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Condizionatori d'aria: alcune problematiche tecniche da valutare per una corretta installazione

Corretta installazione dei condizionatori d'aria.
Angelo Pesce 

Perché l'impianto termico di condizionamento possa garantire il massimo risparmio energetico, andrebbe progettato in maniera integrata con gli altri impianti tecnologici, ed in particolare con quello di riscaldamento; dovrebbe garantire, inoltre, una ventilazione forzata dei singoli ambienti.

Per installare correttamente un impianto di condizionamento d'aria, è necessario che vengano rispettate non solo le regole giuridiche, previste dal codice civile, leggi regionali e nazionali ma anche quelle di natura tecnica. Infatti, vi sono molte "variabili" che vanno analizzate.

Regolamenti comunali che vietano il posizionamento dei condizionatori nei centri storici. Quali rimedi per diminuirne l'impatto estetico?
Generalmente, in riferimento all'installazione del condizionatore, possono seguire delle contestazioni relative alla violazione di norme dettate dal regolamento condominiale, all'alterazione del decoro architettonico dello stabile ed all'eccessiva rumorosità dell'impianto.

Posizionare l'unità esterna di un condizionatore sulla facciata di un edificio è certamente una condotta in grado d'incidere, alterandolo, sul decoro dell'edificio. Non v'è dubbio che la violazione debba essere valutata caso per caso, non potendosi affermare a priori che si tratta di un comportamento illecito.

In alcuni casi, però, ci si è mossi per salvaguardare la bellezza o le particolari caratteristiche di una costruzione.

Alcuni Comuni italiani, infatti, hanno disposto, per regolamento, il divieto assoluto di esposizioni di qualsiasi forma di condizionatori o cavi elettrici nelle costruzioni dei rispettivi centri storici. Laddove non siano presenti regolamenti o normative vincolanti, il posizionamento è certamente legato al buon senso del fruitore, che dovrebbe rispettare i limiti al decoro architettonico.
In questo vengono in aiuto diverse aziende che stanno lanciando sul mercato nuovi condizionatori con la peculiarità del basso impatto estetico, proponendo unità esterne e split interni a scomparsa.

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Queste linee di condizionatori, sia in versione on-off che inverter, dispongono di un particolare tipo di unità condensante (quella esterna) canalizzabile.
Questa può essere installata all'interno di cantine, soffitte (Fig. 1), controssoffitti, magazzini, locali di servizio, evitando pertanto di esporre l'unità esterna sulla facciata dell'edificio.

La canalizzazione dell'unità di condensazione è realizzabile tramite un tubo rigido o flessibile (massima lunghezza 10 m, diametro dei fori nella parete esterna = 160 cm).
L'installazione è praticamente identica alle classiche unità esterne, l'unica differenza sta nella distanza dalle unità interne, che non deve superare i 10 m.
Quali distanze devono essere rispettate?
Per l'installazione di un impianto di climatizzazione bisogna rispettare le distanze in verticale o in appiombo, ex articolo 907 del Codice civile.
Secondo q uesta norma, se si vuole appoggiare la nuova costruzione al muro in cui esistono vedute dirette od oblique, essa deve arresta rsi almeno a tre metri sotto la loro soglia.

Il contenzioso sul punto è tuttavia assai meno consistente e può riguardare i condòmini dei piani soprastanti per la violazione della distanza di 3 metri in verticale misurati dalla soglia della finestra o dei terrazzi del piano superiore (Fig. 2).

A questo proposito si tenga presente che, agli effetti del rispetto delle distanze verticali, per costruzione deve intendersi non solo il manufatto in mattoni e cemento, ma qualsiasi opera di qualsiasi specie che ostacoli l'esercizio della veduta (si vedano, ad esempio, le sentenze della Cassazione del 17/05/1955, n. 1445 e del 22/11/1955, n. 12907).
Dove deve essere convogliata l'acqua condensata dell'unità esterna?
Infine, tra le altre cautele che devono essere tenute in considerazione in vista dell'installazione del climatizzatore, rientrano anche quelle relative alle immissioni di rumore, come già discusso in precedenza (a norma dell'articolo 844 del c.c.) e quelle relative allo stillicidio della condensa.
Relativamente all'acqua condensata dall'unità esterna di un impianto di condizionamento, questa va convogliata, ove possibile, direttamente nell'impianto idraulico del locale a servizio o comunque recuperata in appositi contenitori, periodicamente svuotati, onde evitare lo stillicidio verso altre unità immobiliari.

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In argomento si riporta una recente sentenza emessa dal Tribunale di Padova che, facendo riferimento al caso di un condomino che illegittimamente aveva innestato il tubo di scarico della condensa del condizionatore nel pluviale condominiale, aveva disposto che tale attività comporta una alterazione della cosa comune perché il pluviale ha la finalità di scaricare solamente acque meteoriche (Trib. Padova, Sez. civ., 22.02.2011, n. 352).

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