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Come “sognare” l'agevolazione IRPEF del 110% nel modo corretto

Sismabonus ed ecobonus, sognarli nell'attesa di poterli utilizzare.
Franco Pani - Presidente Centro Studi Condominiali di Confabitare 

Abbiamo visto in precedenti articoli che in questo periodo risulta difficile, forse non impossibile, ma certamente "rischioso" tenere Assemblee Condominiali; eppure legata a tali riunioni vi sarebbe, in un certo qual modo, almeno questa è la preoccupazione di tanti (amministratori e Condòmini), vi sarebbe la questione "sconto" IRPEF del 110%; così come annunciato in TV, resosi ovviamente molto appetibile per diversi Cittadini-Condòmini, ora parecchio incuriositi.

In effetti la curiosità è più che comprensibile, se tutto andrà bene, infatti, si potranno eseguire lavori molto importanti, sulla carta costosissimi, sicuramente ri-qualificanti degli edifici e dei singoli appartamenti a livello anche economico (forte rivalutazione del loro valore) e il tutto si potrebbe ottenere gratuitamente.

Qui ci dilungheremo in proposito, perché nel nostro appena precedente articolo accennammo invece soltanto e perché vorremmo che il tutto risulti chiaro, visto appunto l'"appetito" che l'idea del Governo ha innescato a livello di possibili opere in tanti Condòmini.

Evidenziamo principalmente che ad oggi ci troviamo dinanzi ad un semplice Decreto-Legge, trattasi quindi, nell'ordinamento giuridico italiano, di un atto normativo di carattere provvisorio, avente (provvisoriamente, appunto) forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità e urgenza dal Governo; vero che tale tipo di provvedimento entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (cosa già avvenuta nei giorni scorsi), ma gli effetti prodotti risultano provvisori, perché i decreti-legge perdono efficacia se il Parlamento non li converte in legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione.

Sismabonus ed econbonus, l'incertezza

Ad oggi, perciò, qualsiasi decisione potrebbe risultare avventata (a gravissimo rischio economico qualora qualcosa andasse poi "storta", tant'è che lo stesso Decreto ne prevede l'entrata in vigore solo dal 1° Luglio; ma ciò perché pensavano di riuscire a pubblicarlo prima, diciamo ad inizio maggio, e perché contano molto sul fatto che il Parlamento non avrà difficoltà nel trasformarlo in una Legge definitiva); nessuno al Governo e della maggioranza si sognerebbe certamente di lasciarlo decadere (dopo averlo così tanto pubblicizzato) e per quanto riguarda l'opposizione, almeno su questo punto, probabilmente neppure si "opporrebbe"; ricordiamoci però che tutto ciò è contenuto nel Decreto più generale, denominato Rilancio (o Rinascita, secondo alcuni e nella sua prima versione), che esso contiene oltre 250 altri articoli (di cui solo uno di nostro interesse) ed è composto da 500 pagine; perciò ci sarà da aspettarsi qualche migliaio di emendamenti (visto l'andazzo di solito in Parlamento) e quindi non potranno che ricorrere alla Fiducia, ottenendola sicuramente, divenendo in tale modo Legge definitiva, ma NON modificando così quanto oggi previsto e carente, come vedremo sotto, in alcuni punti salienti (tant'è che la stessa maggioranza, accortasi degli errori, ha già predisposto emendamenti migliorativi, ma che andrebbero purtroppo "persi" in caso di approvazione con Fiducia).

Detto ciò e sperando che il tutto non si perda con una eventuale poco auspicabile (e poco probabile) decadenza, evidenziamo anche che fra il momento dell'annuncio molto pubblicizzato (basato sulla bozza) e la successiva pubblicazione del Decreto Definitivo (meno conosciuto, perché trattato solo da giornali tecnici del settore o da testate economiche) sono stati inseriti dei vincoli, due in particolare per quanto riguarda il Condominio, che rendono inizialmente costosa la questione e tecnicamente più difficile poter accedere all'aliquota del 110%; mi riferisco all'obbligo di progettazione (comprendente anche la redazione di un Attestato di Prestazione Energetica pre e una post lavori e all'asseverazione (documento "giurato" da parte di un tecnico, con forti responsabilità a carico del medesimo), con una spesa, mediamente, di 300/500 € ad appartamento, si può prevedere) e l'ottenimento di almeno un "doppio salto di classe energetica", cosa tecnicamente molto complessa e parecchio costosa (seppur questa parte, se si riuscisse a non anticipare niente, vedremo poi sotto perché si potrebbe invece rischiare di si, poco influente, visto che potrebbe comunque essere totalmente evitata con la cessione del credito di imposta all'impresa o ad una banca per essere finanziati).

