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Subentro ex lege e sfratto

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Buonasera. Chiedo il vostro aiuto perché sono disperata. Dunque nel 2015 abbiamo preso in affitto l'appartamento in cui attualmente vivo. Il contratto era intestato a mio marito (comunione di beni) e la famiglia era composta da me, da lui e le nostre 2 figlie minori. Nel frattempo abbiamo avviato le pratiche per la separazione giudiziale e a giugno 2019, il giudice con provvedimento d'urgenza ha assegnato a me e alle mie figlie ancora minori la casa coniugale. Ora da 4 mesi mio marito ha smesso di passarmi il mantenimento e quindi nn ho più pagato l'affitto. Il proprietario ha avviato azione di sfratto e il 9 gennaio c'è la prima udienza. Nel frattempo ho chiesto la cancellazione dallo stato di famiglia di mio marito in quanto risulta irreperibile da tempo e soprattutto si rifiuta di spostare la sua residenza, nonostante nn abiti più qui dal 2016. La cancellazione si completerà a marzo. Questo per dire che lui all'udienza di sfratto nn si presenterà. Girando su internet ho visto che in automatico l'intestazione del contratto passa a me e quindi potrò comparire io in tribunale. Nn voglio occupare la casa gratis, né mi interessano escamotage per temporeggiare, ho solo bisogno di un mesetto circa per trovare i soldi per rimettermi in pari con gli affitti arretrati.

Ora vorrei capire come devo muovermi per fare questo subentro ex lege. Devo andare all'agenzia delle entrate? Pagare qualcosa? Comunicarlo al padrone di casa? Oppure realmente si compie tutto in automatico? E nel caso per oppormi allo sfratto devo rivolgermi ad un legale o posso comparire io da sola in giudizio? L'avvocato che mi segue per la separazione col gratuito patrocinio, nn ha interesse a seguirmi anche su questa cosa perché, a quanto ho capito, il patrocinio nn copre anche il discorso dello sfratto.

Grazie mille a tutti per l'attenzione

In ipotesi di assegnazione della casa coniugale "in affitto" l'assegnatario subentra ex lege nel contratto in vece dell'originario titolare. Con il provvedimento di assegnazione lei avrebbe dovuto comunicare al proprietario (e per il tramite, anche all'agenzia delle entrate) l'intervenuto cambio (subentro) d'intestatario. Quindi lei è, a tutti gli effetti, l'attuale intestataria del contratto di locazione. Il mio consiglio è di rivolgersi ad un legale in zona che possa assisterla e chiarire la vicenda. Per quanto riguarda lo sfratto, non si preoccupi, trattandosi di locazione abitativa verosimilmente il giudice all'udienza del 9 gennaio, le concederà un termine (detto "di grazia") per recuperare le morosità accumulate. Se ottempererà, lo sfratto verrà annullato e la sua locazione potrà proseguire tranquillamente. Se poi vi dovessero essere anche gli estremi per un'opposizione (al di là del cambio di conduttore che potrebbe rendere inefficace lo sfratto per difetto di legittimazione passiva) il suo legale potrà provvedervi.

 

Mi raccomando, si faccia seguire da un collega, altrimenti rischia di pasticciare una situazione già un po' complicata.

Oimmena dice:

In ipotesi di assegnazione della casa coniugale "in affitto" l'assegnatario subentra ex lege nel contratto in vece dell'originario titolare. Con il provvedimento di assegnazione lei avrebbe dovuto comunicare al proprietario (e per il tramite, anche all'agenzia delle entrate) l'intervenuto cambio (subentro) d'intestatario. Quindi lei è, a tutti gli effetti, l'attuale intestataria del contratto di locazione. Il mio consiglio è di rivolgersi ad un legale in zona che possa assisterla e chiarire la vicenda. Per quanto riguarda lo sfratto, non si preoccupi, trattandosi di locazione abitativa verosimilmente il giudice all'udienza del 9 gennaio, le concederà un termine (detto "di grazia") per recuperare le morosità accumulate. Se ottempererà, lo sfratto verrà annullato e la sua locazione potrà proseguire tranquillamente. Se poi vi dovessero essere anche gli estremi per un'opposizione (al di là del cambio di conduttore che potrebbe rendere inefficace lo sfratto per difetto di legittimazione passiva) il suo legale potrà provvedervi.

 

Mi raccomando, si faccia seguire da un collega, altrimenti rischia di pasticciare una situazione già un po' complicata.

Il mio avvocato (gratuito patrocinio) nn ha intenzione di seguirmi perché dice che io nn ho alcun diritto né sull'abitazione né a presiedere all'udienza di sfratto. Forse perché questa pratica nn è coperta dal gratuito patrocinio? Tenendo anche conto dei tempi ristretti, io pensavo di inviare domani raccomandata di conoscenza al mio padrone di casa per informarlo che adesso sono io la titolare del contratto (so che per legge, nn è necessario, ma volevo comunque farlo per avere un ulteriore tutela) e poi anche domani recarmi all'agenzia delle entrate per effettuare questo cambio di intestazione. È corretta la procedura? Porto con me contratto di affitto e sentenza del giudice? Inoltre in questo caso è dovuto il pagamento dei 67€? 

Sa, se non vuole presentare opposizione non ha bisogno necessariamente di un legale, ma sarebbe preferibile. In effetti il collega non ha tutti i torti, come le dicevo lei - non essendo stato fatto il subentro - non è strettamente parte del procedimento di sfratto. Tuttavia, in base al provvedimento del giudice, dovrebbe essere attuale titolare del contratto. 

La procedura in sé non è corretta, perché avrebbe dovuto farla ben prima dell'intimazione di sfratto. Non ho idea di cosa possa dirle l'agenzia delle entrate (immagino nulla in particolare perché lo sfratto non si evince), ma credo che vogliano richiedano almeno la prova della notifica del provvedimento al proprietario (immagino, non lo so per certo).

 

Se vuole un consiglio, provi a chiamare il collega che segue il proprietario per spiegargli la situazione, magari lui riesce ad aiutarla. Per certi versi è anche nel suo interesse, perché lui non se ne farebbe nulla di uno sfratto nei confronti di uno che non è più titolare del contratto. 

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