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studiofrancescopozzi

BONUS FACCIATE 90%

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sergio79 dice:

Chiedo scusa per la domanda poco attinente, ma un condomino puo' pagare la sua quota parte del 10% in contanti all'amministratore? Ovviamente poi quella quota sarà versata sul c/c del condominio.

Purché sia meno di 2000 €, limite per i trasferimenti di contanti.

 

  • Grazie 1
Danielabi dice:

Si, stessa regola delle spese ordinarie. Per me l'uso del contante, soprattutto in casi di interventi di manutenzione straordinaria, è una follia, ma è una follia consentita...

Grazie Daniela, che sia una follia è assodato....ma per fortuna almeno nel mio caso riguarda solo qualche "nonno".

sergio79 dice:

Grazie Daniela, che sia una follia è assodato....ma per fortuna almeno nel mio caso riguarda solo qualche "nonno".

🙄  a volte i nonni sono grandi simulatori, bravissimi ad utilizzare lo smartphone, facendo finta di non sapere cosa sia....😁

  • Haha 1

Altra domanda, impresa presenta prima fattura con sconto in fattura, tale fattura può essere salda in quanto quasi tutti i condomini hanno versato il totale della loro quota parte, altri invece ancora non hanno versato nulla. Se si salda tale fattura, nella comunicazione all'agenzia delle entrate come ci si comporta con coloro che non hanno ancora versato? 

sergio79 dice:

Altra domanda, impresa presenta prima fattura con sconto in fattura, tale fattura può essere salda in quanto quasi tutti i condomini hanno versato il totale della loro quota parte, altri invece ancora non hanno versato nulla. Se si salda tale fattura, nella comunicazione all'agenzia delle entrate come ci si comporta con coloro che non hanno ancora versato? 

Coloro che non hanno versato non maturano alcun credito fiscale e dunque non lo possono nemmeno cedere.

Attenderei a pagare la fattura fino a quando tutti non hanno versato la propria quota, spiegando ai ritardatari che rischiano concretamente di dover rinunciare allo sconto in fattura se non provvedono.

condo77 dice:

Coloro che non hanno versato non maturano alcun credito fiscale e dunque non lo possono nemmeno cedere.

Attenderei a pagare la fattura fino a quando tutti non hanno versato la propria quota, spiegando ai ritardatari che rischiano concretamente di dover rinunciare allo sconto in fattura se non provvedono.

Grazie condo77.....approfitto a chiedere se qualcuno abbia o dove potrei trovare un fac-simile di contratto bonus facciata con cessione/sconto in fattura.

Rifacimento intonaco esterno: come risparmiare grazie al Bonus Facciate

Dicono di EA

Il rifacimento dell’intonaco esterno è uno degli interventi più richiesti, anche perché impatta sull’elemento maggiormente visibile di un edificio. É anche uno degli interventi che determina le maggiori ansie, visti i costi che comporta.

Tuttavia, grazie al Bonus Facciate è possibile risparmiare cifre davvero elevate, tali da trasformare uno dei lavori più costosi in un intervento potenzialmente alla portata di tutti. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

I requisiti per il Bonus Facciate e un chiarimento sul Bonus Facciate 10% intonaco

risollevare le sorti del settore edile, in crisi per l’incipiente contrazione economica. Alla luce dei tragici fatti dell’anno scorso, però, il legislatore ha optato per una proroga. Fortunatamente, la proroga Bonus Facciate 2021 non ha intaccato minimamente la struttura dell’agevolazione, conservando tutti i vantaggi ad essa correlati.

Nello specifico, il Bonus Facciate consente di recuperare e – in alcuni casi – risparmiare direttamente sui costi per il rinnovo e il restauro delle facciate. L’aliquota è pari al 90%, praticamente un unicum dell’istituto delle agevolazioni edilizie, superata solo dall’aliquota al 110% garantita dal Superbonus (il cui accesso è però molto più complicato).

Nello specifico, il Bonus Facciate copre i seguenti lavori.

