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lauretta2014

Cessione casa ad uso esclusivo all'ex coniuge

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salve, spero che qualcuno mi schiarisca le idee.

 

sono in fase di separazione, non lavoro e la casa coniugale sarà affidata a me, mio figlip maggiorenne vivrà con me.

 

in comunione di beni c'è un'altra casa dove andrà l'ex marito.

 

c'è possibilità di evitare che io paghi imu e altro come seconda casa?

 

si può fare una cessione ad uso esclusivo che mantenga la proprietà ma che dia di fatto tutti i diritto di una proprietà?

 

grazie

laueratta

L' unica cosa che da tutti i diritti uguali alla proprieta' e' la proprieta' .

 

 

 

P.s se sei in fase di separazione non si puo' parlare di "ex coniuge" o "ex marito" , la separazione non fa venire meno il matrimonio. Vengono meno alcuni doveri ma si resta coniugi .

salve, spero che qualcuno mi schiarisca le idee.

 

sono in fase di separazione, non lavoro e la casa coniugale sarà affidata a me, mio figlip maggiorenne vivrà con me.

 

in comunione di beni c'è un'altra casa dove andrà l'ex marito.

 

c'è possibilità di evitare che io paghi imu e altro come seconda casa?

 

si può fare una cessione ad uso esclusivo che mantenga la proprietà ma che dia di fatto tutti i diritto di una proprietà?

 

grazie

laueratta

Mi pare di capire sia tu che il tuo ex marito siete comproprietari di due appartamenti di cui uno su uno il Giudice ha assegnato a te il diritto di abitazione.

Se il Giudice assegna il diritto di abitazione dell'altra casa a tuo marito potreste non dover pagare l'IMU nessuno dei due in quanto entrambi usate una casa come abitazione principale ed entrambi avete ceduto il diritto di abitazione all'altra.

Dovresti parlarne con un commercialista; intanto leggi questo link:

 

http://job.fanpage.it/immobile-assegnato-all-ex-coniuge-e-sospensione-prima-rata-imu/

grazie leonardo per la risposta.

diciamo che è così, stiamo facendo una separazione consensuale non giudiziale, ma non riusciamo a metterci d'accordo sulle case.

ovvero quella famigliare in com. di beni sarà ad uso mio e di mio figlio, quindi per me una prima casa, mentre la seconda verrà utilizzata da lui, anche questa in com. di beni.

l'idea era di dargli l'uso esclusivo ( dove porterebbe la residenza) in modo che diventi per lui prima casa, e io non dovrei pagare ici e quant'altro.

 

pare che questa cosa non si possa fare in sede di separazione?

 

probabile allora davanti ad un notaio, credo che dovrò interpellare un avvocato, questo perchè mio marito mi ha chiesto la casa in donazione, per evitare tutti i costi e tasse reciproche, ma la casa diventerebbe sua, e non posso fidarmi.

 

a chi posso rivolgermi?

 

grazie lauretta

 

- - - Aggiornato - - -

 

la tua mi sembra una risposta polemica che non ha centrato il problema!

forse confondi i termini "prima casa" con "abitazione principale " . non e' detto che i due termini corrispondano .

 

comunque anche se l'altra casa diventa "abitazione principale" di tuo marito resta il fatto che per te sara' comunque seconda casa per te .

 

a chi posso rivolgermi?

 

grazie lauretta

Ti avevo già consigliato di sentirti con un commercialista (ed a questo punto anche con l'avvocato che curerà la separazione) ma secondo me è fondamentale che per ciascuna delle due case in comproprietà il Giudice assegni il diritto di abitazione esclusiva:

appartamento A - diritto di abitazione assegnato dal Giudice alla moglie

appartamento B - diritto di abitazione assegnato dal Giudice al marito

E' il diritto di abitazione che fa venir meno l'obbligo di pagare l'IMU ai comproprietari non residenti.

Questa condizione, per esempio, si crea quando una casa passa in eredità ai figli ma resta il diritto d'abitazione al coniuge superstite.

Finchè la casa resterà in uso al coniuge superstite i figli non pagano l'IMU su quella casa pur essendo residenti altrove.