Diciamo quindi che, rispetto alla prima presentazione verbale in conferenza stampa, il Decreto è perciò risultato alla fine molto "depotenziato" (o reso molto più complicato, se preferite) al momento della stesura scritta dello stesso.

Decreto rilancio ecobonus e condominio

Sismabonus ed econbonus, le criticità

Una delle maggiori criticità oggi presenti nel Decreto, motivo di già due specifici (leggermente diversi fra loro) emendamenti depositati dalla stessa maggioranza di Governo (che dovrebbero farci quindi sperare nella non messa in campo della Fiducia in Parlamento, per non rischiare di perderli), è quello relativo al fatto di non aver delegato all'Assemblea di poter decidere, in modo vincolante per tutti i Condòmini, cosa voler fare del Bonus (detrazione, cessione o sconto in fattura); stanti le odierne norme tale decisione spetta invece ai singoli Condòmini-Comproprietari-Contribuenti; non essendo il Condomìnio un contribuente IRPEF, infatti, saranno invece i singoli Contribuenti a poter decidere cosa fare, in modo magari fra loro anche difforme, e ciò significherebbe per l'amministrazione o, meglio, per l'impresa di dover "correre dietro" ad ogni singolo Condòmino (o peggio Comproprietario) per farsi promettere ufficialmente "cosa intenda fare dell'agevolazione" (tramite apposito portale dell'AdE), rendendo così ovviamente tutto molto più complesso.

Questo fatto deve quindi far sperare ardentemente, risulta ovvio, sul fatto che il Decreto possa essere migliorato dal Parlamento nella fase di obbligatoria conversione in Legge e che si eviti quindi la "Fiducia", che porterebbe invece alla Legge definitiva con la medesima carenza oggi presente nel Decreto.

Sismabonus ed econbonus, i decreti attuativi

Una volta divenuto legge occorrerà altresì attendere i paletti che verranno posti dai successivi Decreti Attuativi previsti e che verranno emessi dall'Agenzia delle Entrate (previsti nel medesimo Testo e facenti quindi parte integrante della normativa); è prevedibile che si cercherà prima di migliorare la norma (discutendo e votando i vari Emendamenti) e di attivare l'eventuale "Fiducia" solo all'ultimo momento e se necessaria, in un caso o nell'altro è prevedibile che la Legge definitiva si otterrà poco dopo la metà di luglio (i 60 giorni dopo la pubblicazione del Decreto in Gazzetta Ufficiale (19/05/2020) prima citati), quindi dovremmo conoscerne i "dettagli di applicazione" solo verso Ferragosto (30 giorni dopo l'approvazione della Legge stessa), perciò più probabilmente ai primi di settembre.

Sismabonus a maglie larghe. Prevale la in sicurezza degli edifici

Spesso purtroppo i Decreti Attuativi dell'Agenzia hanno riservato sorprese non gradite (ad esempio la prima volta che il Governo concepì la possibilità di cessione anche alle imprese del credito di imposta, prevedendo che anche lo sconto potesse risultare variabile e rientrante nel gioco dei "preventivi" da analizzarsi in concorrenza, l'Agenzia decretò invece, come ricorderete, che lo sconto dovesse per forza di cose risultare pari alla stessa detrazione (dalle ditte però fruibile nei 10 anni previsti per i Contribuenti cedenti), rendendo di fatto la norma inapplicabile, se non da strutture economicamente "giganti" (le GESCO, pochissime ed appositamente nate) e quindi con prezzi parecchio alti, tanto da rendere lo sconto pressoché inutile dinanzi alla differenza di costo di partenza). Speriamo NON capiti anche questa volta (il 10% in più rispetto alla spesa sarebbe infatti da considerarsi da utilizzarsi per la copertura dei costi finanziari, probabilmente non sufficiente (tant'è che la prima idea prevedeva addirittura un 120%) e se su di esso la banca non potesse "giocare"… risulterebbe molto complesso farsi finanziare le oper), ma in ogni caso converrà attendere settembre prima di ogni decisione importante in merito.

Nel Decreto definitivamente pubblicato, bisogna inoltre specificare, sono state definite due tipologie di lavorazioni chiamate "TRAINANTI" (o ABILITATIVE, potremmo dire), senza di esse nessun altro lavoro, seppur tendente al risparmio energetico, potrà fruire della detrazione del 110%; ma con esse, al contrario, detrazioni inizialmente previste più basse potrebbero passare invece al 110%; le due opere prioritarie per ottenere la possibile detrazione IRPEF (e quindi quanto di conseguenza, cessione e sconto in fattura) del 110%, poi ABILITATIVE di eventuali altre "accessorie", che passerebbero dalla loro aliquota inizialmente prevista (50, 65, 75 o 85%) a quella del 110%, risultano essere il CAPPOTTOTERMICO (con caratteristiche tecniche specifiche fissate dalla Legge) e/o la SOSTITUZIONE DELL'IMPIANTO TERMICO (i termini tecnico/giuridici utilizzati nel decreto per definire tale ultima tipologia di opera sono molto più complessi, ma in sintesi questo è) con il contestuale raggiungimento del "salto in positivo di 2 classi energetiche".

