Condominio Web: Il portale N.1 sul condominio
Iscriviti alla
Newsletter
chiudi
Inviaci un quesito

Animali in condominio. Tempi duri per i proprietari dei cani. Nuovi strumenti contro gli incivili di imbrattamento degli spazi pubblici e condominiali

Al via la sperimentazione di Coldiretti e Aia, per rintracciare, identificare e multare, in collaborazione con le amministrazioni i trasgressori dell'obbligo di raccolta delle deiezione.
Redazione Condominioweb.com 

Il Condominio. Il proprietario di un cane può liberamente transitare insieme a quest'ultimo nell'androne del palazzo, come utilizzare le scale e l'ascensore (con guinzaglio installato e/o museruola alla mano), ma non potrà utilizzare questi beni come luoghi ove l'animale espleti i propri bisogni fisiologici.

Qualora il cane imbratti le aree comuni, il proprietario è tenuto immediatamente a pulirle a propria cura e spese.

Al di là delle norme codicistiche, anche il regolamento di condominio può stabilire sanzioni in caso di violazione delle norme disciplinanti l'utilizzo dei ben comuni che sono destinati all'uso collettivo.

Sul punto si osserva che il regolamento di condominio, ai sensi dell'articolo 70 disp. att.

Codice Civile, può prevedere la facoltà dell'amministratore di condominio di irrogare sanzioni pecuniarie ai condomini responsabili di violazioni del regolamento (Cass. civ. 26 giugno 2006, n. 14735).

I vigili urbani possono sanzionare i proprietari dei cani in virtù del regolamento comunale

Il Comune. Da tempo, molte amministrazioni hanno avviato una politica dei contro gli incivili a spasso con i cani. Si tratta di veri e propri regolamenti per la tutela degli animali che, oltre a stabilire norme che salvaguardino il benessere degli animali evitando loro ogni pregiudizio, prevedono, altresì, l'irrogazione di una sanzione in caso di violazione delle suddette norme.

Sul punto si osserva anche che qualora il cane imbratti aree pubbliche, il proprietario potrà anche essere chiamato a risponderne ai sensi dell'art. 639 del Codice Penale, quindi con l'applicazione di una multa.

Le proposte delle associazioni: Il DNA. Dalle recenti notizie apprese dagli organi di stampa, alcune associazioni (Coldiretti e Aia) hanno proposte delle soluzioni (il dna) per rintracciare, identificare e multare, in collaborazione con le amministrazioni i trasgressori dell'obbligo di raccolta delle deiezioni. A tal proposito è stata messa a punto con il laboratorio di genetica e servizi (lgs) di Cremona la prima banca dati del Dna di circa 1.500 cani del territorio del comune di Malnate (Varese).

Proprio in tale comune sono arrivate le prime multe per i proprietari che non avevano raccolto le deiezioni, incastrati grazie al confronto tra i campioni di dna prelevati dagli escrementi e quelli contenuti nel database comunale.

Tempi duri dunque per i proprietari dei cani. Come riporta il sito di Coldiretti, si tratta di una iniziativa destinata ad essere replicata in molte altre realtà dove è troppo facile restare impuniti nonostante le sanzioni.

Con le nuove tecnologie è più facile applicare le norme del Codice penale che punisce chi lascia gli escrementi del cane non raccolti in un luogo pubblico.

Difatti l'analisi del DNA potrebbe avere ulteriori applicazioni per la gestione della popolazione canina in altre situazioni gravi come l'abbandono degli animali, il randagismo e le attività illecite come competizioni clandestine.

In conclusione, in questa maniera il test del DNA permetterà di identificare gli animali analizzando il materiale genetico estratto dalle loro feci e così rintracciando i padroni maleducati e incivili.

Il cane sporca la biancheria del vicino? Nessun reato per il proprietario

  1. in evidenza

Dello stesso argomento