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Il Sindaco può impormi di mettere in sicurezza l'immobile per evitare infiltrazioni nell'abitazione del vicino?

La Cassazione si è occupata di un immobile in pessime condizioni che metteva in pericolo la costruzione vicina.
Giuseppe Bordolli Responsabile scientifico Condominioweb 

L'articolo 54 del D.lgs. 267/2000 dispone espressamente che il sindaco (o chi lo sostituisce) adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento, provvedimenti, in via ordinaria ed anche contingibile e urgente, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica (integrità fisica) e la sicurezza urbana (vivibilità, convivenza civile e coesione sociale), informandone preventivamente il prefetto.

Il potere di ordinanza contingibile e urgente presuppone necessariamente situazioni di pericolo effettivo, la cui sussistenza deve essere suffragata da una istruttoria adeguata e da una congrua motivazione.

In argomento si è ulteriormente sottolineato che i presupposti per l'adozione dell'ordinanza contingibile e urgente risiedono nella sussistenza di un pericolo irreparabile ed imminente per la pubblica incolumità, non altrimenti fronteggiabile con i mezzi ordinari apprestati dall'ordinamento, nonché nella provvisorietà e la temporaneità dei suoi effetti, nella proporzionalità del provvedimento, non essendo pertanto possibile adottare ordinanze contingibili e urgenti per fronteggiare situazioni prevedibili e permanenti o quando non vi sia urgenza di provvedere, intesa come assoluta necessità di porre in essere un intervento non rinviabile, a tutela della pubblica incolumità" (Cons. Stato, sez. II, 11 luglio 2020 n. 4474).

Il potere di urgenza di cui agli artt. 50 e 54 d.lgs. 267/2000, può essere esercitato solo rispetto a circostanze di carattere eccezionale e impreviste, costituenti un'effettiva minaccia per la pubblica incolumità e unicamente in presenza di un preventivo accertamento delle condizioni concrete.

Tali presupposti non ricorrono laddove il Sindaco possa far fronte alla situazione con rimedi di carattere corrente nell'esercizio ordinario dei suoi poteri.

Tali provvedimenti possono essere adottati per dirimere rapporti tra privati?

Il problema è stato affrontato in una recente decisione della Cassazione (sentenza n. 1613 del 21 aprile 2023).

Il Sindaco può impormi di mettere in sicurezza l'immobile per evitare infiltrazioni nell'abitazione del vicino? Fatto e decisione

Il proprietario di un immobile riceveva un'ordinanza sindacale con cui gli veniva ordinata l'immediata messa in sicurezza dell'immobile di sua proprietà da cui provenivano infiltrazioni che provocavano diverse lesioni nei muri di contenimento, nella pavimentazione esterna e nelle pareti interne dell'immobile confinante; tale situazione - secondo il detto provvedimento - costituiva una potenziale fonte di pericolo per la privata incolumità dei confinanti; di conseguenza si imponeva al proprietario dell'immobile un insieme sistematico di opere volte all'eliminazione dei dannosi fenomeni infiltrativi.

L'ordinanza veniva ignorata dal destinatario, con la conseguenza che il Tribunale lo riteneva responsabile per il reato di cui all'articolo 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità) e lo condannava alla pena di 206 euro di ammenda.

La questione veniva allora sottoposta alla Cassazione. La difesa del ricorrente notava che l'ordinanza era stata emessa nell'interesse di privati cittadini (i confinanti) e non della collettività. La Cassazione ha dato ragione al ricorrente.

I giudici supremi hanno rilevato che, ai fini della configurabilità della contravvenzione di "Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità", è necessario che il provvedimento violato sia stato emesso nell'interesse della collettività, con la conseguenza che il reato di cui all'art. 650 c.p. non sussiste nel caso di inosservanza di provvedimento adottato nell'interesse di privati cittadini.

Considerazioni conclusive

La sentenza in commento conferma che il reato di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità (art. 650 c.p.) si configura quando il provvedimento pubblico violato risulta emesso nell'interesse della collettività e non anche di privati cittadini. In quest'ottica la Suprema Corte ha annullato con rinvio una sentenza di condanna dell'imputato per non aver ottemperato all'ordinanza sindacale di demolizione di un muro pericolante, in quanto il giudice di merito non aveva precisato se la situazione di pericolo riguardasse un'area privata o pubblica (Cass. pen., sez. I, 21/10/2014, n. 46004).

Allo stesso modo è stato affermato che non sussiste il reato in questione per l'inosservanza dell'ordinanza sindacale che ha ingiunto ai proprietari di un appartamento di eliminare le cause delle infiltrazioni d'acqua nell'appartamento sottostante (Cass. pen., sez. I, 04/12/2007, n. 237).

Sentenza
Scarica Cass. Pen. 21 aprile 2023 n. 1613
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