Anche la separazione consensuale è una "separazione legale" e si fa davanti al Giudice e questi tiene conto innanzitutto dei diritti dei minori.

Se prospettate al Giudice la volontà consensuale di volere ciascuno il diritto di abitazione su un appartamento non credo ci saranno problemi.

A meno che per "separazione consensuale" non intendi una "separazione di fatto" e non una "separazione legale".

In tal caso è diverso perchè per la Legge non risultereste mai separati.

 

...credo che dovrò interpellare un avvocato, questo perchè mio marito mi ha chiesto la casa in donazione, per evitare tutti i costi e tasse reciproche, ma la casa diventerebbe sua, e non posso fidarmi.

Se tu fai donazione della tua metà dell'appartamento A, tuo marito è disposto, contestualmente, a donarti la sua metà dell'appartamento B, magari conguagliando in denaro eventuali differenze di valore, in modo che ciascuno resti titolare esclusivo del suo appartamento?

forse inizio a capire qualcosa.

abbiamo compilato il modulo da presentare al giudice per la separazione consensuale seguendo quanto richiesto.

la casa famigliare la principale e prima casa è assegnata a me e mio figlio maggiorenne.

per la seconda casa si pensava di fare un atto di utilizzo esclusivo, ma pare non si possa fare perchè la seconda casa non potrebbe diventare casa principale per il marito, in teoria ci porterebbe anche la residenza.

non so se sua vero e quale sia la prassi, di fatto mi ha chiesto di dargliela/ donargliela, perchè pure essendo di entrambi io ho messo solo una piccola parte.

purtroppo non posso fidarmi, inoltre non credo sia disposto a restiturmi la mia piccola quota.

 

da quello che dici devo quindi verificare bene cosa prevede e come si ottiene il diritto di abitazione.

( spero di aver capito, purtroppo non è il mio campo)

 

 

credo sia inevitabile un avvocato, pensavo di riuscire a fare tutto da sola.

 

male che vada dovrò pagare l'imu, ma io sono in cassa int. prossima alla mobilità, quindi potessi evitare!!

 

ti ringrazio molto comunque!

 

lauretta

 

- - - Aggiornato - - -

 

grazie pepoe, quindi non ho soeranze!!

Non ho detto che non ci sono speranze .va solo studiata bene la soluzione .

... di fatto mi ha chiesto di dargliela/ donargliela, perchè pure essendo di entrambi io ho messo solo una piccola parte.

purtroppo non posso fidarmi, inoltre non credo sia disposto a restituirmi la mia piccola quota...

Ti serve un buon avvocato, altrimenti, da quanto racconti, rischi di essere abbindolata.

Se gli doni la metà dell'altra casa, anzichè restare proprietria di due metà resterai proprietaria di una sola metà e se tra qualche anno tuo figlio diventerà autonomo, tuo marito potrà chiedere lo scioglimento della comunione per quella mezza casa e metterla in vendita ricavandoci la metà.

 

Non dico che dvi approfittare ma almeno le cose giuste.

Ora sei tu in una posizione di vantaggio.

Se siete in comunione di beni tutto ciò che è stato acquistato durante il matrimonio (automobile compresa) ed eventuali soldi in banca, sono metà per ciascuno anche se intestati solo a uno dei due.

 

Ora sei tu in una posizione di vantaggio:

se il Giudice dovesse assegnare la casa coniugale a te ma lasciare l'altra nella disponibilità di entrambi, se è vero che ci dovresti pagare l'IMU è anche vero che quella casa potreste fittarla e percepire la metà del canone di locazione.

In alternativa potrai essere tu a chiedere lo scioglimento della casa a te non assegnata, metterla in vendita e ricavare la metà del valore.

 

Secondo me tuo marito forse è sicuro che non puoi permetterti un avvocato e sapendo (lo si intuisce dalle tue domande) che sei a digiuno in materia di separazione legale vuole approfittare della situazione.

 

Vedrai che il solo sapere che hai un avvocato anche tu, farà cambiare atteggiamento a tuo marito.

TI SERVE UN AVVOCATO MATRIMONIALISTA, almeno affinchè ti sia dato il giusto (ma potresti ottenere la metà di tutto).

