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Autoclave rumorosa in condominio: quali rimedi?

Quando invocare la responsabilità condominiale per un'autoclave rumorosa: presupposti e modalità per tutelarsi.
Avv. Marco Borriello - Foro di Nola 

Nelle nostre abitazioni, abitualmente, difetta la pressione dell'acqua. Si tratta di un aspetto non certo privo di rilievo, vista la difficoltà di funzionamento di determinati elettrodomestici, quali la lavatrice e la lavastoviglie, in assenza di un flusso di una certa consistenza.

Per questo motivo, spesso, si ricorre all'installazione di un'autoclave con la quale, oltre a garantirci la disponibilità costante dell'acqua, ci assicuriamo una pressione più che soddisfacente, anche per fare una semplice doccia.

Il lato negativo di questo macchinario è rappresentato dalla cosiddetta elettropompa che stacca e attacca in continuazione per consentire il funzionamento dell'impianto; una circostanza che determina rumore, a volte, anche molto fastidioso.

Pertanto, possiamo immaginare quanto questo problema, riportato in ambito condominiale, abbia una certa rilevanza. Infatti, un'autoclave rumorosa e spesso fonte di dissidi e, persino, di liti giudiziarie tra i singoli proprietari.

Inoltre, se si tratta di un impianto comune o se il macchinario in contestazione si trova in un locale condominiale, il descritto problema coinvolge l'amministratore e il condominio intero.

Con questo articolo, quindi, si vuole approfondire l'argomento, altresì, individuando i possibili rimedi da adottare per risolvere i problemi legati all'installazione di un'autoclave molto utile quanto rumorosa.

Autoclave rumorosa: la responsabilità del condominio

In un fabbricato, frequentemente, si commette l'errore di considerare competente il condominio per qualsiasi questione che possa accadere all'interno del medesimo.

Perciò, si chiama l'amministratore quando il vicino tiene, costantemente, la televisione a volume alto oppure si pretende che intervenga a risolvere un'infiltrazione proveniente dalla cucina dell'appartamento sovrastante.

Deve essere, invece, sempre chiaro che il condominio può essere chiamato in causa soltanto quando il problema sia derivante da un bene comune o dall'uso del medesimo. Pertanto, se l'autoclave rumorosa è di pertinenza privata ed è posta all'interno di un bene del singolo proprietario (ad esempio, nel suo garage), è inutile e inopportuno chiamare l'amministratore, poiché non ha competenza per intervenire in una questione in cui il condominio è estraneo ad ogni responsabilità.

Al contrario, se si tratta di un impianto privato, ma presente in un bene comune, il condominio può essere chiamato persino a risarcire i danni provocati da un'autoclave rumorosa oltre i limiti consentiti dalla legge. È il caso, ad esempio, di quanto emerso a seguito di una sentenza della Cassazione.

Gli Ermellini, infatti, hanno confermato i precedenti gradi di giudizio, dove i magistrati avevano condannato al risarcimento, da quantificarsi in separata sede, sia il proprietario dell'elettropompa assordante sia il condominio che ospitava, in un locale comune, l'infernale macchinario (Cass. Sez. 2, 30/08/2017 n. 20553).

Pertanto, in presenza di un'autoclave rumorosa, per coinvolgere e pretendere dal condominio la risoluzione del problema, è necessario che l'impianto sia condominiale, cioè sia al servizio di tutti gli appartamenti, oppure che sia ospitato all'interno di un vano comune.

Installazione di un autoclave, si tratta d'innovazione?

Autoclave rumorosa: legge e giurisprudenza

La normativa da prendere in considerazione è, notoriamente, quella contenuta nell'art. 844 c.c., in base al quale i rumori provenienti dal vicinato non possono superare la normale tollerabilità.

Qualora dovesse accadere ciò, il cittadino afflitto, anche da un'autoclave in condominio, particolarmente, rumorosa, avrebbe diritto ad agire dinanzi al magistrato competente.

Secondo la corrente giurisprudenza, il citato limite di tollerabilità, normalmente stabilito in 5db per i rumori diurni e in 3db per quelli notturni, non può, però, essere fissato in assoluto.

Esso deve essere valutato in relazione a quanto accade nell'ambiente circostante, esaminando le caratteristiche del luogo, le abitudini degli abitanti e prendendo in considerazione quale possa essere il rumore, normalmente, percepito in quel contesto territoriale (cosiddetto rumore di fondo) (ex multis la già citata Cass. Sez. 2, 30/08/2017 n. 20553)

Il giudice, quindi, eventualmente chiamato a giudicare l'intollerabile rumorosità di un'autoclave in condominio, deve considerare non soltanto la sensibilità dell'uomo medio al frastuono provocato, ma anche la situazione della zona interessata dal fenomeno.

Autoclave rumorosa: l'accertamento tecnico

Per constatare l'intollerabilità, ai sensi di legge, di un'autoclave rumorosa, il magistrato non può, certamente, fondarsi sulle proprie conoscenze, ma deve ricorrere ad un accertamento di natura tecnica.

In pratica, è necessario che sia svolta una perizia fonometrica, con la quale sarà misurato, in decibel, il frastuono provocato dall'impianto, «in quanto soltanto un esperto è in grado di accertare, per mezzo delle conoscenze e degli strumenti di cui dispone, l'intensità dei suoni o delle emissioni di vapori o gas, nonché il loro grado di sopportabilità per le persone (Cass. Sez. 2, 20/01/2017, n. 1606; Cass. Sez. 2, 04/03/1981, n. 1245)».

Solo dopo tale accertamento, il giudice rapporterà le risultanze della perizia agli altri elementi indispensabili per giudicare intollerabile il rumore dell'autoclave (caratteristiche del luogo, rumorosità di fondo della zona, ecc).

Pompe impianto autoclave, l'impresa dice di aver fatto manutenzione, ma l'amministratore ribadisce che le ha sostituite?

Per queste considerazioni, se sei vittima di un'autoclave rumorosa e intendi, perciò, agire dinanzi alla magistratura per ottenere la rimozione dell'impianto e il risarcimento dei danni subiti, sarebbe opportuno ricorrere ad una prevalutazione del caso concreto da parte di un tecnico/perito.

In questo modo, potrai avere maggiore cognizione della portata del problema e migliore percezione della concreta possibilità di avere ragione nell'ipotetica azione giudiziale.

Autoclave rumorosa in condominio: rimedi pratici

Ovviamente, dinanzi ad un'autoclave rumorosa in condominio, la prima cosa da fare è cercare una risoluzione pacifica al problema.

Ad esempio, una manutenzione ordinaria dell'impianto, costante e frequente, potrebbe impedire all'elettropompa di azionarsi oltre il normale.

Si potrebbe, altresì, evitare ogni frastuono, semplicemente, sostituendo il macchinario. Trattandosi, infatti, di un'apparecchiatura non particolarmente costosa, soprattutto se è a servizio di un appartamento privato, il ricorso ad un modello più moderno ed efficiente, con buona probabilità limiterebbe di molto il problema e consentirebbe di evitare di fronteggiare una costosa, quanto fastidiosa, azione legale.

Invece, in alcuni casi, come quello esaminato dalla citata Cassazione dell'agosto 2017, potrebbe essere necessario e sufficiente spostare l'impianto in un locale più isolato dove, nonostante la rumorosità, non arrecherebbe alcun concreto fastidio a qualcuno.

Resta inteso che se i predetti suggerimenti non possono essere adottati e soprattutto se manca la buona volontà delle parti coinvolte per risolvere il problema, l'azione legale resterà l'unica strada per rimediare ad un'autoclave rumorosa in condominio.

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