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Danielabi

CESSIONE CREDITO - ADEMPIMENTI

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nel caso di un "normale" ecobonus con cessione del credito ad una "Esco", il credito derivante dalla cessione diviene disponibile nel cassetto fiscale della Esco solo nel mese di marzo dell'anno successivo a quello in cui sono eseguiti gli interventi. Dopodichè la Esco stessa eroga il denaro corrispondente (trattendosi ovviamente qualcosa, in genere un 15%-20%). Per cui è necessario chiedere alla Esco di anticipare il finanziamento al fine di pagare le fatture del fornitore (che difficilmente attenderà marzo 2021 per essere pagato a sua volta). Quindi bisogna mettere in conto l'onere finanziario per avere subito il denaro occorrente. Preciso che l'Esco eroga l'anticipo solo a lavori finiti con dichiarazione del Direttore Lavori, SCIA depositata in Comune, asseverazioni del tecnico con pratica inviata ad ENEA e quota residua versata dai condomini. La quota residua è quella parte di spesa che è pagata in proprio dai condomini.  Nel caso del superbonus 110% non mi è chiaro invece se il credito diviene immediatamente disponibile per il condominio (ovverosia a stati avanzamento lavori) oppure è la Banca che anticipa il denaro per il pagamento all'impresa.

 

Anche Poste Italiane compera i crediti di imposta: https://www.poste.it/prodotti/superbonus-altri-bonus-fiscali.html

Modificato da davidebo
davidebo dice:

Nel caso del superbonus 110% non mi è chiaro invece se il credito diviene immediatamente disponibile per il condominio (ovverosia a stati avanzamento lavori) oppure è la Banca che anticipa il denaro per il pagamento all'impresa.

Circolare 24/2020 AdE:

 

L’opzione può essere effettuata in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori che, con riferimento agli interventi ammessi al Superbonus, non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo. Il primo stato di avanzamento, inoltre, deve riferirsi ad almeno il 30 per cento dell’intervento medesimo

 

Ad ogni stato di avanzamento asseverato, si puo' chiedere l'intervento della banca nel senso che si cede alla banca il credito e l'importo acquisito è reso disponibile su c/c. Sino al SAL le casse restano vuote...

Non so pero' se è cio' che volevi sapere.

E' evidente che, in ogni caso, tra le controparti ci deve essere una qualche fiducia, senno' non si va da nessuna parte; verso l'acconto al fornitore 'sperando' che faccia il lavoro, il fornitore fa il lavoro 'sperando' che io gli paghi il resto.

Ovvio che con le banche è tutto più 'formale'.

Sinora, sia per lo sconto in fattura dell'art.10, sia per le cessioni legge 205/2017, il cliente può comunicare la sua intenzione di cedere il credito fiscale (futuro) già a inizio lavori. Ovviamente se tale opzione diventa efficace solo a marzo, il cliente ha un bel po' di tempo per ripensarci e cancellare la comunicazione. Anche qui, si andava in fiducia.

Ora pare invece che, più correttamente, il credito 'esista' e sia pertanto cedibile solo dopo l'esecuzione dei lavori (eventualmente anche parzialmente); in ogni caso, mi pare corretto che il cessionario eroghi quando 'vede' che il credito gli è stato riconosciuto, e, al contrario, non vedo problemi a sottoscrivere la cessione alla banca, nel momento in cui, per qualsiasi motivo tale cessione risultasse 'persa' (non mi viene in mente altro motivo per il quale la banca potrebbe negare di averla ricevuta), il cedente rimane con la piena titolarietà del credito.

Il punto è che le cessioni si potranno comunicare solo a partire dal 15.10 (e intanto?) e in ogni caso matureranno non prima di gennaio (mistero sul motivo); quindi, o si fa chiacchiera per un altro paio di mesi, o ci si deve preparare al 'prestito ponte', che ha i suoi costi e i suoi impicci.