Nonostante tali criticità presenti in questo momento, se finirà come oggi previsto, risulta indubbiamente una "bomba" rispetto a qualsiasi altra possibilità di recupero IRPEF sinora vista e vale quindi la pena approfondire ulteriormente.

Detrazioni previste dal decreto Rilancio, i lavori trainanti

Messi "in campo", infatti, uno (o entrambi) dei due "lavori TRAINANTI", ad esempio, anche:

  • la sostituzione di infissi (anche se privati) passerà dal 50% al 110%;
  • la messa in opera di pannelli fotovoltaici (con determinate caratteristiche tecniche e burocratiche) potrà essere detratto al 110%;
  • Il posizionamento di colonnine per la ricarica di auto elettriche potrà essere detratto al 110%;
  • La sostituzione della caldaia (anche privata, qualora in Condominii a riscaldamento autonomo) passerà dal 50% al 110% (anche nei Condominii centralizzati, si deve notare che con "sostituzione dell'impianto termico, fra le opere "Trainanti" si intende molto di più…);
  • L'installazione di pannelli solari passerà dal 65% al 110%;
  • La sostituzione dell'ascensore con un nuovo impianto a recupero di energia passerà dal 50% al 110%;
  • La messa in opera degli scaldacqua a pompa di calore passerà dal 65% al 110%;
  • Ecc. Ecc.

Insomma un po' tutto quello che possiamo ricondurre al "risparmio energetico" in generale, se messo in opera in Condominio contestualmente ad almeno uno dei due interventi Trainanti, che possa altresì quest'ultimo portare al salto in positivo di almeno due classi energetiche e che sia poi "certificabile" da un tecnico abilitato (sotto al propria responsabilità, anche penale), con relativa asseverazione giurata (ed APE pre e post intervento), andrà anch'esso ad essere agevolato fiscalmente al 110%; mentre una qualsiasi di queste opere, quali quelle elencate sopra, a titolo esemplificativo, o altre relative al risparmio energetico, da sole, se non collegate ad almeno una delle due opere "Trainanti" (e al resto della burocrazia obbligatoria) NON saranno agevolabili al 110%, bensì manterranno il regime agevolato già fissato dalle precedenti Leggi fiscali.

Conviene anche sottolineare che ad oggi è previsto che, qualora a posteriori risultasse errata (o mendace) la "certificazione" da parte del tecnico abilitato, si perderà qualsiasi diritto all'agevolazione… con problemi insormontabili, che neppure potremmo immaginare; pensiamo ad una eventuale banca che dopo 2/3 anni dall'aver acquisito il credito di imposta si trovasse senza più l'esigibilità di detto titolo… avendo però a suo tempo elargito il denaro tramite tale "garanzia"… seppur tutti sembri oggi gratis, sarebbe forse necessario che i Condòmini si facciano bene i "conti in tasca", così da "spendere" in modo ragionato, qualora in futuro, per un qualsiasi cavillo, si dovessero trovare a rendere quanto ricevuto.

Considerazioni finali

Detto ciò e per concludere: encomiabile che in tanti in questi giorni abbiano pensato al fotovoltaico, o alle colonnine elettriche, piuttosto che al mero cambio della caldaia (qualora non già recentemente avvenuto); comprensibile che ciò possa essere successo, non per colpe del singolo Cittadino, ma a causa della purtroppo scarsa informazione fornita (ovviamente, per questioni di "spazi" disponibili sulla carta, o di tempi in TV…) dagli organi di informazione "generalisti", ma, purtroppo, non è tutto proprio "così facile" (anzi…); conviene inoltre, prima di poter iniziare a ragionare in modo compiuto, attendere la conversione in Legge del Decreto oggi provvisorio (sperando che così possano essere eliminate anche quelle storture oggi presenti nel medesimo D.L., soprattutto nel ramo condominiale (quali le Delibere d'Assemblea oggetto di emendamenti della stessa maggioranza, l'impossibilità materiale di tenere le medesime Assemblee, seppur da molti esclusa, ma guarda caso anch'essa oggetto di un ulteriore emendamento che tende a rendere possibili le riunioni telematiche anche nel mondo condominiale) evitando perciò l'eventuale voto di "Fiducia" in Parlamento) e le successive norme attuative che verranno alla fine emesse dall'Agenzia delle Entrate (sperando che non vengano poste in quel frangente ulteriori restrizioni o altri paletti tecnico-burocratici).


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