Originariamente Scritto da lauretta2014 Visualizza Messaggio

 

... di fatto mi ha chiesto di dargliela/ donargliela, perchè pure essendo di entrambi io ho messo solo una piccola parte.

purtroppo non posso fidarmi, inoltre non credo sia disposto a restituirmi la mia piccola quota...

 

 

 

scusa ma non deve restituirti proprio nulla , primo perché detta cifra non e' stata data a tuo marito ma alla "comunione" ,secondo in caso di separazione con comunione dei beni , i beni si dividono fifty fifty senza tener conto di chi ha sborsato effettivamente i soldi per acquistare il bene , quindi a prescindere dalla somma versata ti prendi il 50 % .

 

p.s. tu hai partecipato con piccola quota' e ti ritrovi proprietaria' del 50 % di due appartamenti ,e vorresti indietro la tua "piccola quota", e allora tuo marito che magari ha messo la maggior parte delle quote per acquistare le case cosa dovrebbe dire ,visto che si ritrova prorietario solo del 50 % ?

mi sembri uno di quegli uomini che odiano le donne che vogliono spellare il marito nella separazione!

 

non ho nulla da giustificare, ma considera che mio marito e il padre mi hanno rovinato la vita negli ultimi 5 anni, perché me ne sono accorta, mentre per 20 anni lo hanno fatto di nascosto.

per questo mi ritrovo con una patologia cronica da choc post traumatico, fai tu!

 

inoltre la mia intenzione è di rendere completamente la seconda casa al marito, vorrei solo riavere i soldi " della mia ultima liquidazione tfr" con cui ho acquistato dei mobili, poi sarà sua al 100% e considera che se non avessi scrupoli potrei negargli la mia parte, la legge me lo permette!

(inoltre trattasi di una casa, non quella principale)

 

soddisfatto?

io non odio nessuna donna .

 

 

ti ho solo fatto notare che non puoi richiedere indietro detta cifra . hai accettato la comunione dei beni . la spartizione della comunione e' fifty fifty a prescindere dalle somme con cui hai partecipato .

 

 

ti e' dovuto il 50 % e non il 50 % piu' " della mia ultima liquidazione tfr".

 

ovvero tu sia che nella comunione dei beni metti 0 ,sia che metti una piccola cifra sia che metti il 100 % in caso di separazione hai diritto al 50 % dei beni .

 

 

se io compro una casa (200000)e la pago ,la meta di quella casa e' anche di mia moglie .

se mia moglie compra i mobili (10000)di casa meta' dei mobili e' anche mia .

 

se ci separiamo tutti i beni si dividono fifty fifty senza che nessuno possa pretendere nulla circa i soldi sborsati per acquistare beni andati in comunione .

 

 

 

" della mia ultima liquidazione tfr". soldi spesi in comunione dei beni e non soldi dati a tuo marito . cosi come tu nulla devi a tuo marito circa i soldi per l'acquisto delle case nulla lui deve circa i soldi della tua liquidazione .

 

- - - Aggiornato - - -

 

io non odio nessuna donna .

 

 

ti ho solo fatto notare che non puoi richiedere indietro detta cifra . hai accettato la comunione dei beni . la spartizione della comunione e' fifty fifty a prescindere dalle somme con cui hai partecipato .

 

 

ti e' dovuto il 50 % e non il 50 % piu' " della mia ultima liquidazione tfr".

 

ovvero tu sia che nella comunione dei beni metti 0 ,sia che metti una piccola cifra sia che metti il 100 % in caso di separazione hai diritto al 50 % dei beni .

 

 

se io compro una casa (200000)e la pago ,la meta di quella casa e' anche di mia moglie .

se mia moglie compra i mobili (10000)di casa meta' dei mobili e' anche mia .

 

se ci separiamo tutti i beni si dividono fifty fifty senza che nessuno possa pretendere nulla circa i soldi sborsati per acquistare beni andati in comunione .

 

 

 

" della mia ultima liquidazione tfr". soldi spesi in comunione dei beni e non soldi dati a tuo marito . cosi come tu nulla devi a tuo marito circa i soldi per l'acquisto delle case nulla lui deve circa i soldi della tua liquidazione .

