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Quali maggioranze servono per spostare le vasche di raccolta dell'acqua potabile e l'autoclave nel sottoscala condominiale?

Gli interventi che mutano la destinazione della cosa comune, dunque, sono consentiti, ma richiedono maggioranze qualificate.
Avv. Giuseppe Nuzzo 

Il fatto. Un condomino impugnava la delibera dell'assemblea di condominio, con la quale era stata approvata, tra l'altro, l'installazione nel sottoscala delle vasche di raccolta dell'acqua potabile e dell'impianto autoclave, nonché l'esecuzione di alcuni lavori di ripristino e manutenzione, con esclusione dei muri di contenimento costituenti anche le pareti del box - garage del condomino attore.

Il Tribunale di Catania, con sentenza n. 262 del 20 gennaio 2020, ha accolto la domanda ed annullato la delibera impugnata per difetto delle maggioranze richieste dal codice civile.

Maggioranze. Nello specifico, il condomino lamentava l'omesso raggiungimento della maggioranza richiesta dal comma 5 dell'articolo 1136 del codice civile (un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti ed almeno i due terzi del valore dell'edificio).

Secondo il condomino, infatti, l'assemblea aveva deliberato degli interventi di "innovazione" delle cose comuni, ai sensi dell'articolo 1120 primo comma del codice civile, per le quali, appunto, sono richieste maggioranze qualificate.

Innovazioni. Il Tribunale di Castrovillari chiarisce anzitutto che, in tema di condominio, per innovazioni devono intendersi, tra l'altro, "le modifiche che, determinando il mutamento della destinazione originaria, comportando che le parti comuni, in seguito all'attività o alle opere seguite, vengano ad essere utilizzate per fini diversi da quelli precedenti (cfr. ex multis Cass. civ. n. 12654/2006)".

Modifica della destinazione d'uso: quali limiti?

Modifiche alla destinazione d'uso. Gli interventi che mutano la destinazione della cosa comune, dunque, sono consentiti, ma richiedono maggioranze qualificate.

Del resto - ricorda il tribunale - la modificazione d'uso delle parti comuni è oggi espressamente disciplinata dall'articolo 1117 ter del codice civile - introdotto dalla legge n. 220 del 2012 - che a tal fine richiede una maggioranza particolarmente ampia: un numero di voti che rappresenti i quattro quindi dei partecipanti al condominio e i quattro quinti del valore dell'edificio.

 Continua [...]

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