condominio per le parti comuni) di comunicare agli organi sanitari locali la presenza dell'amianto e la susseguente rimozione dello stesso (art. 12 l. n.257/1992).

Gli obblighi dell'amministratore

L'art.1130, comma 1, n. 4) c.c. ha il potere/dovere dell'amministratore di compiere gli "atti conservativi relativi alle parti comuni".

L'amministratore di condominio può incorrere in sanzioni amministrative e, per scorretto smaltimento amianto, in sanzioni penali nel caso in cui non adempia agli obblighi di legge sia in quanto responsabile della struttura sia in quanto, eventualmente, datore di lavoro di portieri o addetti alle pulizie (si ricorda che come datore di lavoro ha l'obbligo di rispettare il D.Lgs. 81/2008).

Nel caso di presenza di amianto in un edificio condominiale, l'amministratore deve effettuare un censimento ed una mappatura dei manufatti in amianto presenti nelle parti comuni. A tal fine, lo stesso dovrà avvalersi di un tecnico abilitato che dovrà compilare un'apposita scheda.

Dopo aver effettuato la mappatura ed il censimento sopra detto, a seconda dei risultati della valutazione del rischio, verranno predisposti interventi differenti.

Nel caso di lastre integre non suscettibili di danneggiamento, non sussistendo il pericolo di rilascio di fibre di amianto in atto o potenziale o di esposizione degli occupanti, non è necessario nel condominio bonifica amianto ma occorre un controllo periodico delle condizioni dei materiali ed il rispetto di idonee procedure di manutenzione.

Nel caso di lastre integre ma suscettibili di danneggiamento è necessario adottare provvedimenti idonei ad evitare il pericolo di danneggiamento. Quindi bisogna attuare un programma di controllo e manutenzione. Qualora non dovesse risultare possibile ridurre significativamente i rischi di danneggiamento dovrà essere preso in considerazione un intervento di bonifica amianto e di smaltimento eternit condomini.

Nel caso di materiale danneggiato è necessario eliminare il rilascio in atto di fibre di amianto, attuando uno dei provvedimenti previsti nel D.M. 06/09/94 (obbligo rimozione amianto; incapsulamento senza rimozione; confinamento). Si ricorda che in alcune Regioni sono state previste apposite normative per affrontare il problema amianto.

In ogni caso va detto che, in via generale, gli interventi concernenti lo smaltimento dell'amianto in condominio rientrano nell'ambito delle attività di manutenzione straordinaria sia per la loro complessità logistica, sia per i costi che, spesso sono molto elevati (ma, in alcuni casi, potrebbe rientrare nella manutenzione urgente).

Le Norme Uni 11903:2023 e 11870:2022

Merita di essere segnalata la norma UNI 11903:2023, "Attività professionali non regolamentate - Addetto al censimento dei materiali contenenti amianto - Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità", pubblicata il 21 aprile 2023 con le indicazioni specifiche relative alle competenze della figura che si deve occupare di questa delicata attività.

A tale proposito bisogna considerare che se le attività di censimento dei materiali contenenti amianto fossero svolte da personale non adeguatamente qualificato, si potrebbe determinare una non corretta individuazione dei materiali, compromettendo l'adeguatezza e l'efficacia di tutte le azioni successive, tra le quali la messa in sicurezza, la valutazione del rischio, la bonifica, e lo smaltimento.

La nuova norma UNI è strettamente connessa alla norma UNI 11870:2022 "Materiali contenenti amianto - Criteri e metodi per l'individuazione e il censimento nelle strutture edilizie, nelle macchine e negli impianti".

Tale norma UNI propone uno specifico percorso metodologico, che comprende e descrive le diverse fasi che vanno dall'individuazione degli addetti al censimento e dalle attività preliminari, fino alla definizione del piano di campionamento, alla realizzazione del censimento e all'elaborazione dei dati con la redazione della relazione finale.

In appendice, la norma riporta anche un elenco non esaustivo di prodotti contenenti amianto con la possibile ubicazione e l'attività produttiva coinvolta, la dotazione di strumentazioni e dispositivi utili, nonché la classificazione dei materiali contenenti amianto in base alle condizioni di integrità o degrado degli stessi.

Ripartizione spese rimozione amianto, chi paga?

La Direttiva (UE) 2023/2668

Sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 30 novembre 2023 è stata pubblicata la Direttiva (UE) 2023/2668 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 novembre 2023, in vigore dal 20 dicembre 2023, la quale modifica la Direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro.

Tale direttiva, grazie a un insieme di principi generali che consentono agli Stati membri di assicurare l'applicazione coerente delle prescrizioni minime, garantisce un livello coerente di protezione contro i rischi connessi con l'esposizione professionale all'amianto.

Dette prescrizioni minime mirano a proteggere i lavoratori a livello di Unione, mentre gli Stati membri hanno facoltà di stabilire disposizioni più rigorose.

La normativa europea, ai fini della valutazione dell'esposizione all'amianto dei lavoratori, intende dare priorità alla rimozione dell'amianto o di materiali contenenti amianto rispetto ad altre forme di manipolazione dell'amianto; la misurazione delle fibre è effettuata tramite microscopia elettronica o qualsiasi metodo alternativo che fornisca risultati equivalenti o più accurati; in ogni caso con il passaggio alla microscopia elettronica, a partire dal 21 dicembre 2029, ai fini della determinazione della concentrazione di amianto nell'aria dell'ambiente di lavoro che, come noto, non deve superare il valore limite prefissato, devono essere prese in considerazione anche le fibre di larghezza inferiore a 0,2 micrometri.

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