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Sistemi di autoconsumo energetico: nuove opportunità per i condomini. La risoluzione del Senato della Repubblica

Il cammino verso la sostenibilità ambientale anche del vivere in condominio non può essere fermato.
Marco Pezzaglia - Ingegnere 
8 Ott, 2019

Il tema dell'auto consumo energetico si fa sempre più caldo: dopo l'entrata in vigore della direttiva 2001/2018 (UE) che sancisce, tra l'altro, la possibilità di poter compiere autoconsumo in forma collettiva all'interno di condomini, il Senato della Repubblica a valle di una lunga consultazione avviata nel 2018 sta finalizzando ora una risoluzione per impegnare il Governo a dare rapido avvio alla nuova materia dell'autoconsumo.

Si ricorda che la possibilità di compiere auto consumo collettivo all'interno di un condominio costituisce potenzialmente una fonte di risparmio sia per i singoli condomini che per la bolletta elettrica dei servizi comuni, ma perché ciò avvenga è necessario che la normativa italiana principesca quanto stabilito dalle normative di carattere europeo.

Autoconsumo di energia elettrica in condominio. Normativa, vantaggi e prospettive future

Tra i vari elementi della risoluzione, ve ne sono alcuni di particolare interesse per il settore condominiale, quali:

  • Assicurare che i clienti finali, in particolare i clienti domestici, abbiano il diritto di partecipare a comunità di energia rinnovabile, mantenendo al contempo i loro diritti e doveri in qualità di clienti finali e senza essere soggetti a condizioni o procedure ingiustificate o discriminatorie (implica il fatto che i singoli condomini o il condominio nel suo insieme possono entrare a far parte di nuove realtà quali le comunità energetiche locali: soggetti in cui i condomini partecipanti potranno avere l'opportunità di finanziare direttamente iniziative di produzione da fonti rinnovabili e trarre i vantaggi economici ambientali l'uso diretto di tale energia comporta);
  • garantire il diritto all'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili consentendo linee dirette fra produzione e consumo non contigui e permettendo l'autoconsumo distribuito con più? consumatori nei condomini, con i sistemi di distribuzione chiusi (SDC), con le comunità energetiche locali e peer to peer; (ancora una volta il Senato insiste sulla possibilità di mettere in contatto diretto la produzione di energia elettrica rinnovabile effettuata a livello locale con i consumi oltre che del condominio anche dei singoli condomini dando un'indicazione circa la possibilità di costruire sistemi di distribuzione interni dell'energia elettrica e costituire meccanismi di scambio di energia tra singoli condomini);
  • porre in essere le azioni necessarie per far si? che l'autoconsumo in forma singola o collettiva sia efficiente, conveniente e sostenibile aprendo i mercati alla generazione rinnovabile, in particolar modo quello dei servizi di rete (secondo tale disposizione dovranno essere stabilite condizioni perché sia conveniente effettuare autoconsumo collettivo (che è proprio quello che interessa i condomini);
  • adottare gli atti necessari a garantire una graduale transizione a un sistema non centralizzato di dispacciamento dei flussi di energia, riformando la struttura della nuova bolletta per gli utenti domestici ed eliminando le tariffe fisse di distribuzione; (in questo modo dovrebbe essere aumentata la convenienza ad attuare interventi di efficientamento energetico sia livello di singoli condomini che a livello condominiale in quanto si pone in bolletta è parametrabile al solo consumo, riducendo questo la bolletta si riduce in maniera strettamente proporzionale).
  • stabilizzare e potenziare le misure che dispongono il super-ammortamento e le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e per l'acquisto degli impianti che producono energia da fonti rinnovabili; (in questo modo dovrebbe trovare stabilità e convenienza effettuare interventi di efficientamento energetico ed installazione di impianti di produzione di elettricità rinnovabile a livello condominiale potendo poi ripartire le detrazioni fiscali connesse su ogni singolo condomino)
  • prevedere un meccanismo premiante sull'autoconsumo, anche in alternativa allo "scambio sul posto", che stimoli l'utilizzo di sistemi di accumulo per la massimizzazione dell'autoconsumo; (Il Senato intende promuovere misure perché l'energia prodotta localmente sia effettivamente autocensurata dai singoli condomini; questo è possibile in misura tanto maggiore quanto più l'eventuale produzione non consumata viene immagazzinata per un suo utilizzo in periodi successivi della giornata).

Tutto quanto sopra rappresenta un elemento di sicuro interesse per la vita del condominio fatto salvo che questo pone nuove sfide per il mondo dell'amministrazione che deve arricchirsi di competenze e di strumenti per una gestione sempre più attiva dell'energia elettrica all'interno del condominio.

Tra questi elementi rientrano, a titolo di esempio:

  • le modalità di scelta a livello assembleare e all'istallazione di nuovi impianti di produzione di elettricità rinnovabile su parti comuni la cui produzione può essere destinata anche ad altri condomini che decidono di entrare a far parte di una gestione ad autoconsumo collettivo
  • le modalità di costituzione e di mantenimento dell'insieme dei condomini che intendono effettuare auto consumo collettivo all'interno del condominio (si ricorda che la scelta di entrare a far parte dell'autoconsumo collettivo deve essere libera e deve poter essere modificata nel tempo)
  • le modalità di contabilizzazione delle diverse partite energetiche.

Come si vede le questioni da risolvere divengono molte, ma il cammino verso la sostenibilità ambientale anche del vivere in condominio non può essere fermato.

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