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L'abbandono del ponteggio del cantiere determina un'occupazione di suolo pubblico abusiva non addebitabile al condominio

Legittimo il ricorso d'urgenza se dopo la risoluzione del contratto di appalto l'impresa non rimuove i ponteggi dal condominio.
Avv.to Maurizio Tarantino - Foro di Bari 

La vicenda. Il condominio beta aveva stipulato con la società alfa un contratto di appalto avente ad oggetto opere di risanamento dei prospetti esterni e corpi aggettanti di risanamenti, impermeabilizzazioni, pavimentazione, terrazzi lustri solari e varie, verso un corrispettivo di circa 330 mila euro. I lavori in esame (montaggio e smontaggio) erano stati dall'appaltatrice affidati ad altra società gamma.

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A causa dell'inadempimento della società alfa il contratto di appalto si era risolto nel febbraio 2018, ma l'Impresa gamma non aveva provveduto allo smontaggio dei ponteggi, nonostante le reiterate richieste della committenza, in tal modo cagionandole ingenti danni, conseguenti alla prosecuzione dell'occupazione di suolo pubblico.

La ditta appaltatrice aveva quindi incaricato altra impresa di procedere alle operazioni di smontaggio ma le operazioni erano state interrotte per volontà della società gamma proprietaria dei ponteggi che si era dichiarata disponibile a far rimuovere la struttura solo previo pagamento di una ingente somma.

Per i motivi esposti, il condominio mediante ricorso d'urgenza (ex. art. 700 c.p.c.) ha chiesto di essere autorizzato a rimuovere i ponteggi e di ordinare alla ditta proprietaria degli stessi di non frapporre ulteriori ostacoli all'operazione.

Costituendosi in giudizio, la società appaltatrice alfa dal canto suo si era costituita in giudizio condividendo le richieste del condominio e sostenendo di aver diffidato più volte l'impresa gamma (proprietaria delle strutture) a provvedere alla rimozione, purtroppo senza esito.

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Il procedimento di urgenza art. 700 c.p.c. L'emanazione di un provvedimento cautelare d'urgenza presuppone, ex art. 700 c.p.c., la sussistenza sia del fumus boni juris (e cioè di una situazione che consenta di ritenere probabile la fondatezza della pretesa in contestazione), sia del periculum in mora (che ricorre quando, durante il tempo occorrente per far valere il diritto in via ordinaria, questo sia minacciato da un pregiudizio imminente ed irreparabile), sicché la carenza anche soltanto di una delle suddette condizioni impedisce la concessione della misura cautelare.

Caratteristiche peculiari del procedimento ex art. 700 c.p.c. sono (oltre alla strumentalità, propria di tutti i procedimenti cautelari) la sussidiarietà e l'atipicità: tanto emerge, infatti, dal contesto della citata norma, sia dalla premessa per cui tale possibilità sussiste solo: "fuori dei casi regolati dalle precedenti sezioni di questo capo", ossia, e più genericamente, quando non risultano utilizzabili altre misure cautelari; sia dal la specificazione che i provvedimenti d'urgenza concretamente chiedibili ed ottenibili sono: "quelli che appaiono, secondo le circostanze, più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito".

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Sentenza inedita
Scarica Tribunale Roma Ordinanza del 18.08.2018
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