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Ricorso per decreto ingiuntivo contro il condomino moroso: quali documenti allegare affinché la richiesta sia accolta?

Quali sono i documenti da allegare al ricorso per decreto ingiuntivo per non correre inutili rischi.
Avv. Alessandro Gallucci 

Il decreto ingiuntivo è un particolare provvedimento giudiziale che consente l'emissione di un ordine di pagamento senza necessità di un preventivo contradditorio con il debitore. In gergo tecnico si parla di provvedimento inaudita altera parte.

In sostanza, per arrivare ad ottenere l'emissione di un simile provvedimento è necessario che il credito per il quale si agisce sia:

  • certo, vale a dire non in contestazione;
  • liquido, ossia determinato o facilmente determinabile nel suo ammontare;
  • esigibile, cioè scaduto.

Se, poi, il credito è fondato su particolari documenti è possibile concederne la provvisoria esecuzione.

E' il caso di crediti fondati su assegni, fatture e cambiali e, nel caso del condominio, di crediti approvati dall'assemblea.

Basta l'approvazione assembleare della spesa, oppure serve qualche altro adempimento?

Decreto ingiuntivo condominiale, le norme di riferimento

"Per la riscossione dei contributi in base allo stato di ripartizione approvato dall'assemblea, l'amministratore, senza bisogno di autorizzazione di questa, può ottenere un decreto di ingiunzione immediatamente esecutivo, nonostante opposizione […]".

Nonostante opposizione, cioè se il condòmino propone tale atto, ossia cita in giudizio il condominio per vedere revocato il decreto ingiuntivo, la sua provvisoria esecutività resta valida, a meno che non venga revocata.

Questo il contenuto del primo comma dell'art. 63 delle disposizioni di attuazione del codice civile.

Si badi, non basta che il credito sia approvato dall'assemblea: per ottenere la provvisoria esecutività è anche indispensabile che esso sia stato ripartito tra tutti i condomini in ragione del criterio utilizzabile rispetto al caso specifico.

Solitamente i decreti ingiuntivi si fondano sul rendiconto consuntivo di spesa che l'amministratore è tenuto a presentare all'assemblea ogni anno entro 180 giorni dalla data di chiusura dell'esercizio.

Attenzione: come ha chiarito la Cassazione, è principio basilare di normale gestione del condominio quello che consente "all'amministratore di riscuotere le quote degli oneri in forza di un bilancio preventivo, sino a quando questo non sia sostituito dal consuntivo regolarmente approvato" (Cass. 29 settembre 2008 n. 24299).

Non è necessaria la preventiva autorizzazione dell'assemblea e, salvo particolari indicazioni, l'amministratore è libero anche di scegliere l'avvocato cui affidare l'incarico.

A proposito di ciò: è sempre necessario affidare un incarico?

Nuovo amministratore di condominio, vecchi debiti e ricorso per decreto ingiuntivo

Ricorso per decreto ingiuntivo condominiale, chi può proporlo

In questo contesto, inoltre, è utile ricordare che se si rende necessario chiedere l'emissione di un decreto, l'amministratore potrà farlo personalmente, ossia senza l'assistenza di un legale, in due casi:

  • in ogni caso se l'amministratore è anche avvocato (art. 86 c.p.c.);
  • per importi fino ad se non lo è (art. 82 c.p.c.).

Solamente se l'amministratore è anche avvocato, alla condanna al pagamento della così detta sorte capitale potrà seguire la condanna al pagamento delle competenze legali (cfr. Cass. 9 luglio 2004 n. 12680).

Negli altri casi il mandatario della compagine avrà esclusivamente diritto al rimborso delle spese vive effettivamente sostenute.

Ricorso per decreto ingiuntivo condominiale provvisoriamente esecutivo, i documenti da allegare

In questo contesto è utile comprendere quali debbano essere i documenti da allegare al ricorso per decreto ingiuntivo per non correre inutili rischi di respingimento della domanda giudiziale.

Essi sono:

  • rendiconto (o preventivo) e piano di ripartizione del medesimo;
  • verbale di approvazione dei documenti di cui al punto a) e relativa prova di comunicazione al debitore;
  • sollecito di pagamento effettuato dall'amministratore, dall'avvocato e/o da entrambi (teoricamente non è obbligatorio se l'assemblea non ha previsto un termine per il pagamento, in tal caso, infatti, il credito è immediatamente esigibile).

Ricorso per decreto ingiuntivo condominiale senza piano di ripartizione, si può?

È utile dare risposta al quesito, anche per chiarire quali siano i documenti che bisogna allegare e quali le aspettative di accoglimento del ricorso e quindi di emissione di un decreto ingiuntivo.

Rispetto all'assenza del piano di riparto, è stato detto che essa non è ostativa alla emissione di un decreto ingiuntivo.

«Il verbale di assemblea condominiale, contenente l'indicazione delle spese occorrenti per la conservazione o l'uso delle parti comuni, ovvero, come nel caso di specie, la delibera di approvazione del "preventivo" di spese straordinarie, costituisce dunque prova scritta idonea per ottenere decreto ingiuntivo pur in mancanza dello stato di ripartizione delle medesime, necessario al solo fine di ottenere la clausola di provvisoria esecuzione del provvedimento ai sensi dell'art. 63 disp. Att.c.c.(Cass. n. 15017/2000)» (Cass. 28 aprile 2017 n. 10621).

Nella stessa sentenza la Corte ha poi specificato che in caso di opposizione è onere del condominio provare l'esatto ammontare del credito. In sostanza starà al condominio dimostrare che Tizio deve 10 in quanto per quella data spesa o complesso di spese si applica quella tabella millesimale, ovvero quel complesso di criteri di ripartizione.

In questi casi, dunque, le allegazioni saranno sostanzialmente le stesse previste per il ricorso per decreto e cioè:

  • verbale di approvazione della spesa e relativa prova di comunicazione al debitore;
  • sollecito di pagamento effettuato dall'amministratore, dall'avvocato e/o da entrambi.

L'assenza del piano di riparto dovrebbe impedire la concessione della formula della provvisoria esecutività ex art. 63 disp. att. c.c.

Decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo e non: differenze.

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