Io non la vedo ne impossibile, ne troppo complicata; è semplicemente 'nuova' e ci vorrà tempo per informare 10mila direttori di filiale, 20mila commercialisti, 200mila condòmini.

 

ps.grazie per i doc di Unicredit, daniela  

  • Grazie 1
davidebo dice:

nel caso di un "normale" ecobonus con cessione del credito ad una "Esco", il credito derivante dalla cessione diviene disponibile nel cassetto fiscale della Esco solo nel mese di marzo dell'anno successivo a quello in cui sono eseguiti gli interventi. Dopodichè la Esco stessa eroga il denaro corrispondente (trattendosi ovviamente qualcosa, in genere un 15%-20%). Per cui è necessario chiedere alla Esco di anticipare il finanziamento al fine di pagare le fatture del fornitore (che difficilmente attenderà marzo 2021 per essere pagato a sua volta). Quindi bisogna mettere in conto l'onere finanziario per avere subito il denaro occorrente. Preciso che l'Esco eroga l'anticipo solo a lavori finiti con dichiarazione del Direttore Lavori, SCIA depositata in Comune, asseverazioni del tecnico con pratica inviata ad ENEA e quota residua versata dai condomini. La quota residua è quella parte di spesa che è pagata in proprio dai condomini.  Nel caso del superbonus 110% non mi è chiaro invece se il credito diviene immediatamente disponibile per il condominio (ovverosia a stati avanzamento lavori) oppure è la Banca che anticipa il denaro per il pagamento all'impresa.

 

Anche Poste Italiane compera i crediti di imposta: https://www.poste.it/prodotti/superbonus-altri-bonus-fiscali.html

Non ho trovato le percentuali riconosciute da Poste

Danielabi dice:

2) Unicredit inizia con uno step che riguarda la "raccolta" della documentazione da produrre, tale documentazione verrà vagliata da una azienda di certificazione partner della banca (non è ancora chiaro chi sarà). Tenete presente che fra i documenti richiesti c'è anche la dichiarazione di conformità edilizio-urbanistica e la serie dei documenti è abbastanza "pesante" e varia in base al tipo di detrazione che si vuol cedere (50%- 90% - 110%)

Primo dubbio: quando si ha la conformità edilizio-urbanistica? 

Cioè, lo stato di fatto deve essere conforme a quanto autorizzato dal permesso di costruire al 100% o c'è qualche "margine" di differenza?

Di solito negli articoli si legge il classico esempio della "veranda" costruita senza autorizzazione, e fin qui è chiaro: la conformità non c'è più.

Se all'interno di un appartamento fosse stato demolito un tramezzo tra cucina e soggiorno per creare un unico ambiente? Se in un ripostiglio fosse stato ricavato un bagno? Se una camera da letto fosse diventata cucina? .... e credo ci siano molti altri esempi simili che quasi sicuramente sono presenti all'interno degli appartamenti.

In tutti questi casi si perderebbe il diritto alla cessione del credito? (e in ultima analisi al "superbonus")

 

Secondo dubbio: in un Condominio composto da due Palazzine, collegate solamente dall'interrato comune, una sola decide di fare i lavori usufruendo del bonus 110%. In questo caso, il certificato di conformità urbanistica riguarderà solamente la Palazzina che fa il lavoro, o l'intero Condominio coinvolgendo anche l'altra? E mi viene da pensare che cedendo il credito a una Banca, e dovendo aprire il "prestito ponte" affinché i condòmini non debbano anticipare i soldi, tutti verrebbero coinvolti nell'operazione, anche quelli della Palazzina non interessata ai lavori.

 

Per quanto riguarda la cessione del credito, mi sembra abbastanza complicato usufruirne con le Banche; l'ideale sarebbe poter ottenere lo "sconto in fattura".... 

Sjlva dice:

Primo dubbio: quando si ha la conformità edilizio-urbanistica? 

Cioè, lo stato di fatto deve essere conforme a quanto autorizzato dal permesso di costruire al 100% o c'è qualche "margine" di differenza?

