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Installazione delle colonnine ricarica per auto elettriche anche nei box privati: ecco come fare

Compito dell'amministratore è verificare se l'impianto sia stato realizzato nel rispetto delle normative vigenti.
Angelo Pesce Angelo Pesce - Consulente Tecnico 

Il mercato dell'auto elettrica cresce un po' a rilento anche a causa della scarsa diffusione degli impianti di ricarica, nonostante le politiche europee, i decreti nazionali, le agevolazioni fiscali per acquisto e installazione di colonnine di ricarica e la possibilità di prevedere queste infrastrutture anche nelle aree condominiali e nei box privati.

I chiarimenti forniti dalla Risoluzione n. 32/E/201

La normativa. Nel rispetto delle normative europee, anche l'Italia ha adottato una politica di incentivazione e sviluppo della mobilità sostenibile e con il D.Lgs. 257/2016 (Disciplina di attuazione della Direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi) ha posto l'obiettivo di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l'impatto ambientale nel settore dei trasporti, fissando i requisiti minimi per la realizzazione delle infrastrutture per i combustibili alternativi, compreso i punti di ricarica per i veicoli elettrici.

Nello specifico si è fissato il termine del 31.12.2020 per la realizzazione di un numero adeguato di punti di ricarica sul territorio nazionale rapportato al numero stimato di veicoli elettrici immatricolati entro la fine del 2020.

In tal senso era previsto entro il 2017 l'adeguamento dei Regolamenti edilizi, da parte dei Comuni, per la predisposizione obbligatoria all'allaccio di infrastrutture di ricarica elettriche negli spazi a parcheggio coperto o scoperto e in ciascun box per auto (pertinenziali o no), ai fini del conseguimento del titolo abilitativo edilizio per tutti gli edifici di nuova costruzione (sia residenziale con almeno 10 unità abitative, che non).

Le colonnine di ricarica. Le colonnine sono il punto chiave dell'infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici. La caratteristica più importante è la loro interoperabilità, cioè la possibilità per un utente di utilizzare un punto di ricarica qualsiasi, a prescindere dal distributore proprietario.

La colonnina, infatti, può essere appositamente installata nel box di casa o messa a disposizione su suolo pubblico/privato.

Punti di ricarica per veicoli elettrici in condominio: ecco come procedere

Il numero di questi dispositivi tuttavia, è ancora piuttosto ridotto e sul territorio nazionale vi è una distribuzione alquanto disomogenea dei punti di ricarica pubblici.

Gli obiettivi puntano ad una diffusione sempre maggiore di queste infrastrutture nei condomini e soprattutto nei box privati.

Installazione in box privati. Come detto, le infrastrutture di ricarica in ambito condominiale possono installarsi:

  • o autonomamente, con il singolo proprietario di un box che ne dà comunicazione all'amministratore (non servono particolari autorizzazioni), prevedendo il montaggio di un contabilizzatore a monte dell'impianto, che ne determini le spese relative; in tal caso sarà compito dell'amministratore verificare che l'impianto sia realizzato nel rispetto delle normative vigenti, dei diritti degli altri condomini, della sicurezza e del decoro dell'immobile; inoltre dovrà stabilire, a carico del condomino privato, il costo e l'eventuale aggiornamento del Certificato di Prevenzione Incendi;
  • negli spazi comuni, con diversi stalli nell'area condominiale.

Relativamente ai box privati, installare una colonnina non comporta particolari differenze rispetto ai normali elettrodomestici casalinghi in termini di assorbimento energetico; se la potenza al contatore è limitata (ad esempio 3 kW), si possono utilizzare stazioni di ricarica con la corrente regolabile, oppure ricaricare durante la notte quando non vi sono altre utenze elettriche in funzione. Non è necessaria una contabilizzazione separata laddove il contatore sia privato, né alcuna autorizzazione o permesso speciale per ricaricare. Laddove fosse necessario, è sufficiente chiedere un aumento di potenza del contatore al proprio gestore energetico.