 

 

se come affermi ti hanno rovinato la vita ,potrai in separata sede eventualmente proporre azione per eventuale risarcimento danni derivati da loro comportamenti illeciti .

ma in teoria la casa famigliare non si può vendere, almeno così ricordo da un unico colloquio avuto da un avvocato.

 

hai proprio indovinato il marito non solo sa che non posso permettermi un avvocato ma è anche molto ferrato in materie giuridiche, penali e civili ( che sfiga!!)

 

inoltre ha già detto che quando a breve mio figlio sarà autosufficiente, la casa famigliare sarà troppo grande per una sola persona, minacciando la vendita, dove però ripeto, essendo casa famigliare non credo possa essere alienata.

 

attendo le ultime novità poi ricontatterò il primo avvocato matr. con cui feci un colloquio in gennaio.

 

mi spiace perché mi ero prodigata per preparare tutta la documentazione e certificati, eravamo in accordo quindi per una sep. consensuale.

questo problema della seconda casa è una rogna.

da quello che hai detto ieri, mi sembra di capire che io potrei cedere ad uso abitativo tutta la seconda casa senza perderne la proprietà,

ma credo si debba fare da un notaio.

a quel punto è sua per diritti e doveri" e io non ci pago le spese ( imu ecc).

l'unico nodo da sciogliere è quello.

sai qualcosa in più?

comunque si, a questo punto urge la consulenza dell'avvocato, troppi dubbi e troppe cose possono accadere dopo e vale la oena di spendere un po' ma cautelarsi!!

 

grazie lauretta

Art. 194.

Divisione dei beni della comunione.

 

La divisione dei beni della comunione legale si effettua ripartendo in parti uguali l'attivo e il passivo.

 

Il giudice, in relazione alle necessità della prole e all'affidamento di essa, può costituire a favore di uno dei coniugi l'usufrutto su una parte dei beni spettanti all'altro coniuge.

ma in teoria la casa famigliare non si può vendere, almeno così ricordo da un unico colloquio avuto da un avvocato....

Forse ricordi male. Non è che non si può vendere ma se il Giudice ti concede il diritto di abitazione nessuno può mandarti via di casa, quindi difficilmente qualcuno avrà interesse a comprare se non a prezzo stracciato.

 

...inoltre ha già detto che quando a breve mio figlio sarà autosufficiente, la casa famigliare sarà troppo grande per una sola persona, minacciando la vendita, dove però ripeto, essendo casa famigliare non credo possa essere alienata....

Come sospettavo e ti avevo preannunciato.

Il Giudice, di norma, assegna l'uso della casa coniugale al coniuge convivente con il figlio minore o maggiorenne ma non ancora autosufficiente (disoccupato), ma l'assegnazione non è "vita natural durante".

Quando tuo figlio si troverà un lavoro e/o andrà via dalla casa coniugale non avrai più diritto a mantenere il diritto di abitazione. Essendo la casa di proprietà di entrambi, ognuno dei due comproprietari potrà chiedere lo scioglimento della comunione e la vendita.

Prenderai la metà dei soldi ricavati da quella vendita che, se fatta dal Tribunale all'asta, SARA' SVENDUTA; tu prenderai 4 soldi ma ti ritroverai in mezzo a una strada.

 

 

questo problema della seconda casa è una rogna.

da quello che hai detto ieri, mi sembra di capire che io potrei cedere ad uso abitativo tutta la seconda casa senza perderne la proprietà, ma credo si debba fare da un notaio.

a quel punto è sua per diritti e doveri" e io non ci pago le spese ( imu ecc).

l'unico nodo da sciogliere è quello.

sai qualcosa in più?

Se vai da un avvocato ti spiegherà tutto. Secondo me la seconda casa non è una rogna ma una benedizione per te.

Non serve il notaio e non sei tu che devi concedere il diritto di abitazione a tuo marito per l'altra casa.

E' il Giudice che, in caso di separazione consensuale, non avrà problemi ad omologare quanto da voi proposto e cioè assegnare il diritto di abitazione a ciascuno dei due coniugi in ciascuna delle due case.

 

... a questo punto urge la consulenza dell'avvocato, troppi dubbi e troppe cose possono accadere dopo e vale la pena di spendere un po' ma cautelarsi!!

