La Direttiva europea Case green (o più tecnicamente, la Energy performance of buildings directive, Epbd) è stata approvata dal Parlamento europeo (bisogna aspettare però l'approvazione formale del Consiglio, in rappresentanza dei paesi membri. Poi sarà il momento della pubblicazione del testo e della sua entrata in vigore).
I Paesi membri hanno due anni di tempo per adeguarsi presentando a Bruxelles le loro tabelle di marcia per indicare la via che intendono seguire per centrare gli obiettivi di efficientamento.
Per diventare legge dello Stato la direttiva dovrà essere approvata formalmente anche dal Consiglio dei ministri e poi essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale: entrerà in vigore 20 giorni dopo.
I principali obiettivi da raggiungere sono:
- la progressiva riduzione delle emissioni di gas serra e dei consumi energetici
- la ristrutturazione di un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori
- una migliore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico.
In concreto queste le principali indicazioni:
- Gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Per quelli di proprietà pubblica la scadenza è fissata al 2028.
- Per le case si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. In altre parole serviranno cappotto termici, infissi di nuova generazione, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari.
- I nuovi edifici dovranno essere idonei a ospitare impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti. L'installazione di impianti di energia solare diventerà la norma per i nuovi edifici.
- Dal 2025 saranno aboliti tutti i sussidi per le caldaie autonome a combustibili fossili, con la possibilità di fruire di incentivi per incoraggiare il passaggio a sistemi di riscaldamento e raffreddamento alimentati da energie rinnovabili.
- Gli edifici residenziali con più di tre posti auto di nuova costruzione o sottoposti ad una ristrutturazione importante devono garantire: l'installazione di pre-cablaggio per almeno il 50% dei posti auto e, per i restanti posti auto, condotti per cavi elettrici allo scopo di consentire l'installazione, in un secondo momento, di punti di ricarica per veicoli elettrici, cicli assistiti elettricamente e altri tipi di veicoli di categoria L; l'installazione di almeno un punto di ricarica per i nuovi edifici residenziali e almeno due spazi per il parcheggio delle biciclette per ogni unità abitativa.
- Le misure di ristrutturazione adottate dal 2020 saranno conteggiate ai fini dell'obiettivo di efficienza.
- Dovranno inoltre essere attuate strategie, politiche e misure nazionali per dotare di impianti solari gli edifici residenziali.
- Non sono previste sanzioni particolari per coloro che non adeguano i loro immobili ai nuovi standard entro i tempi stabiliti. Spetta ai singoli governi nazionali decidere quali sanzioni applicare, oltre alla perdita automatica di valore degli immobili non conformi alle normative.
I governi potranno esentare gli edifici storici e agricoli, le chiese e i luoghi di culto, gli immobili a uso militare e quelli utilizzati solo temporaneamente. Previsto l'obbligo di installare pannelli solari riguarderà i nuovi edifici pubblici e sarà progressivo, dal 2026 al 2030.