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Forseti_79

Spese chieste per lo sconto in fattura e durata mandato straordinaria amministrazione

Ciao a tutti, 

sono nuovo nel Vostro Forum. Scrivo per avere conforto e confronto con persone che ne sanno più di me in merito agli argomenti in oggetto. Vado dritto al sodo, nel condominio dove abito è stato deliberato il lavoro di demolizione del rivestimento della facciata lato strada e suo ripristino. L'amministratore ha "guidato" il condominio ad assegnare l'appalto ad una impresa edile che aveva eseguito dei lavori nel 2019 sulle colonnine ed i cordoli dei balconi siti sulla stessa facciata, lavoro eseguito male e mai finito. Ha guidato il condominio a scegliere tra due opzioni: sconto in fattura (l'impresa con un capitale sociale di 1.000,00a sua volta ha ceduto il credito ad una banca nota) o pagare tutto il dovuto per poi scegliere in autonomia la cessione a terzi singolarmente o detrarre il credito in sede di dichiarazione dei redditi (nulla è valsa la richiesta di poter cedere come condominio il credito ad una banca direttamente).

Dalla documentazione fornita inizialmente su 22 condomini, solo due condomini non volevano optare per lo sconto in fattura, quindi l'amministratore ha fornito un resoconto dei costi così ripartiti per spese e crediti d'imposta. Costo del lavoro 104.000,00 €, spese finanziarie chiede della ditta appaltatrice 26.000,00 e sconto in fattura di € 67.500,00. Dopo l'assemblea straordinaria richiesta per chiarimenti, ai 2 condomini che non hanno optato per lo sconto in fattura si sono aggiunti altri 4, dunque il resoconto fornito in precedenza a mio avviso viene meno. In quanto 6 condomini su 22 non optano per lo sconto in fattura, il restante si. L'amministratore si è limitato a fornire solo una comunicazione ufficiale dove si premurava di far sapere ai condomini che le spese finanziarie chieste dalla ditta restavano invariate, erano 26.000,00 e resta 26.000,00 €. Nulla è valso chiedere all'amministratore un dettaglio analitico di tali spese, se non prendere insulti verbale da quest'ultimo. Secondo Voi visto che il numero di condomini che hanno optato per lo sconto in fattura è diminuito doveva diminuire anche la somma chiesta dall'impresa per avere tale sconto? La banca a cui l'impresa ha ceduto a sua volta il credito acquisito per il lavoro applica un 20% di spesa come da contratto pubblicato sul loro sito e forniscono da contratto assistenza a tutto tondo sulla pratica. Secondo Voi è corretto che l'impresa quando ad aderire allo sconto in fattura erano stati considerati 20 condomini chiedeva una spesa pari al 26% del credito ceduto e dopo che è diminuito il numero di condomini a 16 chiede di sostenere una spesa pari al 30% del credito ceduto? Ultima domanda, ad oggi l'amministratore del condominio ha terminato il suo mandato il 30 settembre scorso, attualmente riveste l'incarico ad interim. Può continuare a seguire i lavori della facciata, visto che attualmente il suo mandato è limitato all'ordinaria amministrazione? Lo chiedo, perché il lavori sono iniziati in ritardo, dovevano durate al max 90 giorni come da preventivo, ma da luglio ad oggi l'impresa continua a sospendere i lavori e siamo oltre i 90 giorni preventivati e grazie a questo giochetto ci ritroveremo a pagare il noleggio del ponteggio per altri due o tre mesi in più. E cosa molto più preoccupante se non riprendono a breve ci troveremo che i lavori termineranno oltre il 31/12/2021 con al conseguente perdita del diritto al credito d'imposta pari al 90%. In tutto questo 10 condomini tramite pec hanno chiesto di fare l'assemblea ordinaria entro 10 giorni per parlare anche dei lavori e della varie sospensioni, ma l'amministratore non si è degnato neanche di rispondere e sono passati 20 giorni dalla pec. Ringrazio in anticipo che possa e voglia aiutarmi.

Bonus facciate?

Se si, i conti non tornano: se il costo dell'opera è di € 104.000,00 lo sconto del 90% è pari a € 93.600,00; a tale cifra sono da togliere i costi dei condòmini che non hanno optato. Poi, dal totale della fattura, si sottraggono i costi di finanziamento.

Sono anch'io dell'idea che a credito inferiore corrispondano costi di attualizzazione inferiori.