Questa è l'unica cosa sensata da fare.

Visto quello che hai passato e la furbizia di tuo marito, io comincerei con il chiedere metà di tutto perchè è metà di tutto che ti compete...

Qualsiasi tua parziale rinuncia sarà una tua volontaria concessione e non un diritto di tuo marito.

Se insieme a tuo marito ci hai trascorso 20/25 anni, quello che avete realizzato insieme non è tuo o suo ma è tutto vostro.

grazie leonardo, sicuramente le idee ancora più chiare di due giorni fa.

 

prima della firma della consensuale urge una consulenza da un matrimonialista.

 

credo che io non debba chiedere niente, perché in condizione di comunione di beni è tutto al 50 quello acquisito/ comprato dopo il matrimonio.

 

quindi niente donazione di casa, perchè se è come dici, rischio di andare sotto un ponte e conoscendo il tipo è caoace di tutto.

 

ti ringrazio molto e contatto l'avvocato!!

 

ciao lauretta

ti ringrazio molto e contatto l'avvocato!!

 

ciao lauretta

Ok, se tuo marito aveva un conto in banca credo lo avrà già svuotato e trasferito i denari sul conto di qualche parente.

Se avete un conto di cui hai anche tu la firma e non è stato ancora svuotato ti consiglio di andare subito a prelevare almeno una metà.

Eventualmente parlerai anche di questo con l'avvocato.

Attenzione che non tutto e' della comunione dei beni ovvero possono esserci anche soldi o proprieta' esclusive di uno dei coniugi . Quindi potrebbero esserci soldi solo del marito o solo della moglie .

Attenzione che non tutto e' della comunione dei beni ovvero possono esserci anche soldi o proprieta' esclusive di uno dei coniugi . Quindi potrebbero esserci soldi solo del marito o solo della moglie .

Si, ci potrebbe essere questa eventualità, magari somme derivanti da un'eredità... ma dati i presupposti...

ritengo più probabile che l'eventuale conto sia già stato prosciugato.

Ok, se tuo marito aveva un conto in banca credo lo avrà già svuotato e trasferito i denari sul conto di qualche parente.

Se avete un conto di cui hai anche tu la firma e non è stato ancora svuotato ti consiglio di andare subito a prelevare almeno una metà.

Eventualmente parlerai anche di questo con l'avvocato.

 

per fortuna questo problema non c'è perchè anni fa dopo la scoperta di alcune cose strane abbiamo diviso i conti!

per fortuna questo problema non c'è perchè anni fa dopo la scoperta di alcune cose strane abbiamo diviso i conti!

Quello che conta anche sei conti sono separati e se le somme sono oggetto di comunione dei beni . Ovvero i soldi del tuo conto potrebbero anche essere di tuo marito e viceversa . Nella comunione dei beni non esiste "mio" o "suo" ma solo " nostro" , ovviamente poi ci sono beni che non sono in comunione e li si può dire " mio " o "suo". Quindi ciò che conta non è il conto corrente separato ma la natura dei soldi che hai sul conto . Esempio se sul cc ci sono i soldi del tuo stipendio essi sono soldi della comunione dei beni anche se il conto e' solo tuo . Se invece ad esempio sono soldi di un eredità oppure soldi di una vendita di un tuo bene personale oppure di un appartamento prematrimonio essi sono soldi " tuoi".

Quello che conta anche sei conti sono separati e se le somme sono oggetto di comunione dei beni . Ovvero i soldi del tuo conto potrebbero anche essere di tuo marito e viceversa . Nella comunione dei beni non esiste "mio" o "suo" ma solo " nostro" , ovviamente poi ci sono beni che non sono in comunione e li si può dire " mio " o "suo". Quindi ciò che conta non è il conto corrente separato ma la natura dei soldi che hai sul conto . Esempio se sul cc ci sono i soldi del tuo stipendio essi sono soldi della comunione dei beni anche se il conto e' solo tuo . Se invece ad esempio sono soldi di un eredità oppure soldi di una vendita di un tuo bene personale oppure di un appartamento prematrimonio essi sono soldi " tuoi".

ti ringrazio, super informato!!

