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Lavori stradali e fessurazioni nel condominio: il Sindaco non può prendere decisioni attendiste

Il Consiglio di Stato ha sconfessato il Tar favorevole a temporeggiare in una situazione di forte rischio sgombero del palazzo.
Giuseppe Bordolli Responsabile scientifico Condominioweb 

Come è noto il Sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti, per prevenire o di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana; naturalmente questo potere implica anche quello di valutare l'esistenza della situazione di grave pericolo; in particolare la valutazione, di carattere eminentemente tecnico, va compiuta sulla base di pareri acquisiti ed accertamenti tecnico - scientifici effettuati in sede istruttoria, di cui si deve dar conto nella motivazione del provvedimento.

In altre parole l'ordinanza contingibile urgente, non può essere certo sfornita di elementi istruttori e di motivazione in grado di mettere in evidenza un'effettiva situazione di "grave pericolo" capace di minacciare l'incolumità dei cittadini.

Viene da domandarsi se il Sindaco debba prendere gli opportuni provvedimenti sulla base di un convincimento sufficientemente fondato della causa del pericolo o debba adottare un provvedimento solo dopo aver appurato con certezza la causa della situazione pericolosa per i cittadini.

La questione è stata affrontata dal Consiglio di Stato nella sentenza del 24 febbraio 2023 n. 1942.

Lavori stradali, fessurazioni nel condominio e provvedimenti del Sindaco. Fatto e decisione

A seguito di lavori stradali un caseggiato vicino lamentava la formazione di preoccupanti fessurazioni nei muri dell'edificio.

I vigili del fuoco, a fronte dell'indicazione dell'amministrazione del condominio, facevano un sopralluogo e, successivamente, con fonogramma indirizzato al Sindaco di Savona e alle altre autorità competenti, affermavano la necessità di far eseguire, sotto la guida di professionista qualificato, un'accurata verifica tecnica, nonché i lavori di riparazione (del resto era emerso il cedimento della struttura di 20,00 mm in due sole settimane a fronte dei 30 mm registrati nei precedenti 60 anni).

Il Sindaco, con ordinanza urgente, imponeva ad ANAS e all'impresa di far eseguire sotto la guida di professionista qualificato un'accurata verifica tecnica dei movimenti rilevati ed i lavori urgenti, imponendo, a cadenza bisettimanale, in concomitanza con la progressione dei lavori, un monitoraggio delle fessurazioni del condominio.

A seguito del ricorso di Anas, il Tar annullava la detta ordinanza, sostenendo che il pericolo sulla base del quale l'atto era stato adottato risultava essere stato solo segnalato dall'amministrazione condominiale ma non accertato attraverso specifiche indagini tecniche che dessero prova del rapporto tra le fessurazioni e il pericolo per l'incolumità dei condomini.

Il Consiglio di Stato, però, ha dato ragione al Comune, sottolineando come il Sindaco, in base agli elementi tecnici a disposizione, avesse acquisito un convincimento sufficientemente fondato circa la necessità di approfondire la situazione, senza, peraltro, ordinare la sospensione dei lavori o lo sgombero immediato dell'immobile.

Per i giudici di secondo grado, quindi, le misure adottate dal Sindaco sono risultate strettamente aderenti agli elementi informativi a disposizione e rispettose degli interessi coinvolti.

Sono obbligati alla conservazione dell'edificio anche i chiamati all'eredità

Considerazioni conclusive

La sentenza in commento conferma che il Sindaco non avrebbe potuto razionalmente svolgere ulteriori indagini tecniche e pervenire ad un più sicuro giudizio circa la pericolosità dei lavori stradali che si stavano svolgendo per la stabilità dell'immobile. In altre parole l'urgenza di provvedere non consente al Comune di procedere ad accurate indagini.

Di conseguenza, accertata con sufficiente attendibilità la possibile relazione tra i lavori e le fessurazioni nel palazzo, il Sindaco ha correttamente adottato una soluzione immediata, imponendo ai soggetti coinvolti (ANAS e impresa) accurate verifiche tecnica da parte di personale specializzato ed il monitoraggio costante delle condizioni del condominio per potere adottare tempestivamente i provvedimenti di urgenza che si sarebbero resi eventualmente necessari.

L'operato del Sindaco è stato pienamente legittimo ed idoneo a fronteggiare la concreta minaccia per la collettività condominiale.

Sentenza
Scarica Consiglio di Stato 24 febbraio 2023 n. 1942
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