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Significato della parola reato

Cosa vuol dire reato?
Avv. Alessandro Gallucci 

Si sente spesso dire: “Quella persona ha commesso un reato”. Che cosa vuol dire esattamente aver commesso un reato?

Aver commesso un reato vuol aver violato una legge che commina una sanzione di carattere penale, ossia che punisce un determinato comportamento con una pena comportante la restrizione della libertà personale (detenzione ed arresto) o il pagamento di una somma di denaro (multa o ammenda).

La branca del diritto che si occupa di questo genere di fattispecie è il diritto penale che altro non è che una branca del diritto pubblico.

Il reato, quindi, è un'azione illecita sanzionata dall'ordinamento giuridico attraverso il ricorso a particolari tipologie di sanzioni, le più afflittive che possano essere irrogate.

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Proprio per questo, si dice, il diritto penale dovrebbe rappresentare l'extrema ratio, ossia l'ultima possibile linea di azione. L'uso del condizionale non è causale. Oggi, infatti, in termini reali rischia molto di più chi viene sanzionato per infrazioni al codice della strada che ci commette, ad esempio, il reato di incauto acquisto (art. 712 c.p.).

Ciò non passa inosservato agli addetti ai lavori, che da anni fanno presente e chiedono al Legislatore di intervenire in una specifica direzione: rivedere l'assetto complessivo del nostro diritto penale, operando una forte depenalizzazione che riporti l'azione penale nell'alveo naturale della propria ragion d'essere: sanzionare in modo particolarmente afflittivo comportamenti gravi in considerazione del fatto che altre sanzioni non risulterebbero sufficienti.

Chiaramente a questo punto il discorso si sposta di livello, passando dall'esame delle norme ad una visione più ampia della politica del diritto.

Il reato nel codice penale

I reati si distinguono in delitti e contravvenzioni, secondo la diversa specie delle pene per essi rispettivamente stabilite da questo codice.

Questo quanto affermato dall'art. 39 del codice penale.

Insomma il Legislatore codicistico aveva ben chiaro in mente che non tutti i fatti possono avere la stessa rilevanza penale.

A dire il vero la distinzione tra delitti e contravvenzioni ha a che vedere non solo con una differente graduazione della pena in ragione della particolare speciosità del fatto (tale criterio vale anche tra i singoli delitti, es. furto ed omicidio e le diverse contravvenzioni es. inosservanza dei provvedimenti dell'autorità e formazione di corpi armati non diretti a commettere reati) ma anche con lo scopo vero e proprio della sanzione.

I reati contravvenzionali, infatti, sanzionano fondamentalmente fatti che hanno rilievo nei rapporti con il potere pubblico o con questioni attinenti l'ordine pubblico.

V'è poi un altro aspetto: mentre i delitti, di norma, possono essere puniti solamente se dolosi (non esiste il reato di furto colposo) ed titolo di colpa solamente se ciò è espressamente previsto (es. omicidio colposo), le contravvenzioni possono essere punite tanto se l'azione è dolosa, tanto se è colposa (cfr. art. 42 c.p.).

Ad ogni buon conto un fatto reato ricadente nell'alveo dei delitti (es. rapina) è punito con sanzioni più severe ossia, la detenzione e la multa, rispetto ad un delitto contravvenzionale (es. inosservanza dei provvedimenti dell'autorità) sanzionato con l'arresto e l'ammenda.

Il codice penale (artt. 17 e ss.) specifica chiaramente le pene principali e quelle accessorie rispettivamente irrogabile per delitti e contravvenzioni, indicando il limite minimo e massimo.

La diversa gravità del fatto costituente reato fa si che lo stesso possa dirsi punibile d'ufficio (alcuni delitti e tutte le contravvenzioni) o solo su querela di parte (es. l'ingiuria); la gravità incide anche sulla prescrizione, ossia sul decorso del tempo, il quale, superata una determinata soglia, rende il fatto non più punibile.

Ciò quindi ci fa concludere con questa considerazione: il reato è un fatto cui la legge ricollega l'applicazione di determinate sanzioni, ma se trascorre molto tempo dalla sua commissione, tale circostanza blocca la possibilità di sanzionare l'autore del fatto medesimo.

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