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L'amministratore di condominio di nomina giudiziale. Un tipo di incarico molto ambito

Sono in molti ad ambire a questo tipo di incarico perché vedono la cosa come una sorta di riconoscimento di competenze.
Dott. Francesco Schena 

A mente dell'art. 1129 c.c., quando i condòmini sono più di otto e l'assemblea non si occupa di nominare l'amministratore, vi provvede l'autorità giudiziaria, su ricorso di uno o più condòmini o dell'amministratore dimissionario.

Costo richiesta nomina giudiziale amministratore condominio

Si tratta di una nomina che assegna all'incaricato le medesime funzioni e le stesse attribuzioni che l'ordinamento prevede per l'amministratore di nomina assembleare anche se, spesso, molti condòmini sono convinti che stante la tipologia della nomina questi abbia poteri ulteriori.

È vero che spesso l'amministratore giudiziale riscuote più rispetto da parte dei condòmini ma questa è tutt'altra cosa ancorché piacevole e gratificante.

Sono in molti ad ambire a questo tipo di incarico perché vedono la cosa come una sorta di riconoscimento di competenze da una parte e motivo di orgoglio dall'altra pensando, in qualche misura, di collaborare con il Giudice.

Tuttavia, in realtà, oltre a non ricevere alcun maggiore potere non si assumono nemmeno le vesti di CTU perché la nomina ricevuta non determina lo status di ausiliario del Giudice.

Ne consegue, quindi, che la determinazione del suo compenso è rimesso all'accordo delle parti e non è stabilito preventivamente dal Giudice.

Revoca giudiziale dell'amministratore di condominio: ma cosa c'è da mediare?

È vero, però, come i Giudici spesso attingano proprio all'Albo dei CTU per individuare il professionista da nominare mentre in molti Tribunali ormai è tenuto un elenco di Amministratori di condominio professionisti che hanno reso la loro disponibilità a ricevere le nomine e che possiedono i requisiti voluti dalla norma.

La nomina giudiziale può avvenire anche a norma dell'art.1105 c.c. per i casi di condomini con meno di nove condòmini quando, non ricorrendo il presupposto della nomina obbligatoria, non si prendono i provvedimenti necessari per l'amministrazione delle parti comuni o non si forma una maggioranza o non si eseguono le deliberazioni.

Un caso classico è quello della nomina a seguito di mancata manutenzione straordinaria dell'edificio che minaccia rovina ed una contestuale inerzia assembleare.

In questi casi, si tratta di un vero e proprio mandato di scopo perché la nomina è finalizzata a consentire il superamento dell'inerzia assembleare, anche per singole situazioni specifiche.

Nei casi di condominio di soli due partecipanti, invece, il decreto di nomina può anche assegnare all'amministratore poteri diretti per supplire all'impossibilità di formarsi una maggioranza nelle decisioni necessarie occorrendo, in tali casi, il parere unanime dei due.

Sono molti gli amministratori che ambiscono alle nomine giudiziali ma il mio consiglio è quello di pensarci bene prima di fornire la propria disponibilità perché si tratta quasi sempre di casi molto complessi che richiedono non solo una notevole esperienza ma anche una solida conoscenza giuridica per poter affrontare quello che spesso risulta inimmaginabile per chi è abituato alle vicende ordinarie e il rischio di mettersi nei guai se si è impreparati ed inesperti è molto alto. La nomina giudiziale, quindi, non deve essere vista come una soluzione alla crisi del mercato ma come una crescita professionale voluta in maniera molto consapevole.

È importante, infine, tenere a mente come la nomina del nuovo amministratore assuma piena efficacia soltanto con il decorso dei 10 giorni dalla notifica a tutti i condòmini e senza che vi sia stato reclamo davanti alla Corte d'Appello.

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