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Bolletta consumi gas. Cosa succede se l'importo dei consumi fatturato è il frutto di un errore nella lettura dei contatori?

Cosa succede se l'importo dei consumi fatturato è il frutto di un errore nella lettura dei contatori,
Avv. Leonarda Colucci - Foro di Brindisi 

Le fatture che attestano il conguaglio di consumi di (gas, energia elettrica, etc) sono un vero e proprio tormento per i consumatori costretti, spesso, a fare i conti con importi esorbitanti.

Ma cosa succede se l'importo dei consumi fatturato è il frutto di un errore nella lettura dei contatori, e qual è l'onere probatorio gravante sul somministrante in grado di giustificare la correttezza delle fatturazioni?

La vicenda. Un consumatore riceve una bolletta di conguaglio dei consumi di gas da parte dell'Eni dell'importo di oltre cinquemila euro, e preso atto che tale somma era assolutamente esorbitante e ben superiore rispetto ai suoi consumi medi decide di rivolgersi al Codacons che, dopo aver attentamente esaminato la fattura, verifica che la società addetta alla rilevazione dei consumi aveva dimenticato di trascrivere una cifra riportata dal contatore.

Prova della contestazione delle bollette del consumo idrico

Il consumatore, quindi, cita in giudizio l'Eni ed il Tribunale ha accertato che la somma di oltre cinquemila euro non era da lui dovuta. Il giudice di primo grado, infatti, ha accertato che le letture reali svolte nei periodi di durata del rapporto attestavano un consumo medio di circa 250 metri cubi pertanto il consumo di ben euro 5845,00 non era in linea con i consumi relativi al periodo in questione, e cioè quello che intercorre fra luglio del 2009 e maggio 2010.

Alla luce di tale valutazione, dopo aver preso atto che l'Eni non aveva offerto alcun elemento di concreto per giustificare l'importo richiesto in fattura, la sentenza del Tribunale ha accolto la richiesta del consumatore dichiarando integralmente non dovuta la somma in questione. L'Eni, però, non si arrende e decide di proporre appello.

Condannata l'ENI per aver inviato le bollette in ritardo

La sentenza della Corte d'appello di Roma ed i precedenti. L'Eni nell'atto di appello eccepisce la contraddittorietà della sentenza impugnata che, a suo dire, avrebbe arbitrariamente individuato una media di consumo pari a 250 metri cubi, lamentando inoltre che il Tribunale avrebbe dichiarato non dovuta dal consumatore l'intera somma richiesta a conguaglio dei consumi pur essendo incontestato che nel periodo in questione ( luglio 2009- maggio 2010) vi fosse comunque stato un consumo.

La sentenza della seconda sezione civile della Corte d'appello di Roma ha respinto l'appello dell'Eni chiarendo quali sono gli oneri probatori che incombono sul somministrante per giustificare la fatturazione dei consumi nei confronti degli utenti. (Corte Appello di Roma, II sez.civ., 29.1.2018 n. 569)

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Sentenza inedita
Scarica Corte Appello di Roma, II sez.civ., 29.1.2018 n. 569
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