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Nuovi contatori individuali per il risparmio energetico: La nuova direttiva impone le regole

Le regole sui nuovi contatori individuali per il risparmio energetico.
Ivan Meo 

Secondo l’art. 9 della Direttiva Europea 2012/27/UE, che dovrà essere recepita entro il 5 giugno 2014 da tutti gli Stati membri, e che definisce le misure per la promozione dell'efficienza energetica, tutti i clienti finali di energia elettrica, gas naturale, teleriscaldamento, teleraffreddamento e acqua calda per uso domestico, dovranno fornirsi di contatori individuali in grado di indicare con precisione i consumi effettivi e fornire informazioni sul tempo effettivo d'uso con l’obiettivo di rendere energeticamente efficiente l’immobile e godere dei relativi vantaggi.

Ogni Stato dovrà garantire la sicurezza dei contatori intelligenti e la chiarezza nella comunicazione dei dati relativi ai consumi secondo le disposizioni di legge in tema di privacy dei clienti finali.

Le garanzie dello Stato varieranno sulla base della tipologia di contatore, se per l’energia elettrica o per il riscaldamento e/o raffreddamento.

Nel caso degli impianti di riscaldamento, raffreddamento o produzione di acqua calda, ad esempio, lì dove fornito da rete di teleriscaldamento o da impianto centralizzato, il contatore deve essere installato in corrispondenza dello scambiatore di calore o del punto di for­nitura; i contatori individuali per il monitoraggio dei consumi per ogni singola unità immobiliare, vanno installati entro il 31 dicembre 2016 e lì dove non è tecnicamente possibile (o poco conveniente in termini di spesa), vanno installati dei contabilizzatori di calore individuali su ciascun radiatore.

I sistemi di termoregolazione e contabilizzazione, infatti, permettono la gestione individuale del calore nelle singole unità immobiliari e consentono la riduzione dei consumi.

Attraverso l’impiego di questi dispositivi, il singolo condomino può spegnere, ridurre o aumentare la temperatura del proprio appartamento.

La tecnologia fornisce un valido aiuto, sia negli impianti centralizzati che in quelli individuali: installando una centralina climatica (cronotermostato), che permette di programmare due diversi livelli di temperatura nel corso delle 24 ore (in genere, uno più alto durante il giorno, 20°C, e uno più basso, 16°C, durante la notte), si realizza con maggiore approssimazione l’obiettivo di mantenere costante la temperatura degli ambienti, al variare delle condizioni climatiche esterne.

Inoltre, il singolo condomino può tenere sott’occhio gli effettivi consumi e la relativa spesa, mantenendo comunque i vantaggi di un impianto centralizzato (maggiore sicurezza, manutenzione di una caldaia unica con relativa ripartizione dei costi, migliore rendimento termico, ecc.).

La lettura dei consumi può essere effettuata con metodologie differenti:

  1. diretta, cioè con il rilievo dei dati sul singolo contatore/ripartitore, tramite autolettura da parte dell’utente;
  2. centralizzata via radio, con una memory-card che rileva i dati da una centrale collegata via radio a tutti i singoli contatori/ripartitori;
  3. centralizzata via radio con modem, che rileva a distanza i dati da una centrale collegata via radio a tutti i singoli contatori/ripartitori.

La ripartizione dei costi di riscaldamento viene poi fatta dall’amministratore di condominio, ma può anche essere affidata dal gestore dei servizio o ad una ditta di servizi.

Nel caso, invece, di impianti di energia elettrica, lo Stato dovrà garantire che l’installatore del contatore, lì dove richiesto dal cliente, si assicuri che il dispositivo tenga conto non solo dell’energia consumata, ma anche di quella immessa in rete dai locali del cliente finale.

Inoltre, il cliente dovrà essere correttamente informato sulle effettive potenzialità del contatore installato, portato a conoscenza dei metodi di gestione della lettura e del monitoraggio dei consumi e, se richiesto, ragguagliato in forma semplice e comprensibile, dei dati del contatore sull’immissione e sul prelievo di energia elettrica.

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Gianni Montagnolo
Gianni Montagnolo 01-06-2016 09:42:44

Se qualcuno mi puo' aiutare sarebbe cosa gradita.Sono inquilino di una unita' abitativa condominiale, ho raccolto 15 firme di inquilini e due di proprietari chiedendo all'amministratore di indire una assemblea per deliberare l'installazione dei contatori dell'acqua in ogni singola unita' abitativa in modo che ognuno paghi il consumo effettivo dell'acqua.Trattasi di condominio residenziale pubblico, per cui la maggioranza millesimale risulta essere a favore dell'Ente A.T.C. Purtroppo l'amministratore si e' reso inadempiente e cosi' molti inquilini sono costretti a pagare l'acqua potabile in base al numero dei soggetti residenti nell'alloggio.Mi chiedo quale procedura adottare affinche' ogni inquilino paghi il reale consumo dell'acqua e non paghi anche il consumo di soggetti non residenti nell'unita' abitativa?

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Cristina Ciccarelli
Cristina Ciccarelli 02-10-2018 20:58:33

In questo sito ho trovato molte info a me utili perché da circa 2 anni ho scoperto -denunce e diffide- di tutto nella mie forniture di luce gas e acqua gestite da s.p.a., usufruttuaria in un alloggio condominiale che ha contatori distinti per ogni inquilino ed un contatore comune di luce ed acqua.10 appartamenti.
La spa che gestisce fornitura di h2o non prevede l'autolettura ma si avvalgono di dipendenti cd letturisti che accedono nell'area contatori per rilevare scatti ma non lasciano una ricevuta, foto (cassetta lettere) del loro passaggio quindi -alla luce delle truffe che ho denunciato- sono portata a pensare che non passano o inventano. Ora sto fornendo mensilmente (dietro input di un esperto di gestione fonti energetiche) una foto del contatore h2o (scatti) che venne sostituito a mia insaputa ed all'insaputa dei proprietari dell'alloggio nel 2008, ho scoperto tutto nel 2017 perché presi visione di 2 tabulati interni della spa (tabulato consumi e tabulato fatture emesse), per 5 anni (dal 2003 al 2008) questa spa mi ha lasciato il contatore rotto addebitandomi ugualmente le bollette, dal post 2008 ci sono cd bollette pazze con cifre esagerate ed ad intermittenza cioè in corrispondenza delle loro fatturazioni in acconto e la stessa spa sostiene di aver fatturato consumi reali. Roba da matti.

È palese la scorrettezza societaria infatti sto controllando tutto perché mi hanno anche fornito info dichiarazioni contraddittorie.

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