 

L'amministratore anche in prorogatio esplica le funzioni normali, quindi si occupa anche dell'attività straordinaria, non solo quella ordinaria. Ha potere di farlo.

 

Per quanto riguarda la fruizione del bonus, cio' che fa testo è il pagamento, non la realizzazione dei lavori; pertanto potreste chiudere i pagamenti entro il 31.12.21, anche se l'intervento è ancora in corso. Ovviamente a voi valutare quanto il gioco valga la candela.

 

Se non avete fiducia dell'attuale amministratore, potete sbloccare la situazione individuando un amministratore di vostro gradimento, chiedendo (almeno 2 condòmini che rappresentino 1/6 dei millesimi) all'amministratore attuale di convocare entro il.... l'assemblea per la revoca e la nomina dell'amministratore, se entro 10 giorni non arriva la convocazione potete autoconvocarvi e nominare il nuovo amministratore che porterà a conclusione quanto iniziato. Ovviamente, considerando che è il 22 ottobre, la manovra è difficile e rischiosa, ma se la maggioranza di voi ha realmente esaurito la fiducia nell'amministratore, meglio cambiare senza tergiversare oltre.

Soprattutto prendete coscienza che non è l'amministratore che deve "guidare" (va bene se informa e consiglia, nulla piu') e neppure "imporre", ma sono i condòmini che devono aver cura della loro proprietà.

Dalienabi ringrazio di cuore per le risposte/conferme che mi ha dato.

Si, si tratta di bonus facciate. Abbiamo già provveduto a chiedere tramite PEC il 06/10 u.s. di convocare l'assemblea entro 10 giorni dalla ricezione della PEC stessa.

 

Ma nulla è stato fatto di quanto richiesto. Concordo che la manovra è rischiosa se cambiamo amministratore adesso autoconvocandoci, i millesimi li abbiamo per nominare nuovo amministratore.

 

Ma se invece di rischiare inviassimo una raccomandata di richiesta all'ANACI per chiedere il loro intervento urgente? Visto che l'amministratore è un loro socio? Potrebbe essere un percorso tutelativo per il condominio secondo Lei?

anci non è un ordine degli amministratori e solo un associazione, niente di più e ogni socio fa da se!

 

Antonio

Forseti_79 dice:

Ma se invece di rischiare inviassimo una raccomandata di richiesta all'ANACI per chiedere il loro intervento urgente? Visto che l'amministratore è un loro socio? Potrebbe essere un percorso tutelativo per il condominio secondo Lei?

no, nessuna tutela. Lasciate perdere tali strade, perchè le associazioni degli amministratori di condomìnio, grandi o piccole, sono, appunto, associazioni, pertanto i soci rispondono solo di mancanze nei confronti dello statuto dell'associazione, come ha scritto anche Antonio.

A volte sono le lettere di diffida degli avvocati che producono qualche risultato.

Molinodoppio dice:

anci non è un ordine degli amministratori e solo un associazione, niente di più e ogni socio fa da se!

 

Antonio

Ma hanno un codice deontologico ed uno professionale che ogni socio deve assolutamente rispettare. Altrimenti viene mandato via e perde sia la copertura assicurativa professionale che quella per la tutela legale. Da quello che so'. Che possa o no essere di aiuto concordo.

Danielabi dice:

no, nessuna tutela. Lasciate perdere tali strade, perchè le associazioni degli amministratori di condomìnio, grandi o piccole, sono, appunto, associazioni, pertanto i soci rispondono solo di mancanze nei confronti dello statuto dell'associazione, come ha scritto anche Antonio.

A volte sono le lettere di diffida degli avvocati che producono qualche risultato.

