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Messina Massimo

Distacco dall'Impianto centralizzato di riscaldamento - potreste aiutarmi?

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Buonsera,

abito a Roma in un Condominio con 9 Unità immobiliari.

 

Anni addietro quando ho comprato l’appartamento dove abito (piano attico – unico proprietario) ho provveduto all’installazione di un Impianto di riscaldamento autonomo distaccandomi, pertanto, da quello centralizzato.

All’epoca e negli anni successivi, arrivai ad un compromesso con il Condominio accettando di pagare il 35% delle spese di consumo combustibile per me previste in base ai millesimi di mia proprietà.

Ovviamente mi sono sempre accollato le spese inerenti la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’Impianto.

 

A Maggio, in vista delle modifiche alle norme inerenti il Condominio (art. 1118 del C.C.) avanzai richiesta di non partecipare più alle spese relative al consumo di combustibile. A detta richiesta mi è stato data risposta negativa.

Non condividendo la decisione presa mi sono rivolto ad un Avvocato per intraprendere una azione di tipo legale.

Volendo fornire al mio legale tutte le carte disponibili per ben procedere nell’iter giuridico sto cercando di produrre un Relazione Tecnica per il distacco dal riscaldamento condominiale centralizzato, ma non so a chi rivolgermi e cercare .

Potreste aiutarmi? Qualcuno mi può indicare a quale professionalità rivolgermi?

 

Inoltre, visto che il Condominio ha deciso di sostituire la Caldaia (senza che essa si sia rotta ma solo perché ha una certa età) vi chiedo se effettivamente debba partecipare alle relative spese nella misura della mia quota millesimale (in tutto dovrei pagare circa 4.500€); in altre parole la sostituzione della Caldaia ancora efficiente, seppur deliberata in sede di Assemblea, rientra tra le spese previste (manutenzione ordinaria e straordinaria dell’Impianto) a cui comunque, anche in seguito di mio distacco, devo ottemperare.

 

Vi ringrazio anticipatamente

Buonsera,

abito a Roma in un Condominio con 9 Unità immobiliari.

 

Anni addietro quando ho comprato l’appartamento dove abito (piano attico – unico proprietario) ho provveduto all’installazione di un Impianto di riscaldamento autonomo distaccandomi, pertanto, da quello centralizzato.

All’epoca e negli anni successivi, arrivai ad un compromesso con il Condominio accettando di pagare il 35% delle spese di consumo combustibile per me previste in base ai millesimi di mia proprietà.

Ovviamente mi sono sempre accollato le spese inerenti la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’Impianto.

 

A Maggio, in vista delle modifiche alle norme inerenti il Condominio (art. 1118 del C.C.) avanzai richiesta di non partecipare più alle spese relative al consumo di combustibile. A detta richiesta mi è stato data risposta negativa.

Non condividendo la decisione presa mi sono rivolto ad un Avvocato per intraprendere una azione di tipo legale.

Volendo fornire al mio legale tutte le carte disponibili per ben procedere nell’iter giuridico sto cercando di produrre un Relazione Tecnica per il distacco dal riscaldamento condominiale centralizzato, ma non so a chi rivolgermi e cercare .

Potreste aiutarmi? Qualcuno mi può indicare a quale professionalità rivolgermi?

 

Inoltre, visto che il Condominio ha deciso di sostituire la Caldaia (senza che essa si sia rotta ma solo perché ha una certa età) vi chiedo se effettivamente debba partecipare alle relative spese nella misura della mia quota millesimale (in tutto dovrei pagare circa 4.500€); in altre parole la sostituzione della Caldaia ancora efficiente, seppur deliberata in sede di Assemblea, rientra tra le spese previste (manutenzione ordinaria e straordinaria dell’Impianto) a cui comunque, anche in seguito di mio distacco, devo ottemperare.

 

Vi ringrazio anticipatamente

Buonasera,

sicuramente per conoscere dei nominativi a cui far riferimento potrà rivolgersi all'Ordine Ingegneri o al Collegio dei Periti Laureati della sua Provincia.

Avrà modo di chiedere come risolvere una .....frittata già fatta!

Le auguro di avere a che fare con condomini buoni, che perdonino la sua ......marachella!!

AUGURI

Massimo, la data del tuo post risale a circa 3 mesi fa: hai risolto? Io sono a Roma ed ho deciso di occuparmi, al momento, di questa benedetta relazione tecnica... premettendo che con solo 9 unità sia difficile non arrecare aggravi, in via generale, ma che essendo all'attico ne puoi giovare da un altro punto di vista... se mi vuoi contattare in privati per questa relazione, posso essere disponibile se non ha ancora risolto. Con il mio metodo di calcolo, ti posso determinare anche la percentuale di quota che, eventualmente, dovrai corrispondere al condominio. Infatti il mio calcolo, si basa anche sul consumo medio dell'edificio effettivo reperibile sui consuntivi (bollette fornitore gas) sugli ultimi anni di esercizio.

Purtroppo, non sono d'accordo con la legge, ti devi accollare tutte le sospese straordinarie che deciderà l'assemblea, mi sembra tuttavia assurdo che la caldai avvenga sostituita solo perché "anziana" e non guasta od arrivata a fine vita!!! Mi sembra una spesa inutile!

Buongiorno a tutti, provo, visto l'argomento a porre questo semplice quesito :

 

quali sono i parametri, per poter determinare l'incidenza del costo che genera il distacco di un condomino dall'impianto centrallizzato, visto che, citando la legge : " L’art. 3, nel riscrivere l’articolo 1118 c.c., disciplina i diritti dei partecipanti sulle parti comuni. In particolare prevede la possibilità per il condomino di rinunciare all’utilizzo delle parti comuni, come l’impianto di riscaldamento e di condizionamento, qualora dalla sua rinuncia non derivino notevoli squilibri di funzionamento né aggravi di spesa per gli altri condomini. "

 

se esiste una risposta già sul forum e me la potete indicare sarò ben felice di leggerla !

La risposta non è univoca, perché dipende dal tipo di edificio, dall'esposizione dell'appartamento in questione e da altri parametri... in linea generale, effettuando calcoli tenendo conto di tutto, il risultato finale darà un responso: c'è aggravio oppure c'è risparmio... lo zero è difficile che esca fuori. In caso di non aggravio, cioè di risparmio del combustibile, la risposta è ovvia: l'appartamento di può distaccare senza ulteriori considerazioni. In caso dal calcolo derivi uno aggravio di spesa ci sono due considerazione da fare prima di procedere oltre: l'aggravio è notevole oppure no? Purtroppo la legge non ha definito quanto sia questa parola "notevole"... si potrebbe pensare che una certa percentuale di aggravio rientri nella dicitura "non notevole", quindi consente il distacco senza ulteriori considerazioni. Allorquando il calcolo dimostri che il distacco arreca notevoli aggravi di spesa, NON vuol dire che l'appartamento non si possa distaccare... il distacco a priori NON è vietato... rimarrà quindi, a carico del distaccato, quella quota parte di carburante che non aggrava il condominio dal suo distacco.

Io ho sviluppato un calcolo basato sulle tabelle millesimali del riscaldamento (che rappresentano sinteticamente il consumo di ogni abitazione), ma sto nel circondario di Roma.

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