Sola pulitura e tinteggiatura delle strutture opache della facciata.

Interventi su balconi, ornamenti e fregi.

Rifacimento dell’intonaco esterno, purché comprenda almeno il 10% della superficie disperdente.

Dunque, è possibile coprire i costi per il rifacimento intonaco esterno, anche in assenza di tinteggiatura e pulitura della facciata. L’unica condizione è che l’area oggetto dell’intervento rappresenti almeno il 10% della superficie.

Un altro requisito riguarda la “visibilità”. Le superfici, per poter essere comprese dall’agevolazione, devono essere visibili dalla strada, anche solo parzialmente.

Infine, i lavori devono riguardare edifici siti nelle zone A e B, ovvero in territori interessati da agglomerati urbani totalmente o parzialmente edificati (per almeno il 12,5%).

Per quanto concerne i beneficiari, essi devono detenere la proprietà dell’edificio o essere titolari di un diritto di godimento reale, quale può essere – per esempio – l’usufrutto. Tuttavia, possono richiedere l’agevolazione anche gli inquilini.

Inoltre, i beneficiari devono appartenere a una delle seguenti categorie.

Persone fisiche

Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale

Società semplici

Associazioni tra professionisti

Conseguitori di reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone o di capitali).

Il Bonus Facciate tra risparmio e recupero

Come funziona nello specifico il Bonus Facciate? In realtà, i meccanismi sono simili, se non identici, a quelli delle altre agevolazioni edilizie. Una volta ottenuto l’accesso al bonus, il contribuente trasforma la spesa detraibile in credito di imposta. Esso viene poi distribuito in dieci periodi di imposta. In buona sostanza, ogni anno il beneficiario può detrarre un decimo di quanto gli spetta. Si tratta, dunque, di un’operazione di recupero.

Tuttavia, alcuni sono esclusi per ragioni fiscali da questa opportunità. La detrazione riguarda l’IRPEF e l’IRAS, dunque chi non corrisponde queste imposte non può godere né del Bonus Facciate né di qualsiasi altro bonus legato alle ristrutturazioni edilizie. Pensiamo, per esempio, ai titoli di Partita IVA forfettaria, in costante aumento da qualche anno, e che corrispondono “solo” un’imposta sostitutiva.

Ebbene, il legislatore è intervenuto appositamente, garantendo anche a loro la possibilità di accedere al bonus. Nello specifico, ha consentito la cessione del credito: il contribuente cede il credito di imposta a una banca o alla stessa impresa edile che esegue i lavori, e in cambio ottiene uno sconto in fattura di pari entità.

Tale possibilità riguarda tutti, anche coloro che idealmente potrebbero effettuare la detrazione. D’altronde, è un’opportunità che fa gola, in quanto trasforma un’attività di recupero della spesa in un risparmio diretto.

La cessione del credito non è concessa in ogni caso. Alcuni bonus la prevedono e altri no. Il Bonus Facciate all’inizio non contemplava la cessione del credito, ma il Decreto Rilancio (maggio 2020) ha stabilità questa possibilità.

Essa continua però a non essere garantita, dal momento che nessuna banca o impresa edile è costretta ad accettare il credito. Si tratta di una mera facoltà.

Modificato da nervino100

buongiorno.

ma a chi cedere il credito ? qual e' la migliore soluzione attualmente presente sul mercato ?

grazie

biondino dice:

buongiorno.

ma a chi cedere il credito ? qual e' la migliore soluzione attualmente presente sul mercato ?

grazie

Per i privati, pare che sia Poste Italiane; per i condomìni.....???

Danielabi dice:

be', direi che dovete ancora decidere tutto, visto che l'assemblea che decide l'incarico e quant'altro dovete ancora farla. Fatevi chiaramente sentire lì ed esigete che il verbale venga redatto seduta stante, e letto e sottoscritto alla fine dell'assemblea.

ciao Daniela...ho bisogno di comunicare con te...puoi darmi per favore una mail...grazie mille...un abbraccione

  • Grazie 1

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