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Distanze tra fabbricati: breve guida di riferimento

Distanze minime da rispettare tra fabbricati e tra muri di confine.
Roberto Rais 

Uno dei temi più complessi (e frequenti) tra i rapporti di vicinato, è relativo alla distanza tra fabbricati e tra muri di confine.

Una materia molto ricca, disciplinata diffusamente dal codice civile, che traccia alcuni punti di riferimento nelle distanze minime da rispettare: considerato che si tratta, appunto, di "distanze minime", non è escluso che i regolamenti edilizi o le leggi regionali possano prevedere delle distanze maggiori.

Vi invitiamo pertanto a consultare il materiale normativo in vigore nelle vostre aree territoriali per poter conoscere esattamente quali sono i termini da rispettare.

Riservandoci successivi approfondimenti sulla materia, esordiamo con il ricordare come il codice civile stabilisca come tra due edifici non aderenti, la distanza minima in linea d'aria debba essere pari a 3 metri.

Non mancano tuttavia le eccezioni, come l'eventuale accordo tra vicini nel disciplinare una distanza minore in assenza di regolamento edilizio, o ancora l'acquisizione di una distanza minima inferiore in virtù di usucapione.

Da questo punto di partenza in poi, la normativa di riferimento arricchisce le modalità di valutazione in maniera esponenziale, contribuendo così a rendere ben più complesso il tema.

Di fatti, ad esempio, è ben noto che per calcolare la distanza minima occorre fare riferimento all'inizio / fine della costruzione, considerato che fanno parte di essa i muri, i travi, i pilastri, le scale, mentre non sono sempre ricompresi i balconi e le altre sporgenze, la cui considerazione varia a seconda del reg olamento edilizio locale.

Particolarmente interessante risulta inoltre essere la disciplina sui muri di confine, la cui costruzione è legittimata dal codice civile, che riconosce la possibilità che ogni proprietario possa recintare la sua proprietà.

In ogni caso, se il muro di recinzione è più alto di 3 metri, l'edificio costruito nelle vicinanze dovrà sorgere ad almeno tre metri di distanza.

Se il muro supera i 3 metri, invece, la distainza dovrà essere osservata dal muro di confino stesso, e non dal fabbricato del vicino.

Infine, prima di lasciare temporaneamente questo argomento (che riprenderemo nel corso delle prossime settimane), evidenziamo come il confine tra due proprietà possa essere segnato dalla presenza di piante o siepi: in questa ipotesi, peraltro piuttosto frequente fuori città, la manutenzione degli spazi verdi confinanti spetta in ugual misura a entrambi i proprietari.

Torneremo sul tema in maniera molto diffusa e approfondita nel corso delle prossime settimane, assumendo casi specifici e le innovazioni della Cassazione.

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