Capisco. Allora come diceva prima l'unica strada è quella di provvedere autonomamente a convocare l'assemblea e nominare nuovo amministratore. Sperando che quello attuale non intralci il passaggio di consegne. Mi state dando una grossa mano, se posso approfittare della vostra gentilezza. Ho un altro dubbio sui lavori della facciata. È stato deliberato perché l'impresa e l'amministratore sostenevano che il rivestimento in klinker in due punti estesi della facciata risultava distaccato. Quando hanno demolito il rivestimento in klinker la squadra ha utilizzato il martello pneumatico per rimuoverlo in quei punti. E una volta liberato i muri, questi sono risultati inclinati verso l'esterno di circa 4 cm, dunque non viera un distaccamento del rivestimento ed i riferimenti visibili in precedenza erano dovuti all'inclinazione dei muri sottostanti. La soluzione dell'amministratore è stata di ridurre la sezione dei muri interessati dall'inclinazione e livellarli con l'impiego del cemento. Un architetto di mia conost mi ha spiegato che così facendo i muri in questione se non sono stato ancorati verranno giù fra qualche tempo. Secondo Voi poteva eseguire tale intervento visto che il mandato si limitava al ripristino del rivestimento e non al lavoro eseguito sui muri? Gli avevo anche inviato un email chiedendogli di non procedere in autonomia, ma di far decidere al condominio. Il risultato è stato che a fine agosto, con la propria assenza dellaaggio parte dei condomini hanno operato senza adire nulla a nessuno. Sembra un barzelletta, ma è quanto sta accadendo. Grazie

Forseti_79 dice:

Capisco. Allora come diceva prima l'unica strada è quella di provvedere autonomamente a convocare l'assemblea e nominare nuovo amministratore. Sperando che quello attuale non intralci il passaggio di consegne. Mi state dando una grossa mano, se posso approfittare della vostra gentilezza. Ho un altro dubbio sui lavori della facciata. È stato deliberato perché l'impresa e l'amministratore sostenevano che il rivestimento in klinker in due punti estesi della facciata risultava distaccato. Quando hanno demolito il rivestimento in klinker la squadra ha utilizzato il martello pneumatico per rimuoverlo in quei punti. E una volta liberato i muri, questi sono risultati inclinati verso l'esterno di circa 4 cm, dunque non viera un distaccamento del rivestimento ed i riferimenti visibili in precedenza erano dovuti all'inclinazione dei muri sottostanti. La soluzione dell'amministratore è stata di ridurre la sezione dei muri interessati dall'inclinazione e livellarli con l'impiego del cemento. Un architetto di mia conost mi ha spiegato che così facendo i muri in questione se non sono stato ancorati verranno giù fra qualche tempo. Secondo Voi poteva eseguire tale intervento visto che il mandato si limitava al ripristino del rivestimento e non al lavoro eseguito sui muri? Gli avevo anche inviato un email chiedendogli di non procedere in autonomia, ma di far decidere al condominio. Il risultato è stato che a fine agosto, con la propria assenza dellaaggio parte dei condomini hanno operato senza adire nulla a nessuno. Sembra un barzelletta, ma è quanto sta accadendo. Grazie

Scusate ma il correttore dello smartphone corregge in automatico le parole.

Forseti_79 dice:

Secondo Voi poteva eseguire tale intervento visto che il mandato si limitava al ripristino del rivestimento e non al lavoro eseguito sui muri?

No, il condomìnio non è sua proprietà. Sono i condòmini che devono decidere, sorretti, ovviamente, da un parere tecnico competente.

Danielabi dice:

No, il condomìnio non è sua proprietà. Sono i condòmini che devono decidere, sorretti, ovviamente, da un parere tecnico competente.

Danielabi la ringrazio ancora e condivido quanto detto da Lei. Ho sentito un avvocato che si occupa di diritto condominiale, mi ha spiegato che essendo in prorogazio, non possiamo autoconvocare l'assemblea, seppur è stata presentata richiesta a mezzo PEC alla quale non ha risposto entro i tempi comunicati (per questo ci ignora e vive serenamente). Unica strada percorribile è quella della revoca giudiziaria. A quanto pare l'amministratore del mio condominio oltre a decidere sulle nostre proprietà è anche ben informato sulle leggi che giovano a suo favore. Sono demoralizzato dall'impossibilta di poterne uscire senza dover ricorrere per forza alle vie legali. In tutto questo gli altri condomini restano spettatori silenziosi, fanno fare tutto a me e vivono di riflesso. Vi ringrazio di nuovo per l'interesse ed i suggerimenti. 

Interessante il parere del legale: su quali certezze si fonda? ti ha citato norme, sentenze....?

Danielabi dice:

Interessante il parere del legale: su quali certezze si fonda? ti ha citato norme, sentenze....?

