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Autoclave rumoroso. L'inquilino stressato ha diritto al risarcimento del danno biologico.

Rumori intollerabili provocati dall'autoclave: l'ente proprietario deve essere condannato a ridurre le emissioni sonore della pompa e a risarcire all'inquilino dell'alloggio il danno biologico, inteso come compromissione della salute psico-fisica.
Avv. Giuseppe Nuzzo Avv. Giuseppe Donato Nuzzo 

L'ente proprietario dell'immobile di edilizia pubblica residenziale è responsabile dei rumori intollerabili provocati dell'autoclave e, di conseguenza, deve essere condannato a ridurre le emissioni sonore della pompa al di sotto della soglia di tollerabilità e a risarcire all'inquilino dell'alloggio il danno biologico, inteso come compromissione della salute psico-fisica.

È questa la decisione adottata dal Tribunale di Roma con la sentenza n. 18683 del 16 settembre 2013, avente ad oggetto il tema, sempre attuale, delle immissioni sonore dannose nell'ambito degli edifici residenziali.

Il giudice romano ha condannato l'ente proprietario dell'immobile non solo a adottare le misure necessarie a ridurre il rumore, ma anche a risarcire il danno non patrimoniale "da stress" subito dall'inquilino a causa del rumore continuo provocato dal processo di messa a moto dell'impianto di approvvigionamento idrico.

Il caso di specie. La decisione in esame arriva all'esito dei sopralluoghi compiuti dalla ASL, che hanno confermato la presenza di rumori oltre i limiti della normale tollerabilità a ogni messa a moto dell'autoclave in questione, circostanza che si ripeteva un centinaio di volte al giorno.

Secondo gli ispettori della ASL la causa delle emissioni denunciate va ricollegata all'inerzia dell'ente proprietario, che non ha provveduto a porre rimedio all'eccessiva umidità accumulata nel locale di servizio che ospitava l'impianto centrale di approvvigionamento dell'acqua.

Umidità che, a lungo andare, ha finito per deteriorare le pompe determinando la fonte dei rumorosi oggetto di giudizio.

Nessun dubbio neanche da parte del consulente incaricato dal giudice di valutare i danni alla salute lamentati dalla danneggiata: il quadro clinico della signora denuncia chiaramente una sindrome d'ansia e di disturbo dell'umore direttamente riconducibili alla "esposizione a stimoli ambientali" causati dai continui rumori assordati provenienti dall'autoclave, posizionata a poca distanza dall'appartamento della ricorrente.

La disciplina delle immissioni. Le cause aventi ad oggetto le immissioni intollerabili nei complessi residenziali e/o condominiali sono frequentissime e non sempre di facile risoluzione per il giudice, chiamato di volta in volta ad un difficile contemperamento dei diversi interessi in gioco, alla luce dei criteri generali dettati dall'art. 844 c.c.

Tale articolo individua tre differenti parametri sui quali fondare la valutazione circa l'illiceità delle immissioni di rumori e suoni, dei quali, secondo la giurisprudenza, due assumono carattere obbligatorio ed uno facoltativo e sussidiario.

I criteri obbligatori sono quelli della normale tollerabilità e del contemperamento delle ragioni della proprietà con le esigenze della produzione; il criterio facoltativo riguarda la priorità d'uso (cd. preuso).

Con particolare riferimento al concetto di tollerabilità, esso viene interpretato in maniera "costituzionalmente orientata" dai giudici, concordi nel ritenere che la disciplina delle immissioni mira alla tutela non solo della proprietà, ma anche dei diritti fondamentali della persona, primo tra tutti quello alla salute (art. 32 Cost.):

Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni che non superano la normale tollerabilità; e, viceversa, nessun proprietario può produrre immissioni che superino quella soglia.

Il concetto della normale tollerabilità non è invariabile, ma va adattato, innanzitutto, alla condizione dei luoghi: ciò che risulta intollerabile in una zona residenziale, ad esempio, va tollerato invece in una zona disabitata o destinata ad insediamenti industriali.

I rimedi contro le immissioni intollerabili possono essere sia di carattere inibitorio (ordine di cessare l'abuso o di provvedere alle misure necessarie per ridurre le immissioni) e sia, sussistendone i presupposti, di tipo risarcitorio secondo lo schema della responsabilità civile extracontrattuale ex art. 2043 c.c.

(Immissioni intollerabili e azione per la cessazione ed il risarcimento del danno. Le responsabilità dell'inquilino e quelle del proprietario)

Quest'ultimo rimedio comprende anche il risarcimento del danno non patrimoniale, comprensivo del danno alla salute (danno biologico) e, più in generale, di tutti i danni a interessi o valori della persona di rilievo costituzionale, non suscettibili di valutazione economica, che comportino una incidenza negativa sulle attività quotidiane e un complessivo peggioramento delle condizioni esistenziali, purché adeguatamente dimostrati in giudizio.

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Marco
Marco 23-03-2016 21:11:28

Buonasera,

Qual'e il rumore in decibel massimo consentito dalla legge?

