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Superbonus 110% ed efficienza dell'Amministratore

Come può essere legata un'agevolazione fiscale alle Performance professionali dell'Amministratore?
Paolo Traverso 

Dopo mesi di continue e costanti richieste di convocazioni assemblee, la maggior parte delle quali inevitabilmente inevase, delibere rocambolesche sul sentito dire, informazioni e disinformazioni, finalmente sembra che stiamo arrivando al dunque, stanno per aprire le gabbie, pronti, partenza…

Ecco, sul "via!" qualche considerazione premerebbe farla…

Questo famelico superbonus parrebbe portare importanti opportunità sul fronte della riqualificazione degli stabili, ma dall'altra parte porta un carico di lavoro non banale per tutti gli Amministratori.

Certo non si può nascondere che anche per i professionisti si rispecchia un'opportunità, perché maggior lavoro significa anche più ricavo, ma quanto è importante valutare l'impatto che questo avrà sull'organizzazione dell'attività?

In un mondo (quello degli amministratori), vissuto per la stragrande maggioranza del tempo in emergenza, sempre di corsa, e con importanti pressioni quotidiane, che impatto avrà sugli studi, soprattutto se poco strutturati ed organizzati?

La risposta dipende da quanto il Professionista sarà in grado di andare oltre alle necessità quotidiane, pianificare in modo efficace la propria attività, in un periodo di medio respiro, continuando a gestire gli imprevisti e le emergenze che fanno parte del proprio lavoro.

Diversamente, essendo l'inconscio umano programmato per fuggire dal dolore (pericolo, difficoltà, etc.), il rischio sarà quello di non farsi promotori di questa opportunità presso i propri amministrati, evitando peranco l'analisi della fattibilità qualora non richiesta espressamente.

Superbonus 110 e attività dell'amministratore di condominio, qual è l'opportunità

Cosa deve cambiare quindi in questo mondo, perché l'opportunità non si tramuti in un bagno di sangue (professionale)?

Infatti, non si può nascondere che, anche senza particolari necessità straordinarie, una delle maggiori motivazioni che portano al cambio di amministratore è quella della mancanza di presenza e della qualità del servizio.

Mi capita spesso di partecipare a degli incontri per il cambio di amministratore, dove viene recriminato il fatto che l'amministratore non c'è mai, che le risposte arrivano sempre molto in ritardo, o non arrivano, che, periodo Covid a parte, le assemblee vengono svolte nel limitare od oltre i sei mesi, che ci sono questioni aperte e ferme da anni senza motivo specifico, ed oltre all'insoddisfazione molte necessità del condomino non sono prese in considerazione.

Ma com'è possibile che in un'attività professionale come questa non ci si possa rendere conto che non si sta facendo un lavoro di qualità?

Come è possibile che non ci si renda conto che in qualche modo non si stia svolgendo il proprio servizio al meglio?

E soprattutto… come si può, in un contesto del genere, aggiungere ulteriore impegno alla propria giornata già particolarmente soffocante?

Spesso è vero che le persone sono impazienti a prescindere, ma ci dev'essere un limite temporale che sia accettabile e nel caso delle gestioni straordinarie, è persino predefinito!

Ci sono moltissimi bravi professionisti, e molti che vogliono lavorare bene, quindi la risposta non può e non deve essere semplicemente nella volontà del singolo di non fare nulla quel tanto che basta portare a casa il compenso…

Ma allora cos'è che spinge un bravo professionista a non riuscire a dare un servizio di qualità?

Uno dei principali motivi è la disorganizzazione… intesa come l'incapacità di gestire la quantità del lavoro o le situazioni di particolare emergenza.

Non è vero che l'attività dell'Amministratore è di per sé poco pianificabile, e sempre in rincorsa di situazioni urgenti!

La verità è che spesso si fa difficoltà ad avere una visione d'insieme, non si conoscono i propri numeri, cosa ci porta via tempo, dove ci stiamo concentrando e questo porta ad accumulare talmente tante cose da fare che a un certo punto entriamo, anche mentalmente, in una dinamica di sopravvivenza, che ci porta a spegnere la parte razionale per continuare a correre ed a fare cose, anche se non sono strettamente indispensabili.

Superbonus: interventi trainanti e interventi trainati

Così ci troviamo a fare il meglio che possiamo, quello che per noi è il massimo possibile, con gli strumenti e la struttura a nostra disposizione, solo che, a volte, il massimo possibile di quel momento non è detto che sia sufficiente, per cui si generano le dinamiche descritte in apertura di questo articolo:

l'amministratore non c'è mai, non fa quello che gli dici, non fa quello che gli chiedi, non ti risponde e via così fino a quando i condomini saranno talmente con l'acqua alla gola, che in maniera autonoma faranno in modo di cambiarlo.