Di solito negli articoli si legge il classico esempio della "veranda" costruita senza autorizzazione, e fin qui è chiaro: la conformità non c'è più.

Se all'interno di un appartamento fosse stato demolito un tramezzo tra cucina e soggiorno per creare un unico ambiente? Se in un ripostiglio fosse stato ricavato un bagno? Se una camera da letto fosse diventata cucina? .... e credo ci siano molti altri esempi simili che quasi sicuramente sono presenti all'interno degli appartamenti.

In tutti questi casi si perderebbe il diritto alla cessione del credito? (e in ultima analisi al "superbonus")

 

Secondo dubbio: in un Condominio composto da due Palazzine, collegate solamente dall'interrato comune, una sola decide di fare i lavori usufruendo del bonus 110%. In questo caso, il certificato di conformità urbanistica riguarderà solamente la Palazzina che fa il lavoro, o l'intero Condominio coinvolgendo anche l'altra? E mi viene da pensare che cedendo il credito a una Banca, e dovendo aprire il "prestito ponte" affinché i condòmini non debbano anticipare i soldi, tutti verrebbero coinvolti nell'operazione, anche quelli della Palazzina non interessata ai lavori.

 

Per quanto riguarda la cessione del credito, mi sembra abbastanza complicato usufruirne con le Banche; l'ideale sarebbe poter ottenere lo "sconto in fattura".... 

A mio parere per gli elementi trainanti fa fede la conformità edilizio-urbanistica delle parti comuni, ovvio che se si interviene anche su parti private serve la conformità edilizio-urbanistica anche delle parti private.

C'è un 2% di tolleranza nelle misure, il resto deve ovviamente essere sanato.

davidino1978 dice:

A mio parere per gli elementi trainanti fa fede la conformità edilizio-urbanistica delle parti comuni, ovvio che se si interviene anche su parti private serve la conformità edilizio-urbanistica anche delle parti private.

C'è un 2% di tolleranza nelle misure, il resto deve ovviamente essere sanato.

Sarebbe più semplice, però in tutti gli articoli si legge solitamente l'esempio della "veranda sul poggiolo", che in realtà è privata; non vorrei che la conformità edilizio-urbanistica sia necessaria per l'intero fabbricato, parti comuni e private....

Anche secondo te, quindi, è necessario "sanare" altre differenze, come gli esempi che ho fatto: tramezzo mancante, bagno al posto del ripostiglio, camera al posto di una cucina e/o viceversa....

Sjlva dice:

Primo dubbio: quando si ha la conformità edilizio-urbanistica? 

Come scritto da Davidino c'è una tolleranza del 2%  fra le misure  del progetto approvato e realtà.

Presumo anch'io che la conformità sia richiesta per le parti comuni condominiali, ma resta il fatto che possono essere posti in essere anche lavori trainati che riguardano le parti private.(in sostanza concordo con Davidino)

Chiedero' al funzionario di banca che ho già messo in difficoltà chiedendo lumi per altra documentazione.....

e magari chiedo anche per il prestito, non so se saprà rispondermi in tempi umani, visto che anche per loro è tutta una novità.

Sino a che si rimane nelle linee guida dei decreti nessun problema, quando inizi con i casi specifici è il panico.

 

 

Danielabi dice:

Circolare 24/2020 AdE:

 

L’opzione può essere effettuata in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori che, con riferimento agli interventi ammessi al Superbonus, non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo. Il primo stato di avanzamento, inoltre, deve riferirsi ad almeno il 30 per cento dell’intervento medesimo

 

Ad ogni stato di avanzamento asseverato, si puo' chiedere l'intervento della banca nel senso che si cede alla banca il credito e l'importo acquisito è reso disponibile su c/c. Sino al SAL le casse restano vuote...

Non so pero' se è cio' che volevi sapere.

