La gestione disattenta dello sgombero di un edificio occupato abusivamente e danneggiato dagli occupanti è costata cara al Ministero. Lo stesso, pur non procedendo allo sgombero, è stato condannato per ogni mese di ritardo a circa 266 mila euro con interessi legali e rivalutazione.
"Le forze di polizia sono vincolate, nella attività di tutela dell'ordine pubblico e della pubblica sicurezza e del rispetto delle leggi, ed in particolare nella tutela della legalità, ad intervenire nell'interesse del singolo.
In caso di inottemperanza, questa omissione profila quindi una responsabilità diretta ex articolo 2043 del codice civile del Ministero, in virtù del principio di immedesimazione organica dei suoi funzionari". Questo è il principio di diritto espresso dal Tribunale di Roma con la sentenza n. 21347 del 14 novembre 2017 in materia di responsabilità di omissione di tutela dell'ordine pubblico.
Indennità mensile per l'occupazione dell'appartamento comune
La vicenda. La società beta (proprietaria di alcuni immobili siti nel comune di Roma e dell'attiguo albergo) precisava che nel mese di aprile del 2013, oltre 350 persone avevano occupato arbitrariamente alcuni propri immobili.
Per tali ragioni, la società presentava denuncia al Commissariato con richiesta di immediato sgombero dei locali.
Gli occupanti, oltre a svolgere lavori abusivi negli immobili, nei giorni seguenti, manomettevano le centrali termoelettriche provocando temporanei blackout; inoltre, venivano altresì manomesse la rete idrica e la rete antincendio.
Dell'evolversi della vicenda erano a conoscenza l'autorità della Polizia di Stato, il Questore, il Prefetto, il sindaco di Roma e la procura della Repubblica. Tuttavia, nessuna autorità era intervenuta a procedere alla sgombero.
Continua [...]
