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Nuovo decreto sulla sicurezza ascensori. Ecco cosa pensano le associazioni di categoria

Forti critiche delle associazioni di categoria sul nuovo decreto sulla sicurezza ascensori.
Angelo Pesce - Consulente Tecnico 

Dopo la pubblicazione in G.U. lo scorso 15 marzo, il nuovo D.P.R. 10 gennaio 2017, n. 23 concernente gli ascensori e i componenti di sicurezza, entrerà in vigore a partire dal prossimo 30 marzo, non esente da forti critiche da parte delle associazioni di categoria.

La versione definitiva, infatti, oltre a non prevedere l'obbligatorietà di adeguamento alle norme di sicurezza per gli impianti ascensoristici installati prima del 1999, non ha neanche riattivato, nonostante le richieste giunte da più parti nel corso dell'iter procedurale iniziato sin dall'ottobre 2014, le Commissioni d'esame presso le Prefetture per il rilascio dei certificati di abilitazione all'esercizio della professione di manutentore di ascensori e montacarichi.

Controlli e verifiche sugli ascensori. Un nuovo decreto in arrivo con tante sorprese e smentite

Al coro di critiche avviato sin nell'immediato da CNA, la quale rivendicava il rifiuto da parte del Governo di prendere in considerazioni la proposta di istituire, sin da subito, le Commissioni d'esame, vista la grave situazione delle imprese che non riescono a far fronte alla mole di commesse di manutenzione per la carenza di personale specializzato e abilitato, si sono aggiunte quelle di ANACAM (Associazione Nazionale Imprese di Costruzione e Manutenzione Ascensori), ANIE-Assoascensori e ANICA (Associazione Nazionale delle Industrie di Componenti per Ascensori).

Approvato in via preliminare il nuovo regolamento sulla sicurezza degli ascensori.

La totalità, dunque, delle Associazioni di categoria (nel complesso rappresentano quasi il 100% delle imprese italiane di progettazione, costruzione di impianti e componenti, installazione, riparazione e manutenzione di ascensori, montacarichi, scale e marciapiedi mobili), si è dichiarata assolutamente contraria allo schema di decreto appena approvato, ritenendolo non idoneo a garantire nuovi posti di lavoro: la carenza di manutentori e tecnici specializzati, infatti, rimarrà tale con questo decreto, in quanto le Prefetture (organi competenti), non potendo avvalersi delle Commissioni d'esame, non potranno né accertare l'idoneità dei soggetti interessati, né di conseguenza rilasciare i titoli abilitativi all'esercizio della professione.

In particolare ANACAM, per voce del suo presidente Edoardo Rolla, sottolinea che il parco ascensoristico nazionale è uno dei più ampi ma anche più datati d'Europa: circa il 40% degli impianti in funzione ha più di 30 anni e oltre il 60% non è dotato di tecnologie moderne capaci di garantire un livello assoluto di sicurezza agli utenti (sistemi di chiamata d'emergenza, di chiusura delle porte automatiche, il livellamento tra piano e cabina di ascensore); tuttavia, i livelli di sicurezza, affidabilità e durata sono stati sempre garantiti grazie alle manutenzioni obbligatorie e all'intervento dei tecnici abilitati.

Ad oggi con il nuovo decreto la carenza di tecnici specializzati e qualificati rimarrà tale, con gravi rischi di compromettere la sicurezza degli impianti.

Gli fa seguito anche Assoascensori attraverso le dichiarazioni del presidente Roberto Zappa il quale dichiara assolutamente paradossale l'azione del governo che, dinanzi a tassi di disoccupazione elevatissimi (oltre l'11% e quasi il 40% di giovani disoccupati), non guarda alla grande opportunità di impiego che il campo della manutenzione specializzata per gli ascensori e i montacarichi può offrire; la mancata istituzione delle Commissioni d'esame presso le Prefetture, non consentirà di inquadrare neanche quei giovani tecnici manutentori che hanno già completato il ciclo di apprendistato.

Per avvalorare quanto dichiarato, il presidente illustra il caso della Provincia Autonoma di Bolzano, l'unica ad aver mantenuto quella Commissione abilitante e che da qui a qualche settimana, abiliterà nuovi manutentori nel proprio territorio.

Infine il presidente di ANICA, Paolo Vicini, non si estranea dal coro di critiche e chiede al Governo il ripristino di quegli esami abilitanti per allargare la categoria dei tecnici specializzati e garantire la manutenzione di impianti ascensoristici sempre più all'avanguardia, fiore all'occhiello dell'Italia che produce modelli di altissimo livello, esportati in tutto il mondo.

Avere personale adeguato e aggiornato sulle innovazioni tecnologiche, consentirà di mantenere alti i livelli di sicurezza e di promuovere l'ammodernamento di un parco ascensori in esercizio ancora troppo datato sul nostro territorio.

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