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E-mobility anche in condominio. Il ruolo dell'amministratore di condominio

Infrastrutture condominiali per ricarica veicoli elettrici e ruolo dell'amministratore ricarica.
Angelo Pesce - Consulente Tecnico 

Si parla sempre più frequentemente di elettromobilità e infrastrutture per la ricarica delle auto. Tuttavia, nonostante le disposizioni di legge per i Comuni italiani di prevedere l'installazione obbligatoria nelle nuove costruzioni, la nuova tecnologia stenta a decollare.

Ma, in questo contesto il ruolo dell'amministratore di condominio che può configurarsi una sorta di "building manager", al passo con le innovazioni tecnologiche.

Partiamo col dire che lo scorso 31 dicembre 2017 è scaduto il termine entro il quale i Comuni italiani avrebbero dovuto aggiornare i propri Regolamenti Edilizi prevedendo l'obbligatorietà di predisposizione all'installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici negli edifici di nuova costruzione.

È quanto stabilito dal D.Lgs. 257/2016 (Disciplina di attuazione della Dir 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi), che punta alla riduzione dell'impatto ambientale dei trasporti e fissa i requisiti minimi per la realizzazione delle infrastrutture volte all'impiego di combustibili alternativi, fra le quali rientrano anche i punti di ricarica per i veicoli elettrici.

Unione Europea. Rivoluzione energetica in arrivo. Edifici più efficienti e smart entro il 2050.

Detto ciò e vista la scarsa risposta da parte dei Comuni (alla data di scadenza prevista, solo 4 grandi città avevano adeguato i propri Regolamenti alle disposizioni), è purtroppo rilevabile lo scarso interesse del singolo cittadino e delle comunità condominiali verso questa tematica e tutto ciò che comporta un cambiamento tecnologico.

Certo, provvedere ad una infrastrutturazione che consenta la ricarica di un veicolo elettrico comporta un iter procedurale e normativo non indifferente, ma un primo passo va fatto ed è quello di informare il cittadino sulle opportunità che un passaggio verso i combustibili alternativi come l'elettricità, è quanto mai vantaggioso, oltre che necessario.

Grande rilievo assume, dunque, il ruolo dell'amministratore di condominio che può configurarsi una sorta di "building manager", al passo con le innovazioni tecnologiche, con le leggi di mercato, con le normative e che dovrà essere in grado innanzitutto di "coinvolgere e convincere" il condominio della necessità di rinnovarsi e allinearsi alle politiche del risparmio, dell'efficienza, dell'innovazione.

Una di queste opportunità è rappresentata proprio dall'installazione di colonnine di ricarica condominiali per veicoli elettrici, assolutamente sicure (sono gestite da sofisticati sistemi di monitoraggio), che garantiscono sostenibilità ambientale (l'e-mobility abbatte le emissioni inquinanti), efficienza energetica e risparmio (soprattutto se abbinate ad altri impianti condominiali).

Proposta dell'Ue. Dal 2019 ogni edificio dovrà possedere un punto di ricarica.

L'amministratore dovrà essere in grado di rapportarsi con i professionisti del settore (sia tecnici che aziende produttrici), conoscere il contesto giuridico-normativo e proporre al condominio la soluzione più vantaggiosa.

Da un recente Convegno sull'argomento "That's Mobility 2018", sono emersi cinque tipologie di interventi infrastrutturali per i condomini, ricordando che:

  • è possibile sia l'installazione autonoma da parte del singolo proprietario di un box (che dovrà darne comunicazione all'amministratore e che, tramite un contabilizzatore a monte dell'impianto, determina le spese relative);
  • sia quella comune (con diversi stalli nell'area condominiale);
  • sia quella di una vera e propria ecostazione di rifornimento (eventualmente aperta anche agli estranei al condominio)

Possibili infrastrutture condominiali per ricarica veicoli elettrici

Box privato

§ è possibile l'installazione di una colonnina a lenta ricarica (sono sufficienti 3 kw per un'autonomia di 200 km) per un veicolo in sosta nel box mediamente 8 ore

Stallo comune

ricarica lenta

§ l'idea è di posizionare vari stalli nell'area condominiale, con potenza dai 3 ai 22 kw per una ricarica che prevede una permanenza prolungata, con sistemi di pagamento per l'utilizzo; superato il limite di sosta del veicolo, scatta il pagamento;

ricarica veloce

§ la soluzione è identica alla precedente, solo che le colonnine sono ultrarapide, con potenza oltre i 22 kw (ricarica di 15 minuti per 400 km di autonomia); in tal caso la turnazione è molto più rapida.

Eco

stazione

§ si può prevedere l'installazione di una vera e propria ecostazione di ricarica nell'area comune condominiale, dotata di colonnine ultra rapide (>22 kw), che prevedono tempi di ricarica molto brevi, e un sistema di accesso e di pagamento che potrebbe consentirne l'utilizzo anche a veicoli esterni al condominio (con ritorno economico per lo stesso)

Sistema abbinato

§ l'impianto rinnovabile condominiale potrebbe prevedere la connessione di quello di ricarica elettrica, dunque la produzione elettrica (con allacciamento trifase ad alta potenza, 100 kw) si lega all'autoconsumo; nell'area comune potrebbero installarsi numerose colonnine, regolate da sistemi di pagamento e di accesso per evitare permanenze prolungate dei veicoli

Ricordiamo che la richiesta di uno o più condomini di collocare in condominio un punto di ricarica elettrica, dovrà sottoporsi all'assemblea condominiale e va vista, comunque, alla luce degli artt. 1102 ("Uso della cosa comune" - Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto [..]) e 1121 ("Innovazioni gravose e voluttuarie" - Qualora l'innovazione importi una spesa molto gravosa o abbia carattere voluttuario rispetto alle particolari condizioni e all'importanza dell'edificio, e consista in opere, impianti o manufatti suscettibili di utilizzazione separata, i condomini che non intendono trarne vantaggio sono esonerati da qualsiasi contributo nella spesa […]).

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