Condominio Web: Il portale N.1 sul condominio
Iscriviti alla
Newsletter
chiudi
Inviaci un quesito

Contatore del gas nuovo e consumi non dovuti. Condannata l'azienda alla restituzione degli importi

Cambio del contatore del gas e contabilizzazione dei vecchi dati senza soluzione di continuità
Avv.to Maurizio Tarantino - Foro di Bari 

A seguito del cambio contatore, i consumi invece di ripartire da zero vengono addizionati dal gestore ai vecchi dati senza soluzione di continuità. Di conseguenza l'utente si è ritrovato con consumi stratosferici in bolletta.

Si ringrazia l'Avvocato Alessia Zittignani per la gentile segnalazione dell'interessante sentenza in commento.

“Un'azienda romana è stata condannata a rimborsare il consumatore per gli importi pagati, non dovuti, e dovrà riconoscere all'utente un indennizzo di 60 euro, previsto da una delibera dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il servizio idrico, per la mancata risposta del gestore ai ripetuti reclami effettuati”. Giudice di Pace di Roma con la sentenza n. 8038 del 17 marzo 2017

I fatti di causa. Dall'esame della documentazione allegata in giudizio, veniva evidenziato che l'utente Tizio non aveva pagato alcune fatture per un totale di€ 718,74, perché esse indicavano consumi di gas non effettuati dall'opponente ed, in particolare, l'ultima indicava come lettura il valore di mc 2.236,00, nonostante i suoi reclami, rimasti inevasi, del 10/10/13 e 18/3/14, dove venivano indicate, invece, rispettivamente le letture di mc 180,626 e mc 196,008.

Disabilitazione del contatore del gas e morosità. Ecco come difendersi.

Ingiustificato arricchimento. Ai sensi del primo comma dell'art. 2041 c.c. Chi, senza una giusta causa, si è arricchito a danno di un'altra persona è tenuto, nei limiti dell'arricchimento, a indennizzare quest'ultima della correlativa diminuzione patrimoniale”. Si tratta di una disposizione a carattere generale e residuale, i cui presupposti oggettivi sono costituiti: dall'arricchimento di un soggetto e dal conseguente impoverimento di un altro soggetto, dall'unicità del fatto causativo della locupletazione e del depauperamento, dall'assenza di una causa giustificatrice dello squilibrio patrimoniale realizzatosi, dall'inesistenza di un altro rimedio giudiziale messo a disposizione dall'ordinamento.

L'assenza di una causa giustificatrice, più precisamente, non può essere identificata con il danno soggettivamente ingiusto sofferto dal depauperato ma deve essere accertata in riferimento alla posizione giuridica dell'arricchito.

In proposito, la giurisprudenza ha avuto modo di precisare come l'arricchimento possa consistere anche in un risparmio di spesa "purché si tratti sempre di risparmio ingiustificato, nel senso che la spesa risparmiata dall'arricchito debba essere da altri sostenuta senza ragione giuridica" (Cass. civ., 04.06.2013, n. 20226).

 Continua [...]

Per continuare a leggere la notizia gratuitamente clicca qui...

Sentenza
Scarica Giudice di Pace di Roma n. 8038 del 17 marzo 2017
  1. in evidenza

Dello stesso argomento