Circolare Agenzia delle Entrate Superbonus

Superbonus 110 e attività dell'amministratore di condominio, lo stress

Purtroppo, in un contesto come quello che si preventiva a seguito delle opportunità dettate dal superbonus 110%, il rischio è maggiore, le responsabilità concrete ed importanti, e la revoca non salva dall'eventuale incuria.

Se tu sei in quella situazione in cui ti accorgi di correre dalla mattina alla sera, facendo soltanto ciò che è urgente, sappi che ti stai perdendo tutto ciò che è pianificabile, che resterà fermo finché non diventerà urgente e non farà altro che aumentare la pressione…

Ed è indubbio che l'aumento del lavoro che il Bonus 110% potrebbe portare, significherà un aumento della pressione lavorativa…e la pressione genera stress…

E se ti manca la capacità di gestire questo stress, ovvero di non saper gestire questa attività che comunque ti porta tanta pressione, ti comporterà l'attivazione continua dello stato di sopravvivenza, che fa perdere la visione d'insieme, necessaria per condurre in modo efficace ed efficiente la tua attività professionale ed automaticamente tenderai a fare più cose, a lavorare di più a rincorrere situazioni, rischiando di lavorare superficialmente.

E se lavori in maniera superficiale per fare più cose in meno tempo, quello che accadrà è che ti perderai tutta una serie di dettagli che faranno in modo che anche il servizio che offri sarà superficiale, generando più reazioni dei clienti, più problemi da risolvere e, quindi, ancora più lavoro.

Quando questo capita in maniera generalizzata, porta a rendere insostenibile l'attività, ad aggravare le responsabilità ed i rischi, è quindi ora di interrompere il loop infernale.

E come fare?

Superbonus 110 e attività dell'amministratore di condominio, come organizzarsi

A volte basta solo rallentare, fermarsi un attimo, respirare e guardare la situazione intera da un altro punto di vista, più ampio, andando a fare un'analisi oggettiva della situazione.

Anticipare e prevedere il tempo necessario per accogliere l'aumento di lavoro, valutare eventuali necessità di rafforzamento della struttura, anche in base alle opportunità economiche che ci saranno e che permetteranno di sostenerla.

Quale momento migliore della pausa estiva per fare questo? Quando il carro è rallentato, è più facile saltare giù!

Si rende quindi indispensabile usare questo periodo, non solo come scarico tensionale, staccando completamente la spina, perché quando la riattacchiamo tutto riparte anche più veloce

Prendi del tempo in più per pianificare il nuovo anno (la nostra stagione lavorativa parte da settembre e arriva a luglio), sfrutta l'opportunità del rallentamento estivo per farlo, per pensare a come migliorare la tua attività, a supportare l'aumento di lavoro.

Fai un passo indietro e inizia a guardare dall'esterno il tuo studio, poi aggiungi la visione del tuo lavoro, dei tuoi condomini, inizia ad analizzare qual è il miglioramento che vuoi affrontare, l'organizzazione del tuo studio che vorrai ottenere, quali sono i processi vuoi che funzionino diversamente e quindi quali azioni intraprendere, diverse rispetto a prima.

Cosa vuoi cambiare da subito per poter lavorare meglio, gestire meglio il tuo tempo, come comunicare diversamente con i tuoi condomini, come poter gestire lo stress costante della professione, con chi vorrai portare avanti la tua attività, cosa vuoi ottenere in termini di fatturato, di clienti, di guadagno...

Sfrutta questo periodo estivo per metterti lì, sotto l'ombrellone, ed individuare le tue aree di miglioramento; fai un piano di lavoro personale per come realizzarlo.

Guarda anche quello che non ti piace, mettiti nei panni dei tuoi clienti, e pensa come vorresti che il tuo lavoro diventasse.

Datti il permesso di sognare, perché il sogno non è altro che un obiettivo senza una data di scadenza, e quando ce la metti hai molte probabilità di raggiungerlo.

In fondo Walt Disney diceva sempre che "se puoi sognarlo, puoi farlo" e direi che lui, i suoi sogni, è riuscito a realizzarli… (ed un po' anche i nostri).

Soltanto così potrai avere una possibilità che il Bonus non si trasformi in un Malus, per te e per tutti i tuoi condomini.

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