Grazie del commento. In effetti anche sul documento di Unicredit nel caso di acquisto dei crediti fiscali c'è scritto che la Banca "versa il relativo controvalore sul C/C dedicato del cliente presso la banca". E ciò avviene per ciascuno dei due SAL più il saldo finale.  Basterebbe quindi, secondo me, contrattare con l'impresa la medesima tempistica per i pagamenti in modo che, ad esempio, con il primo SAL i tecnici producano le documentazioni necessarie (mi viene in mente la dichiarazione del direttore lavori che attesti il raggiungimento del SAL previsto, ci dovrà essere anche la asseverazione sulla congruità dei prezzi con il prezziario ufficiale, altro ?) e a quel punto la banca dovrebbe nel giro di pochi giorni fare il versamento sul CC. Però data la delicatezza della operazione se la dovessi fare io mi farei fare una simulazione seria da parte del funzionario di banca. Vorrei essere certo di non trovarmi delle spese/oneri occulti che spuntino fuori solo al momento in cui la banca fa il versamento. Questo perchè se capita dopo bisogna andare nelle tasche dei condomini per trovare la differenza per pagare la fattura dell'impresa.

 

davidebo dice:

mi viene in mente la dichiarazione del direttore lavori che attesti il raggiungimento del SAL previsto, ci dovrà essere anche la asseverazione sulla congruità dei prezzi con il prezziario ufficiale, altro ?

Pare sia prevista solo l'asseverazione.

 

E' chiaro che prima di mettersi in ballo si dovrà verificare tutto con la banca, il problema è che per ora anche i funzionari di banca non hanno le idee chiare.

Scusate l'ignoranza, vedo scritto spesso SAL. Cosa s'intende per SAL?

frac47 dice:

Scusate l'ignoranza, vedo scritto spesso SAL. Cosa s'intende per SAL?

Stato Avanzamento Lavori

frac47 dice:

Scusate l'ignoranza, vedo scritto spesso SAL. Cosa s'intende per SAL?

Stato Avanzamento Lavori

Scusate ma ho un dubbio "a monte": parlate di cessione sempre riferendovi (se non interpreto male) all'assemblea ma non è una valutazione del singolo?

Cioè o viene deliberato all'unanimità con tutti presenti o non è condominiale: se siamo in 100 condòmini e io, paradossalmente, ho una valanga di Irpef, soldi da anticipare e non voglio cedere nulla, la questione passerà a 99 singole scelte di cessione. Chi alla banca, chi allo zio, ecc. Ma in ogni caso extra condominio.

È corretto?

AlbertoBS dice:

Scusate ma ho un dubbio "a monte": parlate di cessione sempre riferendovi (se non interpreto male) all'assemblea ma non è una valutazione del singolo?

Cioè o viene deliberato all'unanimità con tutti presenti o non è condominiale: se siamo in 100 condòmini e io, paradossalmente, ho una valanga di Irpef, soldi da anticipare e non voglio cedere nulla, la questione passerà a 99 singole scelte di cessione. Chi alla banca, chi allo zio, ecc. Ma in ogni caso extra condominio.

È corretto?

Io la vedo così:

la cessione del credito può essere totale o parziale.

Se tu non vuoi cedere la tua quota fai mettere a verbale che tu paghi la tua quota al condominio che pagherà al fornitore ed il condominio cederà il credito residuo.

Per il condominio e per il fornitore non cambia niente. Cambia per la banca che guadagnerà meno interessi e per te che recupererai gli interessi che non pagherai alla banca (quel 10% in 5 anni di cui si parla per le detrazioni del 110%)

Quindi le vostre riflessioni sono tutte relative all'eventuale unanimità? Perché in tutti gli altri casi sarà il condomino a dover "contrattare" con la banca, chiedere quale documentazione produrre e quando, ecc.

Modificato da AlbertoBS
AlbertoBS dice:

Quindi le vostre riflessioni sono tutte relative all'eventuale unanimità? Perché in tutti gli altri casi sarà il condomino a dover "contrattare" con la banca, chiedere quale documentazione produrre e quando, ecc.