Sinceramente nessuna norma o sentenza della corte d'appello a sezioni unite effettivamente. Mi ha solo spiegato la differenza tra prorogazio (previsto dalla nuova riforma) e interim. Il primo scatta automaticamente dopo il primo anno di mandato ed è operativo (l'amministratore mantiene pieni poteri su ordinaria e straordinaria amministrazione) fino al 180° giorno entro il quale un amministratore deve convocare l'assemblea ordinaria. Il secondo è operativo quando non si conferma quello in carica e non si hanno i millesimi per poter nominare uno diverso, oppure dopo i 180 giorni successivi al primo mandato (iin quedto caso i poteri sono limitati all'ordinaria amministrazione ed a interventi per pericolo verso terzi). Insomma, con la nuova riforma hanno fatto sì che un mandato non duri più 1 anno, bensì 1 anno e 6 mesi, con la conseguenza che in tali situazioni l'amministratore poco professionale possa agire indisturbato. Lei invece ha informazioni differenti? Anch'io avevo trovato riferimenti dove si confermava la possibilitá di autoconvocarci in casi come il nostro.

Un avvocato che afferma quanto espresso nel post #10, sta palesemente contraddicendo l'art. 66 disp.att. c.c.;

non ascoltate quanto dice e cercatene un altro più preparato. Inutile tergiversare.

Anche questa supercazzole dell' "interim" e "prorogatio" non trova fondamento, almeno da quanto poco ne so. Il mandato dura un anno e se l'amministratore non viene confermato o revocato, ma non se ne nomina un altro, il revocato rimane in carica fino a quando non ne verrà nominato uno nuovo; ciò potrebbe anche protrarsi per più annualità. L'unico che in quel caso può sciogliere la matassa è l'amministratore revocato/non confermato, che rivolgendosi al Giudice, potrebbe richiedere una nomina giudiziale per potersi così fare da parte. Fino ad allora, l'amministratore espleta tutte le sue funzioni, ordinarie e straordinarie. 

 

Inviate formale raccomandata/PEC nella quale richiedete l'assemblea; se entro 10 giorni non risponde autoconvocatevi; io al posto vostro mi preoccuperei piuttosto di trovare i quorum necessari per revoca e nomina del nuovo amministratore! 🙂

 

Modificato da FrancescoM
FrancescoM dice:

Un avvocato che afferma quanto espresso nel post #10, sta palesemente contraddicendo l'art. 66 disp.att. c.c.;

non ascoltate quanto dice e cercatene un altro più preparato. Inutile tergiversare.

Anche questa supercazzole dell' "interim" e "prorogatio" non trova fondamento, almeno da quanto poco ne so. Il mandato dura un anno e se l'amministratore non viene confermato o revocato, ma non se ne nomina un altro, il revocato rimane in carica fino a quando non ne verrà nominato uno nuovo; ciò potrebbe anche protrarsi per più annualità. L'unico che in quel caso può sciogliere la matassa è l'amministratore revocato/non confermato, che rivolgendosi al Giudice, potrebbe richiedere una nomina giudiziale per potersi così fare da parte. Fino ad allora, l'amministratore espleta tutte le sue funzioni, ordinarie e straordinarie. 

 

Inviate formale raccomandata/PEC nella quale richiedete l'assemblea; se entro 10 giorni non risponde autoconvocatevi; io al posto vostro mi preoccuperei piuttosto di trovare i quorum necessari per revoca e nomina del nuovo amministratore! 🙂

 

FrancescoM grazie per l'interessamento. I numeri li abbiamo per nominare un nuovo amministratore, al momento siamo circa 13/14 condomini su 22 a non volerlo più con oltre il 50% dei millesimi. Abbiamo inviato una PEC il 06/10 scorso dandogli 10 gironi per convocare assemblea ordinaria. La risposta è stata che hanno sospeso nuovamente i lavori, spiegando che le piastrelle klinker consegnata presentano discromia, il tutto senza dare una data ripresa dei lavori. Cos'altro ci resta? Ma soprattutto perché non vuole fare l'assemblea ordinaria, visto che deve chiarire i problemi che abbiamo sul lavoro in opera, il denaro che l'impresa vuole per lo sconto in fattura, i muri sui quali ha ridotto la loro sezione appesantendolo dal cemento e tante altre cose come la ripartizione delle spese applicate secondo criteri diversi dal regolamento di condominio. Io posso solo immaginare quali siano i motivi. Ma da questo ampasse non riusciamo ad uscire. Non ho più idee, se non chiedere ad un tribunale. Voi cosa ne pensate?

