Vai al contenuto
philippoussis82

Trasformazione finestra in porta finestra e vincolo paesaggistico

Partecipa al forum, invia un quesito

Buongiorno, avrei un quesito da sottoporvi.

Ho acquistato un immobile al pian terreno di una palazzina che si trova all'interno di un'area condominiale privata molto verde e gradevole.

Tutta la zona condominiale - e di conseguenza anche l'abitazione - ricade all'interno di una vasta area (un intero quartiere) sulla quale è stato apposto con decreto un vincolo paesaggistico.

 

Nell'appartamento in questione c'è una finestra che si affaccia su una corte esterna, di proprietà esclusiva dalla abitazione, delimitata da un muretto basso con sopra una recinzione in ferro battuto (alta circa 2 mt) sulla quale si arrampica una fittissima edera, che rende praticamente invisibile dall'esterno l'interno della corte.

 

Ciò che vorrei fare è trasformare questa finestra in porta finestra.

Tralasciando ogni questione relativa al regolamento condominiale e al codice civile (tutto "sotto controllo"), si pone il problema del vincolo paesaggistico e della eventuale autorizzazione paesaggistica (che al di là della scia, costituisce autonomo permesso a costruire).

 

L'art. 149 del d. lgs. 42/2004 dice (tra le altre cose) che non è richiesta l'autorizzazione per gli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici.

 

Il regolamento edilizio del comune in questione (Firenze) conferma che "non sono sottoposti al parere della Commissione Comunale per il Paesaggio" gli interventi di cui al sopra citato art. 149.

 

Risulta dunque indispensabile, al fine di risparmiarmi la lunga trafila dell'autorizzazione paesaggistica preventiva, capire se tale intervento "non altera lo stato dei luoghi e l'aspetto esteriore dell'edificio".

 

Considerato che questa finestra (che si vorrebbe trasformare in porta finestra) non è visibile dall'esterno (se non tagliando la siepe - edera) e che comunque - anche tagliando la siepe - sarebbe visibile solo ai condomini che, all'interno di una piccola area condominiale privata, sbircino dentro la mia proprietà...riterrei che questa trasformazione di certo non altera lo stato dei luoghi!

 

Avrei qualche dubbio in più sull'eventuale alterazione dell' "aspetto esteriore dell'edificio".

A voler dare una interpretazione "soggettiva", direi che non c'è alterazione dell'aspetto esteriore: si tratta una modifica talmente insignificante (e peraltro quasi invisibile a terzi) che mi risulterebbe davvero incomprensibile poterla definire una "modifica dell'aspetto esteriore dell'edificio".

In senso "asettico" e oggettivo però, si potrebbe argomentare che qualsiasi - anche minima o insignificante - modifica sulla faccia esterna del palazzo, rientri nella categoria delle modifiche legate all' "aspetto esteriore dell'edificio".

 

In ogni caso lo stesso regolamento edilizio prevede che "La ricorrenza delle condizioni di esclusione ai sensi dell'art. 149 del D.Lgs. 42/04, dal procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del Decreto medesimo può essere oggetto di specifica e motivata individuazione da parte del tecnico che assevera l'intervento edilizio, ferma restando la facoltà di verifica, da parte dell'amministrazione comunale, anche in sede di autotutela, nonché le prerogative delle strutture ministeriali competenti in materia".

 

Quindi si potrebbe fare una normale Scia (o dia, o cila...da valutare) (che comprende anche altri lavori interni, non rilevanti sotto il profilo dei paesaggistici) nella quale il mio architetto dovrebbe motivare la ragione per cui non è stata richiesta l'autorizzazione, allegando ovviamente documentazione fotografica e tutto l'occorrente.

 

Questa sarebbe la strada suggerita dal mio tecnico (persona molto amica e di estrema fiducia), che peraltro è anche andato a chiedere al Comune (Edilizia Privata) un parere "informale".

Gli è stato detto che in situazione simili il 99% delle persone non chiedono autorizzazione e che non dovrebbero esserci problemi.

 

Nonostante tutto non mi sento completamente sereno.

Purtroppo l'Italia è un paese in cui per queste "stupidaggini" si rischia di passare guai seri (un eventuale abuso per mancato rispetto del vincolo comporterebbe sanzioni penali) e il dubbio che l'espressione "alterazione dell'aspetto esteriore dell'edificio" possa essere interpretata in senso rigido e oggettivo (ovverosia: qualsiasi modifica, anche se non altera lo stato dei luoghi, che si apporta su una facciata), continua ad attanagliarmi.

 

Mi piacerebbe avere un vostro parere.

Grazie.

Non so di dove sei, ma qui se sei in zona vincolata, anche la cosa più piccola e insignificante che altera l'aspetto esteriore dell'edificio va in paesaggistica. C'è da dire che, stante l'intervento, non vai in paesaggistica ordinaria, ma semplificata, per cui i tempi si accorciano.

Come tecnico, non mi prenderei mai la responsabilità di non presentare la paesaggistica in zona vincolata. In Comune ti hanno detto che va tutto bene perchè magari non ti controllano... ma se un condomino avesse da dire? Oppure se in futuro cambiasse il tecnico comunale, e ti becchi uno che verifica?

Grazie per la risposta.

In buona sostanza quello che hai scritto è esattamente quello che temo io.

 

Quello che però in questa sede più mi interessa è capire se la ricostruzione "giuridica" che ho fatto è corretta oppure se - non avendo ampie competenze in questo specifico settore - mi è sfuggito qualcosa, che magari potrebbe farmi rientrare nelle ipotesi di esclusione previste dall'art. 149.

 

Ad esempio: il fatto che la modifica alla facciata (trasformazione di finestra in porta finestra) riguardi una parete della casa che si affaccia su una corte esterna di mia esclusiva proprietà, potrebbe far si che il prospetto esterno non sia da individuarsi in quella parete, ma piuttosto nel muretto-siepe che delimita la mia proprietà dall'esterno?

Il prospetto esterno dell'edificio è e rimane il prospetto esterno dell'edificio, non della recinzione, né il filo esterno di una pianta rampicante.

Non conta il fatto che non si possa vedere dalla pubblica via, conta il fatto che la legge parla di aspetto esteriore dell'edificio, definito in quanto tale.

Ti è stato detto dal Comune che al 99% non ci sono problemi: probabilmente si riferiva al fatto che non ti controllano. Ma se qualcuno fa un esposto o se succede qualcosa tu stai facendo una variazione non autorizzata. Prova a chieder al Comune che ti mettano per iscritto che una variazione della facciata, seppure limitata, ma soggetta a vincolo ambientale, non debba rispettare la legge che impone l'obbligo di autorizzazione paesaggistica: poi fammi sapere come va!

Comunque, si tratta semplicemente di presentare la pratica (procedura semplificata) e aspettare 60 giorni per l'autorizzazione. In più, secondo legge, se l'Ente preposto non si esprime, sarà il comune ad autorizzare l'intervento. Non stiamo parlando di una pratica lunga e indaginosa...

Partecipa al forum, invia un quesito

×