=> Auto elettriche, saranno agevolati i proprietari di immobili che installano le colonnine

In termini di normativa antincendio, in base alle Linee Guida dei Vigili del Fuoco pubblicate nel novembre 2018, questi dispositivi di ricarica non rientrano fra le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ai sensi dell'All. I del D.P.R. 151/2011; diverso è se la loro installazione avviene in un'attività soggetta al controllo dei VV.FF. (vedasi, ad es. un'autorimessa privata di superficie maggiore ai 300 mq.). In tal caso ci possono essere due casi:

  • o installazione di infrastrutture nuove realizzate secondo le indicazioni riportate nelle Linee Guida che va considerata modifica non rilevante ai fini della sicurezza antincendio (si prevede in tal senso l'obbligo, da parte del responsabile dell'attività, di acquisizione della documentazione di conformità dell'installazione stessa che dovrà, successivamente, essere documentata al Comando dei Vigili del Fuoco competente in occasione del rinnovo periodico di conformità antincendio);
  • o installazione di infrastrutture non realizzate secondo le indicazioni di cui al punto precedente, che va considerata, invece, modifica rilevante ai fini della sicurezza antincendio (dovranno in tal caso eseguirsi i controlli e le visite tecniche da parte dei Vigili del Fuoco al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione degli incendi, nonché la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio).

=> Parti comuni condominiali e veicoli elettrici: installazione di colonnine di ricarica agevolata al 50%

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Togato
Togato 15-11-2019 15:14:40

i criteri adottati che consentono l'installazione in ambito condominiale del dispositivo di ricarica ancorché diversi a seconda dei casi (zona esclusiva ovvero comune) sembrano a prima vista improntati alla semplicità. E' da augurarsi che poi non li si ritenga,secondo l'andazzo italiota, troppo semplicistici e 'aggiornandoli' perciò con una normativa complessa, ostrogota e...fiscale! Ma purtroppo ne è facile la previsione (tipo quella sulla vendita delle droghe 'leggere').

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Marco
Marco 01-11-2020 08:58:51

Ho una Citigo eIV ricaricabile anche soli 10A, meno di un forno. L'amministratore dice non posso tirare mio cavo personale dalla sala contatori al mio garage perché la normativa antincendio prevede un unico punto di interruzione alimentazione di tutta l'area dei garage. L'uso della linea unica condominiale con misuratore di consumo però comporterebbe un cambio dei cavi (oggi del 1.5) e quindi revisione certificato antincendio che mi costerebbe una fucilata. Possibile non ci sia una via di uscita? Sto pensando ad una PowerWall da ricaricare a 2A (così uso la linea condominiale secondo norma) che poi mi eroga i 10A o a quel punto anche 16/32 verso l'auto in modo indipendente. Suggerimenti?

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Sergio Stazzani
Sergio Stazzani 05-03-2021 19:44:58

Buonasera,
Mi devo trasferire in un un appartamento e relativo box di mia proprietà esclusiva in condominio di 4 piani composto di 15 appartamenti con 10 box Privati e 5 posti auto esterni. I box si aprono in un unico androne con un’unica saracinesca di accesso. I box sono alimentati elettricamente da un unico contatore, posto in un vano contatori nel sottoscala e i consumi vengono equamente ripartiti tra tutti i proprietari delle pertinenze. La linea arriva al contatore attraverso una conduttura interrata che passa parzialmente sotto la via comunale di fronte al palazzo.

Possiedo un' auto ibrida plug in che vorrei ricaricare nel mio box.

Per evitare di consumare impropriamente l'energia elettrica a spese dei condomini ho proposto all’assemblea di installare una nuova linea adatta al carico che alimenti il mio box partendo dal contatore comune interponendo un contatore a sottrazione per pagare al condominio I consumi

L'assemblea mi ha negato questa possibilità secondo il principio che dopo aver creato un precedente con il mio collegamento i successivi potenziali Interessati avrebbero creato via via un tale consumo impossibile da sostenere con un unico contatore.

Ho quindi chiesto a Enel distribuzione un nuovo contatore dedicato al mio box.

Il contatore potrà essere posizionato soltanto nel vano contatori nel sottoscala con quello che alimenta te a i box l’ascensore e le luci nelle scale. Da li dovrò portare una mia linea fino al mio box, ma per arrivarci ho solo 2 possibilità:

Passare la mia linea dentro la conduttura interrata che porta la corrente dal contatore condominiale dedicato ai box: è una conduttura interrata di un calibro che consentirebbe soltanto il passaggio di una o al massimo 2 linee aggiuntive oltre a quella condominiale già presente; quindi il mio passare i cavi attraverso questa canalina significherebbe limitare la possibilità che altri in futuro possano seguire la stessa strada.

Portare una canalina, tra l’altro abbastanza grande da consentire anche ad altri in futuro di fare la stessa cosa, passando nel soffitto del box di un vicino, a cui chiederò il permesso.

Ma se questi me lo negassi cosa posso fare, in altre parole, quali diritti posso rivendicare?

Grazie in anticipo

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