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Muretto divisorio tra balconi e decoro dell'edificio

Valutare la possibilità di rimuovere un muretto divisorio tra balconi senza compromettere il decoro architettonico dell'edificio: guida alla gestione delle normative condominiali e delle estetiche edilizie.
Avv. Alessandro Gallucci 

Buongiorno amici di Condominioweb! Vi scrivo per raccontarvi della situazione che mi sta accadendo, sperando che possiate darmi un aiuto.

Vi spiego qual è la situazione: da anni sono proprietario di un appartamento al secondo piano di un edificio in condominio.

Qualche mese fa ho saputo che il mio vicino, cioè proprio quello che aveva la casa confinante con la mia, si era attivato per vendere l'appartamento e quindi mi sono fatto avanti per comprarlo. L'operazione è andata a buon fine, tant'è che adesso sono proprietario di due unità immobiliari confinanti.

Poiché la mia intenzione era di unire, ho presentato tutta la documentazione necessaria in comune e sto per iniziare i lavori. Il problema si pone per il muretto divisorio tra i due balconi: comunicando all'amministratore che avrei eseguito lavori di lì a breve, questi mi ha detto che il muretto non può essere eliminato perché ciò altererebbe l'estetica dell'edificio.

Mi pare strano, ma soprattutto così rischio di non poter avere un unico balcone. Voi che ne pensate?”

La questione è tutt'altro che di semplice soluzione. Al solito quando si parla di decoro architettonico, la soluzione a queste problematiche non può prescindere da un esame dello stato dei luoghi e della documentazione riguardante lo specifico condominio; leggasi, regolamento.

Stando così le cose, tuttavia, è possibile fornire al nostro lettore una sorta di mappa che gli consenta di arrivare alla risposta autonomamente.

In primis, si diceva, è bene valutare qual è il contesto nel quale s'inserisce il muretto divisorio tra i due balconi. Qual è il grado di visibilità del muretto? Ne esistono altri? Altri sono stati già rimossi?

Ricordiamo infatti che il decoro architettonico dell'edificio altro non è che l'insieme delle linee sia pur molto semplici che connotano l'estetica dell'edificio. Alterare il decoro significa deturpare (peggiorare) l'estetica dell'edificio recando un danno (economico) alle parti di proprietà comune e/o esclusiva dell'edificio.

Aspetto architettonico e decoro architettonico dell'edificio sono concetti differenti? Si ma ?

Non è importante se che l'elemento sia visibile dall'esterno, insomma che si tratti di prospetto interno o esterno, quanto piuttosto che s'inserisca in un quadro complessivo che lo renda parte integrante dell'estetica dello stabile.

È chiaro che questa valutazione non può sfuggire ad un esame dello stato dei luoghi: al contempo, però, eventuali precedente alterazioni non possono non essere tenute in considerazione e se esistenti renderebbero incontestabile l'opera del nostro lettore.

Resta, poi, il discorso del regolamento condominiale. Se di natura assembleare esso può contenere norme a tutela del decoro che si possono limitare a disciplinare determinati comportamenti (es. colori tende e simili) ma mai a vietarli in radice. Come dire: un regolamento condominiale assembleare non può mai vietare l'abbattimento di un muretto divisorio.

Diverso il caso del regolamento condominiale di natura contrattuale; esso, com'è noto, può vietare ai singoli di porre in essere determinate condotte, ivi compresa ogni forma di modificazione di parti comuni e/o esclusive.

È in questo contesto che il nostro lettore deve trovare la soluzione al proprio caso. Com'è chiaro molto dipende da fattori strettamente connessi con il suo specifico caso.

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