Forseti_79 dice:

FrancescoM grazie per l'interessamento. I numeri li abbiamo per nominare un nuovo amministratore, al momento siamo circa 13/14 condomini su 22 a non volerlo più con oltre il 50% dei millesimi. Abbiamo inviato una PEC il 06/10 scorso dandogli 10 gironi per convocare assemblea ordinaria. La risposta è stata che hanno sospeso nuovamente i lavori, spiegando che le piastrelle klinker consegnata presentano discromia, il tutto senza dare una data ripresa dei lavori. Cos'altro ci resta? Ma soprattutto perché non vuole fare l'assemblea ordinaria, visto che deve chiarire i problemi che abbiamo sul lavoro in opera, il denaro che l'impresa vuole per lo sconto in fattura, i muri sui quali ha ridotto la loro sezione appesantendolo dal cemento e tante altre cose come la ripartizione delle spese applicate secondo criteri diversi dal regolamento di condominio. Io posso solo immaginare quali siano i motivi. Ma da questo ampasse non riusciamo ad uscire. Non ho più idee, se non chiedere ad un tribunale. Voi cosa ne pensate?

Vi dovete autoconvocare per revocarlo e nominare il nuovo; lasciate perdere per un attimo i lavori e concentratevi sull'affidare il condominio ad una persona di fiducia. 

Inviate una PEC/raccomandata dove richiedere assemblea per discutere del seguente ordine del giorno: revoca e nomina nuovo amministratore.

Se lui entro 10 giorni non risponde, provvedete voi alla convocazione. Se avete già il nome del nuovo amministratore, chiedete a lui come fare per evitare discussioni con il vecchio. E' nel torto e lo sa benissimo, ecco perchè voi chiedete X e lui risponde Y. 

Modificato da FrancescoM
FrancescoM dice:

Vi dovete autoconvocare per revocarlo e nominare il nuovo; lasciate perdere per un attimo i lavori e concentratevi sull'affidare il condominio ad una persona di fiducia. 

Inviate una PEC/raccomandata dove richiedere assemblea per discutere del seguente ordine del giorno: revoca e nomina nuovo amministratore.

Se lui entro 10 giorni non risponde, provvedete voi alla convocazione. Se avete già il nome del nuovo amministratore, chiedete a lui come fare per evitare discussioni con il vecchio. E' nel torto e lo sa benissimo, ecco perchè voi chiedete X e lui risponde Y. 

Grazie mille. Procederemo autoconvocandoci, ringrazio per il tempo che mi avete concesso e per i suggerimenti. Vi aggiornerò il post. Che possa magari tornare utile a chi malauguratamente si trovi in futuro nella stessa situazione. Grazie.

Buongiorno a tutti,

 

ho provato telefonicamente a chiedere all'impresa edile di darmi un dettaglio della spesa bancaria (chiesta dalla stessa impresa per applicare lo sconto in fattura). La persona che mi ha risposto, inizialmente mi ha detto che tale dettaglio lo aveva solo l'amministratore ( cosa strana perché lo stesso amministratore mi aveva detto che non aveva nessun dettaglio perché erano informazioni private dell'impresa), per poi finire col dirmi che con me non poteva parlare perché il committente è l'amministratore ( ma non è corretto, l'amministratore opera per conto del condominio, che è il committente). Ora , a parte il classico scarica barile delle responsabilità a cui sto assistendo, posso io come singolo condomino scrivere una PEC all'impresa chiedendogli il dettaglio di tale spesa, chiedendogli gli allegati del contratto di appalto ( che l'amministratore non vuole produrre), segnalare che durante la demolizione del rivestimento della facciata il cantiere non era in sicurezza tanto che cadevano calcinacci grandi come una pizza intera sull'asfalto, che hanno steso l'intonaco sui muri dove era presente la pittura idrorepellente da esterni, che hanno fatto salire sull'impalcatura dal balcone un condominio senza permesso ed anche senza protezioni, hanno ridotto la sezione di circa 15 mq di muro della facciata senza che l'amministratore avesse mandato per farlo e che voglio avere una data ripresa dei lavori e una data definitiva della conclusione degli stessi.

Di sicuro non avrò risposta, ma quanto meno una volta che andremo in causa ( perché di sicuro ci andremo) potrò dimostrare che non hanno ottemperato ai loro obblighi contrattuali e di legge.

Secondo voi ho il diritto di poter chiedere tutte queste cose , visto che l'amministratore si rifiuta di rispondere? Vi ringrazio in anticipo.

