Un proprietario lamentava la creazione di un apposito passaggio pedonale, munito di porta di ferro, collocata nella zona antistante la propria abitazione, ad opera di altri proprietari.
Con atto di citazione richiedeva l'accertamento della illegittimità della predetta apertura, nonché la condanna dei convenuti al ripristino dello stato dei luoghi, con condanna al risarcimento dei consequenziali danni per gli illeciti contestati e imputati alla controparte.
I proprietari convenuti, di contro, richiedevano il rigetto della domanda proposta dall'attore, atteso che, a loro dire, la sua pretesa non fosse legittimata in quanto si trattava, invece, di una proprietà comunale, perché passaggio su piazza pubblica, la cui chiusura, poteva eventualmente essere richiesta dal Comune.
Inoltre parte convenuta spiegava domanda riconvenzionale perché fosse accertato che, nel costruire il suo nuovo fabbricato parte attrice avesse illegittimamente occupato una parte del fondo di altrui proprietà, nonché fosse accertata la realizzazione abusiva di una tubazione con scarico delle acque meteoriche nel giardino di proprietà convenuta e l'illegittima apposizione di luci al confine con il fondo di proprietà di parte convenuta.
Questi i fatti del procedimento giunto innanzi al Giudicante del Tribunale di Benevento, che ai fini dell'accertamento della proprietà dispone, innanzitutto, una consulenza tecnica d'ufficio.
Il consulente nominato provvedeva ad accertare l'esatta ubicazione del cancello posto tra il muro di proprietà dell'attore e quello di proprietà dei convenuti che determinava l'accesso sulla strada pubblica.
A seguito anche di una massiccia istruttoria, emergeva che l'apertura pedonale era sempre esistita e che nel corso degli anni erano mutate solo le modalità di chiusura della stessa: profilo che in ogni caso interessa esclusivamente l'amministrazione comunale, proprietaria e custode della piazza pubblica su cui apre il passaggio pedonale dei convenuti.
Continua [...]
