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Il condomino che versa disinfettante in cortile, per allontanare i gatti, commette reato

Gatti in condominio. Come comportarsi?
Avv.to Maurizio Tarantino - Foro di Bari 

Si configura il getto pericoloso di cose a carico dell'imputato che sparge la creolina per coprire l'odore degli escrementi felini.

"In un condominio, è responsabile di getto pericoloso di cose il condomino che, infastidito dall'odore degli escrementi dei gatti del vicino, butta nel cortile creolina in quantità, provocando problemi di salute dei vicini". Questo è il principio di diritto espresso dalla Corte di Cassazione Penale con la sentenza n. 46149 del 3 novembre 2016 in merito al reato di getto di cose pericolose.

Da leggere => Gatti randagi in condominio. Ecco come accudirli.

I fatti di causa. Con sentenza, il Tribunale di Asti aveva condannato Tizio alla pena di duecento euro di ammenda in relazione alla contravvenzione di cui all'art. 674 c.p. per aver, tramite l'utilizzo di sostanze irritanti in un cortile di uso comune con famiglie e senza preavviso, sversato una quantità di creolina idonea a provocare emissioni di vapori.

L'uso della sostanza, a parere dell'imputato, si era resa necessaria al fine di eliminare i residui organici il relativo odore prodotto dai gatti.

Tuttavia, l'inalazione di queste sostanze avevano provocato un forte fastidio agli occhi e alla gola da parte dei vicini. Avverso tale provvedimento, l'imputato ricorreva in cassazione.

Le colonie feline in condominio. Il nostro legislatore ha previsto, sotto la spinta di associazioni ed enti privati e pubblici normative dirette a tutelare gli animali e disciplinare il rapporto di convivenza fra uomo e animali anche e soprattutto in condominio.Infatti, con la legge 281/91 ha definitivo con il termine colonia felina un gruppo più o meno numeroso di gatti (ne bastano anche solo due) che vivono in un determinato e circoscritto territorio.Inoltre, i gatti randagi si considerano come esseri viventi titolari di diritti quali la "vita" e la "cura".

 Continua [...]

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Sentenza
Scarica Corte di Cassazione Sezione Penale n. 46149 del 3 novembre 2016
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