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Sblocca Italia. La casa al centro di alcune novità. Ma non mancano le sorprese

Sblocca Italia, ecco le novità che riguardano la casa.
Ivan Meo – Angelo Pesce 

Procede veloce l'iter di approvazione. Il provvedimento sarà convertito entro l'11 novembre.

Ecco un breve vademecum

Conferme e modifiche. Con la fiducia incassata dal Governo, il testo del decreto può considerarsi quasi definitivo nonostante sia stato oggetto di copiose correzioni imposte dalla Ragioneria, recepite dalla commissione Bilancio, ma anche frutto di un notevole lavoro effettuato dal Mef.

La relatrice del provvedimento, Chiara Braga, dice: "se da un lato vi è una soddisfazione sul lavoro fatto per le semplificazioni edilizie che ha di fatto privilegiato il recupero dell'esistente, la riqualificazione delle città e i nuovi investimenti per il settore dell'edilizia, vi è un certo rammarico sul "salto"dell'Iva al 4% per i lavori in casa già agevolati dai bonus fiscali.

Non è solo un problema di copertura ma anche di metodo: non si può una leva fiscale per rendere più conveniente il recupero dell'esistente rispetto alle nuove costruzioni".

Il parere contrario della Ragioneria alla norma che abbassava l'Iva sui lavori in casa dal 10 al 4%, è stato motivato con la inidoneità della copertura che indicava un 4 al 10% sulla vendita delle case di nuova costruzione.

Ad avviso della Ragioneria l'Iva al 4% provocherebbe anche il deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia europea per la violazione delle direttive in materia fiscale.

Altra novità rilevante riguarda la manutenzione straordinaria realizzabile tramite Cil, anziché con Scia. La commissione ha introdotto un ulteriore vincolo per la nuova procedura: il professionista dovrà attestare che i cambiamenti sono compatibili con la normativa antisismica e con quella sul rendimento energetico e, insieme alla comunicazione, dovrà consegnare gli elaborati progettuali.

Infine, ricordiamo che la ragioneria, nel documento inviato alla Commissione Bilancio della Camera, ha espresso parere contrari agli emendamenti relativi alla:

  • eliminazione del vincolo di destinare all'affitto le case acquistate con la deduzione Irpef del 20%;
  • possibilità di allegare l'attestato di certificazione energetica degli immobili pubblici oggetto di cessione anche dopo la stipula del contratto, senza incorrere in sanzioni.

Un breve vademecum in attesa di conferme. Anche se i lavori procedono speditamente le novità già diramate sul testo sono notevoli. Analizziamole.

Iva al 10%
La proposta di abbassare l'Iva dal 10% al 4% per agevolare il recupero edilizio, e di innalzare dal 4% al 10% quella sulle nuove costruzioni, è stata bocciata, per cui resta tutto invariato.

Questo tentativo, in particolare per il nuovo costruito, avrebbe solo ostacolato le imprese edili già in difficoltà ma provocherebbe anche il deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia europea per la violazione delle direttive in materia fiscale.

