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Una nuova proposta di legge per l'assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro le calamità naturali. Quali conseguenze per gli amministratori di condominio?

Necessario il coinvolgimento degli amministratori di condominio.
Avv. Michele Zuppardi - Foro di Taranto 

Da un lato il risparmio statale, dall'altro la ingiustizia sociale. La proposta di legge per l'assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro le calamità naturali, che oggi alle ore 15 sarà presentata alla Camera dei Deputati, trova la sua ragion d'essere proprio in questi due assunti fondamentali.

Le statistiche riportano una media di tre miliardi e mezzo di euro annui a carico dello Stato per le conseguenze dei danni catastrofali, ed intanto tutti i cittadini che non hanno immobili di proprietà sono costretti a subire, in proporzione, un esborso iniquo perché non riguardante direttamente alcuno di loro.
L' On.le Michela Rostan (LEU), prima firmataria della proposta di legge, partendo proprio da questi presupposti, riepilogherà quest'oggi - unitamente agli altri relatori - le ragioni dell'iniziativa.

Disastri climatici, dissesti idrogeologici, terremoti ed eruzioni vulcaniche, un tempo rari e inaspettati, hanno recentemente moltiplicato la loro improvvisa comparsa diventando sempre più frequenti e quindi "normali".

Perché la fiscalità generale deve continuare a pagare un prezzo così salato? Per quale motivo i meno abbienti, tra i quali coloro che non hanno neanche una casa devono contribuire - sia pure indirettamente - a tale corresponsione di danaro?

Lo Stato, dunque, ha bisogno di liberarsi dal costo di esigenze imprevedibili eppure di esborso certo. Per le assicurazioni private, invece, si aprirebbe un nuovo segmento di attività e dunque un business assuntivo di non poco peso.
Quali scenari possiamo ipotizzare?
Difficile dirlo ora.

Certamente, in primis, le risorse risparmiate dallo Stato dovrebbero essere reinvestite per ammodernare il settore dell'edilizia pubblica e per alleggerire il peso fiscale che incombe sul patrimonio immobiliare privato nazionale.

Quanto alle assicurazioni private, l'importanza di affidarsi al mercato concorrenziale del settore non può essere disgiunta dall'assoluta necessità di stabilire e far rispettare regole chiare e costi calmierati a tutela dei contraenti. Esiste una propensione atavica degli italiani a considerare la casa quale primo obiettivo di sicurezza economica.

La scure del fisco, che negli ultimi anni è divenuta sempre più minacciosa, ha contribuito pesantemente a comprimere il settore immobiliare.
Se la proposta di legge, nei fatti, dovesse rivelarsi l'ennesimo balzello diretto a colpire i beni immobili, i già visibili segni di cedimento dell'intero comparto diventerebbero crepe irreversibili.

L'assicurazione del fabbricato ed il ruolo dell'amministratore di condominio

Conforta dunque la odierna presenza, nella sede istituzionale della Camera dei Deputati, di qualificati rappresentanti di primarie Compagnie assicurative pronti evidentemente al dialogo e al confronto con gli organizzatori e con la prima firmataria della proposta di legge.

Si tratta, indubbiamente, di una positiva base di partenza, utile quantomeno per vincere pregiudizi e ritrosie e per affacciarsi, sia pure con le cautele del caso, a una nuova, partecipata visione della tutela del patrimonio immobiliare privato.

Se è vero che le Compagnie hanno sottomano un promettente mercato da conquistare, è altrettanto indiscutibile che le stesse possono fare la differenza quanto a qualità, certezza e continuità nella gestione degli eventi indesiderati.

Va chiarito infine il ruolo degli amministratori. Questi, a giusto titolo, devono necessariamente essere coinvolti nel percorso che si sta intraprendendo, per divenirne parte attiva anche e soprattutto in forza delle enormi responsabilità che gravano su di loro.

Le associazioni di settore hanno dunque una ghiotta occasione per far sentire la propria voce, in un'ottica di collaborazione istituzionale finalizzata, oltre che alla protezione del valore degli immobili, anche e soprattutto alla protezione psicologica ed economica di chi li gestisce.

Giova ricordare che la riforma del condominio, con la legge 220/12, non ha previsto alcunché in ordine alla obbligatorietà della stipula di qualsivoglia polizza assicurativa, lasciando ogni valutazione del caso alle assemblee dei proprietari. Ciò significa che, nella nuova fase della "presa di coscienza", bisogna pure combattere e vincere una mentalità fatalistica e desueta ancora troppo lontana dall'accoglimento di soluzioni innovative ma costose, quali sono - per l'appunto - le sottoscrizioni di utili polizze assicurative.

Già, utili polizze. Chi, e su quali basi, deciderà l'utilità o meno di sottoscrivere tali contratti? Quali analisi morfologiche del territorio nazionale potranno effettivamente determinare l'innesco di una coscienza nuova da parte dei proprietari? E soprattutto, quali convenienze ne avranno le popolazioni meno a rischio, ammesso che si possano calibrare, a misura di polizza, statistiche veritiere, aggiornate e condivise? E in ultimo, cosa accadrà alle già sostenute morosità condominiali stante il progressivo aumento delle quote pro capite, già di difficile esazione e perciò costante cruccio degli amministratori?

Tocca dunque al legislatore. Il tema è complesso e le variabili, come gli interessi in gioco, sono molteplici. Ritorneremo sull'argomento e approfondiremo tutti i possibili sviluppi, anche a seguito dell'incontro di oggi.

Polizza assicurativa condominiale, nozione, obbligatorietà, maggioranze deliberative e ripartizione spese

Avv. Michele Zuppardi

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