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Sospensione delibera assembleare, quando si può ottenere?

Sospendere una delibera dell'assemblea condominiale è prerogativa dell'Autorità Giudiziaria: quando può accadere?
Avv. Alessandro Gallucci - Foro di Lecce 

Sospendere una delibera assembleare vuol dire bloccarne l'esecutività.

L'art. 1137 c.c., al primo comma, specifica che le delibere assembleari sono obbligatorie per tutti i condomini.

Presenti che abbiano votato favorevolmente o contrari, astenuti ed assenti; tutti sono tenuti a rispettare le delibere assembleari.

Senza eccezioni? No, come dice il terzo comma dell'art. 1137 c.c., la sospensione della delibera può essere domandata all'Autorità Giudiziaria.

In che modo ed entro che termini ce lo dice il successivo quarto comma della medesima norma, che recita: «l'istanza per ottenere la sospensione proposta prima dell'inizio della causa di merito non sospende né interrompe il termine per la proposizione dell'impugnazione della deliberazione.

Per quanto non espressamente previsto, la sospensione è disciplinata dalle norme di cui al libro IV, titolo I, capo III, sezione I, con l'esclusione dell'articolo 669-octies, sesto comma, del codice di procedura civile».

Si tratta di un procedimento cautelare del tipo di quelli regolati dal codice di procedura civile. Tale procedura, per espressa previsione del d.lgs n. 28/2010 non è soggetta all'esperimento del tentativo obbligatorio di mediazione, né sospende il termine per l'impugnazione.

La ratio del procedimento cautelare è quella di consentire l'ottenimento di un provvedimento provvisorio in attesa della definizione del giudizio di merito.

Quali sono gli elementi che devono ricorrere per ottenere la sospensione della delibera condominiale?

Come per ogni provvedimento cautelare, per ottenere l'ordinanza dispositiva della sospensione dell'efficacia della delibera condominiale è necessario che ricorrano due elementi:

  • fumus boni iuris;
  • periculum in mora.

La presenza dei requisiti che qui di seguito andremo a delineare deve essere contestuale e non alternativa.

Sospensione delibera condominiale e fumus boni iuris

Il brocardo latino fumus boni iuris si traduce in italiano come parvenza di buon diritto. In buona sostanza, la parte che chiede l'adozione di un provvedimento cautelare deve portare in giudizio elementi tali da far considerare fondata la domanda, sia pur sulla scorta di un primo esame non dettagliatamente approfondito della vicenda.

A quali condizioni il condomino può ottenere la sospensione della delibera impugnata?

In tal senso, sia pur non con stretto riferimento alle delibere condominiali, è stato affermato che il fumus boni iuris deve essere inteso come accertamento delibativo del diritto del quale è chiesta cautela e si deve fondare sulla ritenuta probabilità dell'esistenza del diritto; in particolare, il requisito del fumus boni iuris «deve essere accertato in relazione ad una domanda di merito che la parte, ancorché implicitamente, ha l'onere di indicare» (Trib. Imperia 13 novembre 2018).

Se Tizio impugna la delibera del condominio Alfa, al quale partecipa, egli, nella domanda cautelare, deve indicare la domanda di merito che proporrà (es. invalidazione delibera per omessa convocazione) portando elementi idonei a consentire la giudice di dar tutela provvisoria alla sua richiesta, insomma da farla apparire fondata.

Sospensione delibera condominiale e periculum in mora

Come si diceva in precedenza, non basta la parvenza del diritto azionato in giudizio per ottenere la sospensione dell'efficacia della delibera, serve anche la ricorrenza del periculum in mora, letteralmente del pericolo nel ritardo.

Rispetto a questo elemento, la giurisprudenza ha affermato in varie circostanze che tale requisito deve «essere accertato oggettivamente, dovendo corrispondere ad una situazione di pericolo attuale, reale ed obiettiva, determinata dalle effettive condizioni in cui si è venuto trovare il richiedente» (Trib. Latina 16 maggio 2019).

In questo contesto, è stato affermato che «il pregiudizio irreparabile sussiste solo quando siano in discussione posizioni soggettive di carattere assoluto, principalmente attinenti alla sfera personale del soggetto (e spesso anche dotate di rilievo e protezione a livello costituzionale), che rendano necessario un pronto ed immediato intervento cautelare al fine di assicurarne la completa tutela» (Trib. Latina 16 maggio 2019).

Il principio così espresso ha trovato spazio nell'ambito di una procedura volta ad ottenere la sospensione della delibera condominiale. Come dire: difficilmente l'omessa convocazione di un condòmino in relazione all'assemblea di approvazione del rendiconto può portare alla sospensione della delibera, se la contestazione è solamente la mancata convocazione.

La dichiarazione di principio su citata, ad avviso dello scrivente, va mitigata anche in ragione del fatto che spesso in ambito condominiale possono essere pregiudicati anche solamente diritti di rango patrimoniale e anche essi meritano la dovuta tutela, specie se l'incidenza patrimoniale della delibera contestata è rilevante.

L'assemblea condominiale può annullare l'approvazione del rendiconto?

Sospensione delibera condominiale e ricorrenza di un solo requisito

Si accennava in precedenza che la ricorrenza di uno solo dei due requisiti non basta a ottenere la sospensione della delibera condominiale, o meglio non basta la ricorrenza del solo fumus boni iuris, posto che evidentemente l'esistenza del solo periculum, senza che la domanda risulti fondata rende il pericolo inesistente.

Se una delibera è formalmente e sostanzialmente regolare, il condòmino non potrà mai dimostrare alcun pericolo per il suo diritto derivante dalla esecuzione di quella decisione.

In sintesi: ottenere la sospensione dell'efficacia di una deliberazione assembleare non è cosa molto facile, posto che in ambito condominiale è difficile individuare un pericolo grave ed irrimediabile per la sfera giuridica dei condòmini. Difficile, ma chiaramente non impossibile, se l'ordinamento riconosce questa possibilità.

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