E' l'amministratore la persona col quale rapportarti. L'impresa giustamente ha fornito tutta la documentazione dovuta e necessaria al vostro mandatario, non vedo il motivo per cui non avrebbe dovuto farlo visto che di mezzo ci sono anche sconti in fattura ecc... 

Pensa se in un condominio da 50 condòmini, tutti richiedessero all'impresa la documentazione per lo stesso condominio...se l'impresa fosse obbligata a fare ciò, perderebbe intere giornate di lavoro. 

Il committente è il condominio nel suo insieme, l'amministratore in quanto mandatario ha il dovere di farvi visionare la documentazione presso i luoghi in cui sono custoditi e farvene estrarre eventuale copia a vostre spese. 

 

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Concordo con Francesco: la pec è da inviare all'amministratore, sia per visione della documentazione, sia per indicare i vizi dell'intervento, sia per denunciare la violazione delle norme sulla sicurezza.

Se poi l'amministratore continua a latitare o si nascondesse dietro a motivi di privacy (che va molto di moda), vai direttamente dal legale e poi convinci la maggioranza dei condòmini che è ora di cambiare.

Grazie per l'aiuto. Concordo con voi, conoscete un buon avvocato che tratta di questioni legali condominiali? Mi farebbe molto comodo avere un nominativo in occasione dell'assemblea che autoconvocheremo al fine di proporre di adire vie legali nei confronti dell'amministratore. Grazie in anticipo.

Ieri mattina è accaduto l'ennesimo episodio di mancata applicazione norma sulla sicurezza in cantiere. L'impresa si è presentata in cantiere per lasciare i pacchi contenenti i klinker che faranno da nuovo rivestimento della facciata. Peccato che hanno operato senza che il divieto di sosta fosse valido (i cartelli riportavano che il divieto era operante  settimane fa'). Durante il trasbordo dei pacchi utilizzando una carriola agganciata all'argano, è caduto un intero pacco che si è schiantato rovinosamente in parte sul cassone dell'automezzo dell'impresa (mancando di poco l'operaio, privo dei supporti di protezione) e parte sull'asfalto, nonché sui veicoli che erano parcheggiati. Non potendo ormai mandare via l'amministratore se non dopo la fine dei lavori, abbiamo inviato un email dove descriviamo l'evento e chiediamo all'amministratore di volere in cantiere il responsabile alla sicurezza a visionare i lavori per tutelare il condominio. Ci siamo tutelati a sufficienza, secondo voi?

Sempre meglio la pec. Personalmente bloccherei il cantiere sino a che la sicurezza non sia garantita.

Danielabi dice:

Sempre meglio la pec. Personalmente bloccherei il cantiere sino a che la sicurezza non sia garantita.

Daniela, grazie per il suggerimento della PEC. Purtroppo bloccare per l'ennesima volta il cantiere con i pseudo professionisti che abbiamo comporterebbe il dover saldare prima del 31/12 tutto il lavoro per consolidare il credito d'imposta del bonus facciate senza avere garanzie poi che i lavori vengano portati a termine (anche se lo stesso dl del 12/11 u.s., comporta l'obbligo di terminarli, vero?). Non ci si può fidare al punto in cui siamo di questa gente a mio avviso. Ed essendoci alcuni condomini che hanno a cuore solo il credito d'imposta, non posso permettermi di essere colui che chiede di sospendere i lavori🤦

Buongiorno a tutti,

chi può aiutarmi? Nel caso dovessimo pagare tutto il saldo per i lavori della facciata prima del 31/12 e con i lavori in corso d'opera. Secondo voi è possibile chiedere all'impresa di impegnarsi per iscritto di terminare il lavoro entro una data prestabilita. In caso non venga rispettata tale scadenza è possibile prevedere una penale per ogni giorno di ritardo? Attualmente sul contratto di appalto non sono previste penali sul ritardo dei lavori, da 90 GG preventivati siamo a circa 5 mesi con 4 sospensioni da parte dell'impresa di circa 2 mesi. Vorrei che ci tutelassimo e che fosse possibile riprendere le redini della situazione, amministratore permettendo ovviamente. Grazie in anticipo.

E' sicuramente possibile chiedere qualsiasi cosa, anche la revisione del contratto.

Bisogna poi vedere cosa riuscite a spuntare con la ditta, che potrebbe rispondervi picche.

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