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Piscine condominiali e riapertura in sicurezza. Come fare?

La riapertura piscine condominiali dopo l'emergenza coronavirus: le indicazioni contenute nel d.p.c.m. 17 maggio 2020.
Redazione 

Dal 25 maggio, così come stabilito dal d.p.c.m. 17 maggio 2020, è consentita, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere anche nelle piscine.

Fino ad una settimana fa i così detti centri nuoto dovevano stare chiusi: la ragione stava nell'arcinota emergenza coronavirus.

Adesso che il divieto è caduto, in tutta Italia, ci si domanda in che modo si debbano utilizzare le piscine.

Chiaramente esistono dei protocolli, le così dette linee guida, già allegate al suddetto d.p.c.m. (per le piscine sono indicati nell'Allegato 17) che possono essere implementati da disposizioni di carattere regionale.

La domanda che spesso ci si è posti, è la seguente: come considerare le piscine condominiali? Queste, che come ogni altra attività sportiva non consentita fino al 25 maggio, sono state chiuse fino a poco tempo fa, come devono essere riaperte? Quali protocolli seguire?

Piscina in giardino privato in condominio

Piscina condominiale

Quando la Cassazione (Cass. n. 5179 del 29 aprile 1992) si è occupata della vicenda (ricordiamo che l'art. 1117 c.c. non menziona le piscine tra i beni comuni), ha affermato che i costi da sostenersi per la conservazione e la gestione della piscina condominiale devono essere ripartite trai condomini (cioè tra tutti loro) in ragione dei rispettivi millesimi di proprietà, a meno che:

  • un regolamento di condominio di origine contrattuale non preveda diversamente;
  • ragioni strutturali obiettive di conformazione dell'edificio l'impianto lascino concludere che si tratti di bene in condominio parziale.

La certezza della soggezione della piscina al regime del condominio negli edifici la dà proprio il regolamento condominiale negoziale, poiché, com'è stato evidenziato, il bene in esame è di per sé suscettibile di autonomo godimento che l'assenza di alcuna indicazione in merito alla disciplina applicabile potrebbe farlo considerare soggetto alle norme sulla comunione in generale.

È dibattuto, ma non contestato (Pretura di Roma del 13 luglio 1989), la possibilità d'invitare ospiti esterni, salvo differente disposizione regolamentare.

La gestione della piscina è cosa tutt'altro che semplice: essa necessità di particolari accorgimenti e cure. Il suo esercizio è spesso sottoposto anche a norme di rango regionale che per il suo funzionamento potrebbero prevedere la presenza di assistenti bagnati, specie al di sopra di un dato numero di utilizzatori.

Il bagnino condominiale è una figura prevista anche dal CCNL relativo ai portiere, ma che può assumere la forma del dipendente di una ditta esterna cui è stato assegnato l'appalto di gestione di quel bene.

Piscina condominiale e coronavirus

Come gestire la fase post emergenziale?

Il d.p.c.m. fa riferimento alle piscine, in generale, senza far menzione di piscine condominiali o inserite in centri sportivi.

Va considerato dunque applicabile anche a quelle di cui ci stiamo occupando?

Non ci pare possano sorgere dubbi, le stesse linee guida allegate dal decreto presidenziale del 17 maggio specificano che «le presenti indicazioni si applicano alle piscine pubbliche, alle piscine finalizzate a gioco acquatico e ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive».

Rispetto a queste strutture, è prescritta la redazione di «un programma delle attività il più possibile pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di aggregazioni e da regolamentare i flussi degli spazi di attesa e nelle varie aree per favorire il rispetto del distanziamento sociale di almeno 1 metro, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Se possibile prevedere percorsi divisi per l'ingresso e l'uscita».

Innanzitutto, è scritto prima dell'apertura va valutata l'idoneità dell'acqua alla balneazione a seguito dell'effettuazione delle analisi di tipo chimico e microbiologico dei parametri di cui alla tabella A dell'allegato 1 all'Accordo Stato Regioni e PP.AA. 16.01.2003.

Immancabile, come più avanti specificato nel documento, la disinfezione regolare delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, cabine, attrezzature (sdraio, sedie, lettini, incluse attrezzature galleggianti, natanti etc.).

Le piscine destinate a gioco (gli acqua park) possono essere usate esclusivamente per la balneazione (sono sempre le linee guida a dirlo, fatto questo indicativo di come debba essere usata la piscina condominiale).

Le linee guida contengono una serie d'indicazioni molto dettagliate per piscine ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.) valgono le disposizioni del presente documento, opportunamente vagliate e modulate in relazione al contesto, alla tipologia di piscine, all'afflusso clienti, alle altre attività presenti etc.

Non proprio un riferimento esplicito e diretto ai condominii, ma per quelle piscine inserite in compagini che sorgono in centri urbani turistici e di vacanza (es. multiproprietà, ecc.) sicuramente una indicazione molto significativa.

Piscina condominiale, le cose da sapere e quelle che sarebbe bene fare per il corretto uso della vasca

LInee guida piscine (Allegato 17)

PISCINE

Le presenti indicazioni si applicano alle piscine pubbliche, alle piscine finalizzate a gioco acquatico e ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.). Sono escluse le piscine ad usi speciali di cura, di riabilitazione e termale, e quelle alimentate ad acqua di mare.

  • Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione. I frequentatori devono rispettare rigorosamente le indicazioni impartite dagli istruttori e assistenti ai bagnanti. Il gestore dovrà prevedere opportuna segnaletica, incentivando la divulgazione dei messaggi attraverso monitor e/o maxi-schermi, per facilitare la gestione dei flussi e la sensibilizzazione riguardo i comportamenti, mediante adeguata segnaletica.
  • Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l'accesso in caso di temperatura > 37,5°C.
  • Divieto di accesso del pubblico alle tribune. Divieto di manifestazioni, eventi, feste e intrattenimenti.
  • Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di aggregazioni e da regolamentare i flussi degli spazi di attesa e nelle varie aree per favorire il rispetto del distanziamento sociale di almeno 1 metro, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Se possibile prevedere percorsi divisi per l'ingresso e l'uscita.
  • Privilegiare l'accesso agli impianti tramite prenotazione e mantenere l'elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
  • Organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d'uso alternate o separate da apposite barriere).
  • Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l'uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.
  • Dotare l'impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l'igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili all'entrata, prevedendo l'obbligo di frizionarsi le mani già in entrata. Altresì prevedere i dispenser nelle aree di frequente transito, nell'area solarium o in aree strategiche in modo da favorire da parte dei frequentatori l'igiene delle mani
  • La densità di affollamento nelle aree solarium e verdi è calcolata con un indice di non meno di 7 mq di superficie di calpestio a persona. La densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona. Il gestore pertanto è tenuto, in ragione delle aree a disposizioni, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell'impianto.
  • Regolamentare la disposizione delle attrezzature (sedie a sdraio, lettino) attraverso percorsi dedicati in modo da garantire il distanziamento sociale di almeno 1,5 m tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi.
  • Al fine di assicurare un livello di protezione dall'infezione assicurare l'efficacia della filiera dei trattamenti dell'acqua e il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 - 1,5 mg/l; cloro combinato ? 0,40 mg/l; pH 6.5 - 7.5. Si fa presente che detti limiti devono rigorosamente essere assicurati in presenza di bagnanti. La frequenza dei controlli sul posto dei parametri di cui sopra è non meno di due ore. Dovranno tempestivamente essere adottate tutte le misure di correzione in caso di non conformità, come pure nell'approssimarsi del valore al limite tabellare.
  • Prima dell'apertura della vasca dovrà essere confermata l'idoneità dell'acqua alla balneazione a seguito dell'effettuazione delle analisi di tipo chimico e microbiologico dei parametri di cui alla tabella A dell'allegato 1 all'Accordo Stato Regioni e PP.AA. 16.01.2003, effettuate da apposito laboratorio. Le analisi di laboratorio dovranno essere ripetute durante tutta l'apertura della piscina al pubblico a cadenza mensile, salvo necessità sopraggiunte, anche a seguito di eventi occorsi in piscina, che possono prevedere una frequenza più ravvicinata.
  • Si rammentano le consuete norme di sicurezza igienica in acqua di piscina: prima di entrare nell'acqua di vasca provvedere ad una accurata doccia saponata su tutto il corpo; è obbligatorio l'uso della cuffia; è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua; ai bambini molto piccoli far indossare i pannolini contenitivi.
  • Regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, cabine, attrezzature (sdraio, sedie, lettini, incluse attrezzature galleggianti, natanti etc.).
  • Le attrezzature come ad es. lettini, sedie a sdraio, ombrelloni etc. vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare. Diversamente la sanificazione deve essere garantita ad ogni fine giornata. Evitare l'uso promiscuo di oggetti e biancheria: l'utente dovrà accedere alla piscina munito di tutto l'occorrente.
  • Le piscine finalizzate a gioco acquatico in virtù della necessità di contrastare la diffusione del virus, vengano convertite in vasche per la balneazione. Qualora il gestore sia in grado di assicurare i requisiti nei termini e nei modi del presente documento, attenzionando il distanziamento sociale, l'indicatore di affollamento in vasca, i limiti dei parametri nell'acqua, sono consentite le vasche torrente, toboga, scivoli morbidi.
  • Per piscine ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.) valgono le disposizioni del presente documento, opportunamente vagliate e modulate in relazione al contesto, alla tipologia di piscine, all'afflusso clienti, alle altre attività presenti etc.
  • Si raccomanda ai genitori/accompagnatori di avere cura di sorvegliare i bambini per il rispetto del distanziamento e delle norme igienico-comportamentali compatibilmente con il loro grado di autonomia e l'età degli stessi.
  • Le vasche che non consentono il rispetto delle indicazioni suesposte per inefficacia dei trattamenti (es, piscine gonfiabili), mantenimento del disinfettante cloro attivo libero, o le distanze devono essere interdette all'uso. Pertanto si suggerisce particolare rigoroso monitoraggio nei confronti delle vasche per bambini.
  • Tutte le misure dovranno essere integrate nel documento di autocontrollo in un apposito allegato aggiuntivo dedicato al contrasto dell'infezione da SARS-CoV-2.

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