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FelixHill

Vicini suscettibili.

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Buonasera a tutti!

Vi propongo la mia storia e spero possiate darmi delle rassicurazioni.

Abito da 2 anni in palazzo assieme a mia sorella e altri due ragazzi, tutti abbiamo dai 20 ai 30 anni.

Essendo nuovi alla vita di condominio, nell'aver preso casa e nell'essere molto felici per questo grande passo vista la nostra età, decidemmo un mese dopo l'acquisto di fare una festa di inaugurazione che, obbiettivamente fu causa di rumore e che indispettì i vicini del piano di sopra i quali, ad una certa ora, giustamente vennero a chiederci di terminare il chiasso.

Ci scusammo sinceramente, consci di aver esagerato e avviliti non esitammo a mandare tutti a casa cercando di non fare più alcun rumore.

Il giorno seguente andai personalmente a chiedere ancora scusa, dicendo che non era nostra intenzione creare disturbo e che se per qualunque cosa avessero sentito nuovamente baccano, di venire a dircelo perchè avremmo avuto così modo di capire dove sbagliavamo.

Da allora, fino agli ultimi mesi oltre a prestare molta attenzione non ricevemmo più nessuna lamentela e tutto sembrava filare liscio.

Il palazzo in cui abitiamo è molto vecchio e la maggior parte dei muri o i soffitti sono davvero privi di qualsiasi schermatura ai vari tipi di suoni, quindi spesso si sente davvero di tutto, ma si cerca di essere comprensivi perchè come noi sentiamo rumori, anche gli altri sentiranno i nostri.

Gli stessi vicini che però ebbero da lamentarsi (una delle due coppie che abita sopra di noi), ascoltano spesso musica a volumi davvero eccessivi, udibili dalla strada (loro sono al 4° piano), e recentemente, presi dallo sconforto gli chiedemmo gentilmente e per ben 2 volte a distanza di ore, di abbassare la musica perchè troppo alta (prendendoci anche la porta in faccia la seconda volta).

Pur giudicando il loro atteggiamento non proprio cordiale, la questione per noi si chiuse lì senza pensarci più.

La musica ovviamente la sentiamo ancora spesso, ma cerchiamo di portare pazienza e di essere tolleranti salvo casi estremi dove credetemi, ho la nausea nel sentirli.

In seguito a questo episodio però, un giorno venne a suonarci il vicino dell'appartamento di sotto, il quale con la scusa di dirci che ci sentiva "spostare le sedie ogni tanto quando mangiamo" e "passare l'aspirapolvere", ci disse che la stessa vicina alla quale chiedemmo di abbassare la musica era andata a lamentarsi da lui di noi e del baccano della tv che la sera non la farebbe dormire e di come fosse disturbata da ipotetiche feste che faremmo, essendo più che sicura di voler lamentarsi della cosa con l'amministratore.

Pur cercando di essere ancora più discreti, va però precisato che non comprendiamo come possa trovare così fastidioso un apparecchio tv che ha al massimo un volume tenuto a 5 su 100, situato in una stanza controsoffittata da cartongesso e lana di vetro e che non ci raccapezziamo di quali feste la signora parli, visto che l'unica che facemmo fu anche l'ultima, salvo avere a cena 4 persone possa considerarsi come "festa".

Inoltre non capisco come ci si possa lamentare di provare fastidio senza preoccuparsi di farlo smettere immediatamente parlandone con i diretti interessati.

Nessuno e ripeto NESSUNO, pur incontrandoci spesso, ha mai menzionato anche solo casualmente questo disturbo chiedendoci di smettere.

Essendo poi estremamente preciso, ho avuto premura di chiedere all'altra dirimpettaia dei signori in questione (la quale ha la camera da letto anche lei sopra il nostro salotto) se sentisse mai la tv o rumori molesti e la stessa negando mi ha fatto notare che i proprietari precedenti a noi fossero anziani, rumorosi, ma che i signori che ora si lamentano di noi, all'epoca non ebbero mai da ridire.

Tutto considerato, avendo modo di parlare con l'amministratore, ho accennato alla situazione, e anch'egli mi ha consigliato di stare tranquilli.

Tuttavia, la signora mi sembra fin troppo carica di rancore e non vorrei che in assemblea o in altre sedi, utilizzasse a suo vantaggio la scusa del nostro essere giovani con l'essere forzatamente casinisti.

Ci facciamo mille problemi per cercare di non creare alcun disturbo, ma quella è casa nostra e dobbiamo anche viverci (nel rispetto degli altri).

Mi infastidisce non poco che ci venga attribuito un carattere che non ci appartiene e che ci vengano imputate feste mai fatte o cose di questo tipo, essendo comunque pur sempre casa nostra e pur sempre un luogo dove la nostra privacy deve prevalere.

Nel caso questa persona avesse ancora di chè lamentarsi, come possiamo tutelarci definitivamente da suoi attacchi ingiustificati?

 

Grazie a tutti e scusate per il lungo post.

Concordo con l'amministratore ed i vicini. Vivete tranquilli e attenti come avete fatto fin'ora. Lasciate perdere chi semina zizzania e ricordare che è sempre chi si lamenta di un fatto a dover dare prova della sua esistenza (es. rumori intollerabili, ecc.) e non è affatto semplice se, come ci racconti, il vostro comportamento è normale. Anzi: se la signora dovesse proseguire nel darvi fastidio, forse sarebbe il caso di prendere carta e penna e scriverle una lettera di diffida.

Anzi: se la signora dovesse proseguire nel darvi fastidio, forse sarebbe il caso di prendere carta e penna e scriverle una lettera di diffida.

Posso fare una domanda per favore? Intende personalmente a mezzo raccomandata o tramite un legale? Ed eventualmente a cosa potrebbe servire?

 

Grazie.

Se le cose stanno così come scrivi, sono d'accordo anche io sull'ignorare la persona molesta.

Posso fare una domanda per favore? Intende personalmente a mezzo raccomandata o tramite un legale? Ed eventualmente a cosa potrebbe servire?

 

Grazie.

La scelta è libera. La racc. serve, nell'ipotesi in cui dovesse esserci un contenzioso, a dimostrare che prima di arrivare in giudizio s'è cercato di risolvere la questione fuori dalle aule di giustizia. Si tratta di un accorgimento (in questo caso non obbligatorio) che può tornare utile ai fini della decisione sulle spese giudiziali, ma anche come dimostrazione del fatto che non s'intende tollerare più alcuna intemperanza.

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