Manutenzione straordinaria e CIL
  • Con interventi di manutenzione straordinaria, sarà possibile frazionare, accorpare, modificare la superficie di una unità immobiliare, purché non se ne modifichi la volumetria complessiva dell'immobile e non si vari la destinazione d'uso.
  • Tali interventi, se non relativi a parti strutturali, potranno avviarsi con la presentazione di una CIL (Comunicazione Inizio Lavori) asseverata da un tecnico abilitato, in sostituzione della SCIA.
  • Il tecnico dovrà attestarne la conformità ai regolamenti edilizi, alla normativa antisismica e a quella sul rendimento energetico.
  • La sanzione per la mancata presentazione della CIL passa dai 258 € ai 1000 €.
Per chi acquista casa e affitta, bonus del 20% sull'Irpef
  • Bonus del 20% sul prezzo d'acquisto di immobili residenziali di nuova costruzione o oggetto di ristrutturazione ceduti da imprese edili o cooperative edilizie (limite di spesa massimo di 300.000 €, solo per persone fisiche).
  • L'agevolazione è anche a favore di chi realizza un immobile residenziale su area edificabile di proprietà, a patto che si rispettino determinate condizioni:
  • l'immobile deve essere messo in locazione per almeno 8 anni continuativi a regime concordato;
  • se il contratto si risolve prima degli 8 anni per motivi non dipendenti dal locatore, dovrà stipularsi un nuovo contratto entro 1 anno dalla risoluzione del precedente;
  • non vi devono essere rapporti di parentela entro il primo grado fra locatore e locatario;
  • l'immobile dovrà essere residenziale e non classificato nelle categorie A/1 (lusso), A/8 (signorile) e A/9 (pregio), non insistente in zone di carattere storico/artistico o in aree destinate a nuovi complessi insediativi;
  • dovrà rientrare nelle classi A e B di efficienza energetica.
Rent to buy
È prevista l'esenzione dalle imposte di registro e di bollo in caso di rimodulazione al ribasso del contratto di affitto già in essere (quindi non si pagheranno le 67 € per la registrazione del nuovo contratto revisionato, né le 16 € di bollo per foglio).
Nessun bollo per la riduzione dell'affitto
  • Viene disciplinata la pratica dell'affitto con riscatto, cioè l'immediata concessione in godimento dell'immobile, con diritto per il conduttore di acquistarlo entro un tempo determinato.
  • Sostanzialmente il canone di affitto comprende una quota del prezzo di acquisto a titolo di anticipazione (il contratto viene annullato sulla base del mancato pagamento di un numero di canoni mensili decisi dalle parti).
  • In caso di risoluzione del contratto, per inadempimento del concedente/proprietario, è prevista la restituzione della quota prezzo del canone, maggiorata degli interessi legali; nel caso in cui la causa sia imputabile al conduttore, il proprietario ha diritto alla restituzione dell'immobile e all'acquisizione integrale dei canoni versati.
Verso il Regolamento Edilizio Unico
  • Si avvia la procedura per approdare al Regolamento Edilizio Unico: per semplificare e uniformare le procedure, dovrà approvarsi uno schema edilizio tipo riveniente da accordi fra Autonomie Locali, Regioni e Governo.
  • Dovranno stabilirsi anche i requisiti prestazionali in termini di risparmio energetico e di sicurezza per gli immobili, in maniera tale da stabilire uno standard comune su tutto il territorio.
Incentivi della P.A. per il conto termico a edilizia popolare e privati
Il conto termico aveva previsto incentivi per l'installazione di fonti rinnovabili termiche e per l'efficientamento energetico degli immobili; di questi solo lo 0,5% è stato sfruttato e quelli non impiegati dalla P.A. saranno allargati all'edilizia popolare e alle cooperative edilizie di privati cittadini.
Affitti di immobili ad uso non abitativo
  • Viene innalzato il tetto massimo del canone annuo (250.000 €) superato il quale le parti possono stilare condizioni e termini contrattuali per l'affitto di immobili ad uso non abitativo (comprese le attività ricettive); ma solo per contratti sottoscritti dopo l'entrata in vigore del decreto;
  • non sono compresi gli edifici dichiarati dai Comuni o dalle Regioni, di interesse storico/artistico.
Decoro urbano
I Comuni potranno fissare particolari condizioni, agevolazioni o esenzioni di tributi per il recupero, il riuso, la pulizia, la manutenzione straordinaria, l'arricchimento del verde o dell'arredo urbano di aree da riqualificare o in stato di abbandono, segnalate da privati cittadini o associazioni.
Banda larga
  • Dal 1° luglio 2015 tutti i nuovi edifici e tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, dovranno prevedere la banda larga (cioè dotarsi di infrastrutture multiservizio interne all'immobile, con impianti di comunicazione a fibra ottica collegabili ai terminali della rete;
  • Questo requisito (considerata opera di urbanizzazione primaria), contribuirà ad innalzare il livello qualitativo dell'immobile (in aggiunta alla prestazione energetica e all'antisismicità) e potrà essere etichettato con la sigla "predisposto alla banda larga" (dietro certificazione tecnica).

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