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Il parcheggio in condominio. Un breve vademecum sul vincolo di destinazione d'uso

IL parcheggio all'interno del condominio degli edifici: interpretazioni giurisprudenziali.
Avv. Rosario Dolce del Foro di Palermo 

Con il presente scritto, prendendo a prestito la motivazione contenuta nella sentenza n° 999/2017 emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione staccata di Salerno, si vuole offrire un panorama sulle normative che si sono avvicendate in tema di “parcheggio all'interno del condominio degli edifici” e sulla interpretazione che su di esse vi ha svolto la giurisprudenza di legittimità (così da cadenzarne contenuti ed effetti).

Si tratta di una disciplinata articolata e complessa: talvolta farraginosa, talaltra confusa; in quanto tale foriera di tante cause pendenti avanti i tribunali italiani(chi scrive vi ha realizzato un volume, edito da Condominioweb, a cui si rimanda per ogni più opportuno approfondimento).

Questa sede può essere un'occasione per fare un po' di chiarezza, ricostituendo l'iter normativo e giurisprudenziale.

Il fatto.Il fatto storico che offre tale riflessione ai giudici amministrativi è uno dei tanti, in cui un privato acquista un'area già vincolata a parcheggio, secondo le previsioni di cui alla Legge Ponte, e desidera venir meno al rapporto pertinenziale segnato nel provvedimento amministrativo originario.

Nello specifico, Tizia acquista un terreno per costruirvi un edificio destinato a civile abitazione. Chi glielo ha ceduto aveva già ottenuto il “Permesso di Costruire”, a condizione che all'interno dell'area in cui doveva sorgere il manufatto fosse: “… riservato apposito spazio per il parcheggio non inferiore ad 1 mq per ogni 10 mc di costruzione”.

La predetta formula ricalcava quanto previsto dall'art. 41 sexiesdella legge urbanistica 17 agosto 1942, n. 1150, a mente del quale: “nelle nuove costruzioni ed anchenelle aree di pertinenza delle costruzioni stesse, debbono essere riservati appositi spazi per parcheggiin misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni dieci metri cubi di costruzione”.

Tizia, all'atto dell'esecuzione dell'opera, chiede una variazione al progetto. In particolare, per la realizzazione dei tre garage, domanda all'ente locale di riferimento la possibilità di realizzarli senza rispettare il vincolo di un metro quadro per ogni dieci metri cubi di costruzione.

 Continua [...]

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