Il debutto dell'IMU 2020 è ormai vicino.
Chi sperava, infatti, in una proroga generalizzata per il pagamento dell'imposta municipale unica, stante la difficile situazione che sta attraversando il nostro Paese, è rimasto deluso.
Se, infatti, nelle più drammatiche settimane di epidemia, il Governo era venuto in soccorso per posticipare (quasi) tutte le date di scadenza dei pagamenti e degli adempimenti anche dichiarativi, così non è stato per quanto riguarda alcune imposte, soprattutto locali, per le quali l'Esecutivo ha adottato un diverso approccio, verosimilmente per dare ossigeno alle Amministrazioni comunali, già messe a dura prova della gestione della crisi sanitaria.
A eccezione di specifiche categorie, particolarmente colpite dalla emergenza Covid, per le quali l'art. 117, Decreto Rilancio ha previsto l'esenzione dal pagamento dell'IMU, per tutti gli altri, il termine per il versamento della prima rata dell'imposta è confermato.
Nessuno sconto, dunque, anzi, probabilmente si pagherà di più rispetto agli anni passati.
Come già previsto dalla Manovra 2020, l'aliquota della nuova IMU è stata maggiorata per compensare l'abrogazione della TASI.
Ampi poteri alle Amministrazioni comunali
La Manovra 2020 aveva "riscritto" la normativa in materia di IMU, riconoscendo ampi poteri decisori ai Comuni, nella valutazione di eventuali riduzioni del prelievo fiscale, soprattutto in situazioni particolari, nonché nella indicazione di diversi termini per il versamento.
Al riguardo, l'art. 1, comma 777, lettera b), legge n. 160/2019 stabilisce che, con regolamento, i comuni possono disporre "differimenti di termini per i versamenti, per situazioni particolari".
I recenti provvedimenti emergenziali e, in qualche modo anche il Decreto Rilancio confermano tale potestà agli Enti locali, prevedendo ampia facoltà nella definizione di eventuali differimenti del pagamento della prima rata IMU e nella previsione di agevolazioni ad hoc per determinati soggetti che si siano trovati in situazioni di particolare difficoltà dovuta all'epidemia Covid-19 (in tale senso, si segnala, il comunicato IFEL del 21 maggio 2020, con il quale si rende noto uno schema di delibera a disposizione dei Comuni per formalizzare una possibile proroga del termine per il versamento dell'acconto IMU).
La scelta di non prevedere un generalizzato rinvio della scadenza, demandando ai Comuni la decisione se rinviare il pagamento dell'IMU, da molti criticata in quanto definito poco "coraggiosa" si ritiene giustificata dalla mancanza di adeguata liquidità a disposizione delle Amministrazioni locali alla quale, in qualche modo, avrebbe dovuto supplire il Governo centrale.
Sarà, quindi, compito dei singoli contribuenti e per i condomini, dell'amministratore tenuto agli adempimenti di natura fiscale, verificare, consultando i canali ufficiali delle singole Amministrazioni locali, eventuali e specifiche esenzioni o proroghe disposte dai singoli Comuni, con riferimento al versamento della prima rata di acconto il cui termine è ormai prossimo.
Categorie esenti dal pagamento dell'IMU nel 2020
Oltre alla confermata esenzione dal pagamento dell'imposta, prevista come per il passato, per la prima casa, ovverosia l'immobile nel quale il proprietario abita ed è anagraficamente residente, diverse sono le categorie di soggetti che non saranno tenuti al versamento dell'imposta, entro il 16 giugno.
Vediamo le principali esenzioni e o proroghe del pagamento dell'imposta.
Non è tenuto al versamento dell'imposta unica, il proprietario di un immobile, assegnato dal giudice all'ex coniuge o al genitore affidatario, anche se non vi abita, stante l'ormai pacifica equiparazione di tale abitazione alla prima casa ai fini fiscali.
Diversa situazione è prevista per chi sia diventato proprietario di un immobile, anche se ereditato.
In questi casi, infatti, poiché la prima rata è, in linea di principio, pari alla metà di quanto versato nel 2019 a titolo di IMU e TASI (salvo le ipotesi in cui i Comuni, come si vedrà, abbiano determinato le nuove aliquote), non è possibile calcolare correttamente quanto dovuto.
In tali ipotesi, al fine di evitare di dover poi gestire rimborsi per maggiori versamenti (meno frequenti) o parziali omessi versamenti (ipotesi certamente più frequente) dovuti a errori di calcolo, è possibile rinviare il versamento al 16 dicembre termine ultimo per versare il saldo della nuova IMU.
Modalità e importo da versare per l'IMU 2020
Come noto, la Legge di Bilancio 2020 ha abrogato l'imposta comunale unica (IUC) a eccezione delle disposizioni relative alla tassa sui rifiuti (TARI) e ha abolito anche la tassa sui servizi indivisibili (TASI).
A partire dal periodo di imposta 2020, la prima rata da corrispondere entro il 16 giugno e? pari alla meta? di quanto versato a titolo di IMU e TASI per l'anno 2019.
Ciò nondimeno, come previsto nella circolare del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 18 marzo 2020, n. 1/DF, allorquando il Comune, alla data di scadenza del termine per il versamento dell'acconto, abbia provveduto ad adeguare le aliquote applicabili per il calcolo dell'IMU 2020 (pubblicandole sul sito www.finanze.gov.it), l'imposta dovuta dal contribuente sarà determinata sulla base delle nuove percentuali indicate.
Con la risoluzione 29 maggio 2020, n. 29, l'Agenzia ha reso noto i codici tributi per procedere al versamento dell'imposta unica, confermando, per questioni di praticità e semplicità, i codici già utilizzati in precedenza.