L'unanimità in condominio non la troverai mai.

Poichè la cessione del credito è personale, il gruppo di condòmini che la chiede (diciamo il condominio a maggioranza) si rivolge alla banca o altro interessato all'acquisto del credito. Chi non vuole cederlo paga in contanti e si detrae il credito per conto suo.

Leonardo53 dice:

L'unanimità in condominio non la troverai mai.

Poichè la cessione del credito è personale, il gruppo di condòmini che la chiede (diciamo il condominio a maggioranza) si rivolge alla banca o altro interessato all'acquisto del credito. Chi non vuole cederlo paga in contanti e si detrae il credito per conto suo.

Giusto, anche questa lettura ci sta.

Resta il fatto che mi stride che una decisione a posteriori di tot singoli possa "generare" un appalto.

Forse mi sfugge qualcosa di macroscopico o sono contorto ma simulando una votazione dei 100 di prima "a prova di scemo":

- 40 sono assenti

- 10 votano a favore senza essere interessati ad alcuna cessione

- 50 votano a favore e procederanno in autonomia alla cessione

Il contratto con l'impresa come dovrà essere gestito?

Io come condominio avrò sicuramente in mano i 10/100, il resto però? L'impresa dovrà fare un accordo con ognuno dei 50 singoli? Se si con quali responsabilità condominiali? E i 40 assenti? Li obbligo a pagare (posso?) o a cercare a chi cedere?!

 

AlbertoBS dice:

Il contratto con l'impresa come dovrà essere gestito? 

In caso di cessione tramite sconto in fattura?

I condòmini interessati alla cessione devono comunicarlo all'amministratore (così è previsto dalla prassi messa a punto da AdE), quindi sia gli assenti sia gli "autonomi" dovranno comunicarlo.

A questo punto diventa che lo sconto in fattura sarà pari alla somma delle detrazioni dei 10 + quelle dei 40 che hanno comunicato di non procedere autonomamente.

Gli "autonomi" procederanno da soli, corrispondendo la loro quota di costo alle casse condomìniali, così che l'amministratore possa pagare la ditta.

Stessa cosa accade con la cessione alla banca: l'amministratore cura le cessioni comunicate e incassa dalla banca il relativo ammontare, poi paga la ditta. Chi vuole autonomamente gestire la cessione, paga la propria quota al condomìnio.

 

 

Il contratto di appalto in se' non cambia.

Danielabi dice:

l'amministratore cura le cessioni comunicate

Ok ma un dubbio è proprio in merito alla "cura delle cessioni": l'amministratore comunica chi intende cedere (tramite sconto in fattura o cessione a banche) e si ferma qui. Come fa a contrattualizzare con la ditta il pagamento, considerando che è tutto in mano ai singoli? Io pago la quota di chi è 'autonomo" e posso gestire lo sconto in fattura (ci "pensa" il fornitore), poi? Es. 3/100 ceduti alle poste arrivano dopo 2 mesi, altri 7/100 ceduti a Unicredit dopo 40gg, 8/100 non hanno prodotto la documentazione richiesta dalla banca e la pratica non è stata conclusa, ecc. Tutte queste casistiche (che emergeranno solo in un secondo momento) come possono essere inserite in un contratto d'appalto con paletti ben definiti?

 

AlbertoBS dice:

Tutte queste casistiche (che emergeranno solo in un secondo momento) come possono essere inserite in un contratto d'appalto con paletti ben definiti?

Ovviamente non è possibile, nel contratto di appalto si indicano delle date di pagamento, cercando di renderle omogenee con i tre SAL indicati dalla circolare AdE 24/2020, nella speranza che tutti arrivino in tempo con i pagamenti...

E' ovvio che i salti mortali doppi carpiati non si possono fare, motivo per tentare di concentrare la cessione del credito, scoraggiando le iniziative personali, anche se, ovviamente, non possono essere cassate.

Indubbiamente molte criticità verranno alla luce strada facendo.....

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