Grazie

Bonsignore

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Giuseppe
Giuseppe 20-10-2016 22:40:10

Ho letto ora il tuo quesito e ti consiglio di verificare se il tuo Comune ha in piano di zonizzazione acustica in cui sono indicati limiti di decibel dove si trova la tua casa. Se non vi è questo piano il limite non è di facile determinazione

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Laura Camuffo
Laura Camuffo 02-01-2017 15:29:05

Buongiorno,sento di continuo il rumore dell'autoclave del mio vicino di casa che abita sopra di me.ho ripetutamente chiesto all'amministratore di condominio di sistemare questa cosa ma niente. Ora sto pensando di rivolgermi ad un avvocato.domanda: l'autoclave e' collocato in soffitta è a norma di legge?? Sono veramente stufa di questa situazione e mancanza di rispetto... come posso comportarmi?grazie a chi mi risp.

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Paolin
Paolin 14-03-2017 23:15:41

Anche soffro dello stesso problema da un anno e mezzo. Mi sono rivolto all'Amministratrice e non ha fatto nulla. Il mio padrone di casa mi ha detto che sarebbe intervenuto ma oltre a non avermi piu' aggiornato non ha più risposto alla mia chiamata ed alle mie mail. Non vorrei ancora nominare un perito in quanto costoso ed inoltre il rumore si sente in orari diversi. Soffro di una patologia per cui dovrei stare tranquillo e seguo un piano terapeutico. Invece ci sono dei giorni che devo uscire di casa perché il rumore è continuo, non so se supera la soglia ma è anche ormai molto fastidioso. Tra l'altro una notte, sveglio alle tre perche' la signora teneva anche la televisione accesa ad alto volume, l'ho sentita chiamare aiuto perché era caduta ferendosi ed ho svegliato alcuni vicini attivando così i soccorsi. Sono stato piu'volte ringraziato dai parenti tra cui l'Amministratrice ma pero' non hanno provveduto a risolvermi il danno.

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Giulia
Giulia 22-04-2017 17:27:56

Salve,abito in una palazzina dove sulla parte superiore a me sono installati 3autoclavi di proprieta privata di condomini che continuamente si mettono in funzione provocando un forte rumore e vibrazioni continue.Queste mi disturbano molto specialmente nel silenzio della notte.Ho chiesto molto gentilmente ai proprietari di spegnerli almeno di notte perche non riesco a dormire.(li ho proprio sulla mia testa)e prendo continuamente dei sonniferi per poter dormire un poco ma nessuno mi da ascolto.Non so fino a quando potro resistere,aiutatemi a cosa posso fare.Vi ringrazio

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Patrizia
Patrizia 20-02-2020 17:47:51

Buonasera
il mio problema è simile ma visto da una ottica opposta.Mi spiego: abito da qualche tempo in un appartamento all'ultimo piano di un condominio. Premetto che lavoro fuori comune tutta la settimana per cui esco di casa al mattino e rientro la sera dopo le ore 20. Purtroppo da quando abito nella zona capita molto spesso di rientrare la sera e di non trovare l'acqua corrente, senza alcun preavviso da parte della Società che la gestisce (Acquedotto). La mancanza d'acqua perdura per delle giornate intere e non si capisce bene la motivazione. Fortunatamente il Condominio è dotato di un locale esterno chiuso a chiave dove sono collocate le varie autoclavi ad uso dei condomini. Ora, premetto che sono assente tutto il giorno e sento la necessità di usare l'acqua corrente per l'ora di cena e il dopo cena (dalle 20.30 alle 23.00) per cui sono costretta ad usare l'autoclave nella fascia oraria suddetta, l'inquilino del piano terra mi ha chiesto piu' volte di non usarla poichè il rumore le dava fastidio, arrivando anche a chiudermela e protestando con l'amministratore. Questo mi ha causato parecchio stress e incazzature poichè ho necessità di usare l'acqua in casa per lavarmi ogni giorno e non posso andare al lavoro sporca poichè presto servizio con il pubblico. Per cui vi chiedo: l'acqua è un bene di primaria necessità che si paga e anche a caro prezzo. la mia inqulina è legittimata a impedirmi di usarla?.
Grazie per il riscontro. Patrizia

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Anna
Anna 30-10-2022 08:12:00

Farà un'anno a dicembre che abbiamo comprato la casa e la vicina fa rumore con l'autoclave , che da quello che ho capito, è proprio attaccato alla nostra camera da letto, non la sopporto più, il rumore è talmente forte che sento le vibrazioni se sono sdraiata nel letto o nel divano o anche in piedi . Poi vabbè oltre che sbatte i piedi di continuo con le ciabatte anche di notte questo va avanti da un mesetto dopo che ci siamo comprati la casa, gli e l'abbiamo detto con le buone, la seconda volta qualcuno del condominio c'è l'ha detto per conto nostro che sentivamo casino da parte sua e addirittura una mattina si è trovata mia mamma che veniva a trovarmi fuori e questa matta della vicina ad aggredire entrambe verbalmente. Proprio una maleducata schifosa. L'unica credo sia andare per vie legali , perché non abbiamo un capo condomino.

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