 

per caso sai quali possono essere i motivi per arrivare alla vendita della casa famigliare ( quando non lo sarà piu perchè il figlio diventa indipendente) da parte dell'ex marito?

 

 

non capisco poi perchè avendo lui il 50% come possa vendere una casa!???

 

credo che forse in precedenza si possa arrivare ad una scioglimento dei beni comuni, sbaglio?

come avviene?

 

grazie lauretta

Forse ricordi male. Non è che non si può vendere ma se il Giudice ti concede il diritto di abitazione nessuno può mandarti via di casa, quindi difficilmente qualcuno avrà interesse a comprare se non a prezzo stracciato.

 

 

Come sospettavo e ti avevo preannunciato.

Il Giudice, di norma, assegna l'uso della casa coniugale al coniuge convivente con il figlio minore o maggiorenne ma non ancora autosufficiente (disoccupato), ma l'assegnazione non è "vita natural durante".

Quando tuo figlio si troverà un lavoro e/o andrà via dalla casa coniugale non avrai più diritto a mantenere il diritto di abitazione. Essendo la casa di proprietà di entrambi, ognuno dei due comproprietari potrà chiedere lo scioglimento della comunione e la vendita.

Prenderai la metà dei soldi ricavati da quella vendita che, se fatta dal Tribunale all'asta, SARA' SVENDUTA; tu prenderai 4 soldi ma ti ritroverai in mezzo a una strada.

 

 

 

Se vai da un avvocato ti spiegherà tutto. Secondo me la seconda casa non è una rogna ma una benedizione per te.

Non serve il notaio e non sei tu che devi concedere il diritto di abitazione a tuo marito per l'altra casa.

E' il Giudice che, in caso di separazione consensuale, non avrà problemi ad omologare quanto da voi proposto e cioè assegnare il diritto di abitazione a ciascuno dei due coniugi in ciascuna delle due case.

 

 

Questa è l'unica cosa sensata da fare.

Visto quello che hai passato e la furbizia di tuo marito, io comincerei con il chiedere metà di tutto perchè è metà di tutto che ti compete...

Qualsiasi tua parziale rinuncia sarà una tua volontaria concessione e non un diritto di tuo marito.

Se insieme a tuo marito ci hai trascorso 20/25 anni, quello che avete realizzato insieme non è tuo o suo ma è tutto vostro.

 

 

 

ciao leonardo approfitto ancora.

 

 

quando dici

"Il Giudice, di norma, assegna l'uso della casa coniugale al coniuge convivente con il figlio minore o maggiorenne ma non ancora autosufficiente (disoccupato), ma l'assegnazione non è "vita natural durante".

Quando tuo figlio si troverà un lavoro e/o andrà via dalla casa coniugale non avrai più diritto a mantenere il diritto di abitazione. Essendo la casa di proprietà di entrambi, ognuno dei due comproprietari potrà chiedere lo scioglimento della comunione e la vendita.

Prenderai la metà dei soldi ricavati da quella vendita che, se fatta dal Tribunale all'asta, SARA' SVENDUTA; tu prenderai 4 soldi ma ti ritroverai in mezzo a una strada."

 

 

come è possibile vendere il 50% di una casa se il proprietario dell'altro 50% con vuole ???

sarebbe comunque una svendita non una vendita, una perdita reciproca.

 

non conta nulla il fatto che io non sia autosufficiente sia per lavoro che per motivi di salute, mentre lui sta messo piuttosto bene in tutto?????

abbiamo detto che si puo' vendere ,non che uno solo puo' venderla . comunque una persona non puo' vendere una cosa che non e' interamente sua ma puo' vendere comunque la sua quota (ovviamente il comprorietario ha la prelazione ).

 

 

 

"per caso sai quali possono essere i motivi per arrivare alla vendita della casa famigliare ( quando non lo sarà piu perchè il figlio diventa indipendente) da parte dell'ex marito?"

 

i motivi devi chiederli a tuo marito ,io non posso sapere le motivazioni per cui una persona vuole vendere una sua proprieta' (e non sono neanche in diritto di saperlo ovvero sono "fatti suoi")e comunque (salvo casi particolari ) non serve nessuna motivazione per vendere una casa .

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