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Formazione periodica amministratori di condominio, ciò che conta sono i corsi, non bastano le ore

Formazione periodica amministratori di condominio, facciamo chiarezza sulle ore.
Avv. Alessandro Gallucci 

Nonostante le regole attualmente vigenti sui corsi di formazione periodica per gli amministratori di condominio siano chiare in merito alla loro durata, c'è ancora qualcuno che cerca di prendere per il naso i professionisti, vagheggiando su strane formule magiche che consentano l'assolvimento dell'obbligo formativo in maniera differente, diciamo originale rispetto ai dettami delle norme vigenti.

Entriamo nel dettaglio.

Art. 5, secondo comma, d.m. n. 140/2014

Gli obblighi formativi di aggiornamento hanno una cadenza annuale. Il corso di aggiornamento ha una durata di almeno 15 ore e riguarda elementi in materia di amministrazione condominiale, in relazione all'evoluzione normativa, giurisprudenziale e alla risoluzione di casi teorico-pratici.

Il d.m. n. 140 del 2014 non prevede almeno 15 ore di formazione annuale obbligatoria, ma l'obbligo di aggiornarsi annualmente frequentando corsi di aggiornamento che durino almeno 15 ore e che siano tenuti da persone particolarmente competenti in materia di amministrazione condominiale e sicurezza degli edifici, su programmi che riguardino argomenti inerenti la gestione condominiale.

Il tutto supervisionato da un professionista esperto degli appena citati settori (art. 3, 4 e 5 d.m. n. 140 del 2014).

Da non perdere: Attenzione ai corsi fuffa organizzati per la formazione!

C'è un po' di differenza tra le due cose, no?

Proviamo con un esempio a chiarire questa differenza.

Se fossi obbligato a cenare ogni sera fuori casa spendendo almeno 15 euro – divisi tra antipasto primo, secondo e bevande a scelta della casa e servite da camerieri diplomati all'istituto alberghiero e con supervisione del direttore di sala scienze della nutrizione – e per avere diritto al rimborso spesa dovessi dimostrarlo con un unico scontrino, non potrei fare altro che andare in un unico ristorante con tutti quei requisiti e spendere almeno quella cifra.

Non potrei spendere 9 euro in un posto e andare a prendere dolce e caffè da un'altra parte e così dicendo non potrei dimostrare di aver speso quei 15 euro con uno scontrino da 9 ed uno da 6, pena la non rimborsabilità della spesa.

Certo, magari non tutti i ristoranti hanno pietanze buone allo stesso modo. Forse la pasticceria sulla stessa strada del ristorante, quella qualche metro più avanti, vende dei dolci deliziosi, ma io per avere il rimborso non posso proprio fare diversamente.

Eppure c'è chi si ostina a dire che l'amministratore ha l'obbligo di spendere 15 euro per ogni cena, pardon che l'amministratore deve mettere da parte almeno 15 ore di formazione l'anno senza dire in che modo, anzi lasciando intendere che ciò che conta è raggiungere l'agognato monte ore (15) e non seguire un corso che abbia minimo quel numero di ore.

Siccome non sono rari i casi in cui si legge di ore di formazione certificate, quasi si trattasse di eventi slegati da un unico contesto formativo (il corso di almeno 15 ore), invitiamo tutti i nostri lettori amministratori a diffidare da chi vi propone la frequenza di qualche ora di lezione vendendola come certificata senza che la stessa sia inserita in uno specifico contesto formativo della durata di almeno 15 ore preventivamente comunicato al ministero.

Non si certificano le ore, ma i corsi. Anche se quelle ore sono particolarmente interessanti; anche se molto probabilmente sarebbe stato più giusto prevede diverse modalità di assolvimento degli obblighi formativi. La legge è questa: nessuna possibilità di fare diversamente.

Amministratori e scadenza del termine per la formazione periodica, cosa succede?

Formazione degli amministratori condominiali, le associazioni si esprimano.

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