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Giulia biagi

Una vita distrutta e terrore

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Buongiorno a tutti, vorrei esporre il mio problema , e sapere cosa si può fare. Nell’abitazione di mia madre , casa composta da tre appartamenti, dove al primo piano abita la sorella , al secondo mia mamma e al terzo suo fratello, ( persone di età compresa tra i 70 e 85 anni) sono sorti dei gravi problemi da un anno a sta parte ma solo negli ultimi due mesi le cose sono peggiorate. La sorella di mia mamma ( mia zia) ha preso con se il nipote di primo grado a vivere con lei da qualche anno, questo ragazzo ha circa 28 anni e fin da giovanissimo ha problemi di tossico dipendenza, tenendo conto del fatto che i suoi genitori ( divorziati) se ne sono completamente lavati le mani di lui , perché stanchi dei problemi che crea siamo coinvolti in brutta situazione che sta complicando la vita a tutti specialmente a mia mamma che abita sopra a loro quindi le urla e i forti rumori si sentono come averli in appartamento, lui chiede sempre soldi a mia zia anche di notte senza farsi scrupoli, portando mia zia a una qualità della vita mediocre e portandola sul lastrico, più volte sono intervenuti carabinieri e polizia ma senza ottenere alcun risultato, dicendoci solo che conoscono bene il ragazzo e fin che la zia se lo tiene non possono fare niente oppure nel caso più grave di aggressione. Il problema siamo noi che dobbiamo subirci sempre queste urla e grida di aiuto , lei urla aiuto sul fatto ma poi quando ieri le abbiamo proposto di portarla dalla polizia a fare una denuncia non ha voluto!! Vivo anche io con mia mamma per ora nei mesi estivi perché lavoro vicino d’estate, ( del resto non ho la residenza lì) non riusciamo più a dormire e abbiamo paura , ieri notte dopo che qualcuno di estraneo a noi evidentemente un vicino ha chiamato i carabinieri, il ragazzo parla con loro male di me e mia madre incolpandoci di essere delle cretine ad averli chiamati per niente e poi ha raccontato anche altre bugie. Quando dopo un po’ i carabinieri se ne sono andati lui e’ rientrato nel suo appartamento urlando e delirando che io e mia mamma siamo due troie e che ci uccidera con una pistola!! Poi do una telefonata ai carabinieri per sentire cosa si può fare, mi dicono solo di fare una querela!! Pensavamo di cambiare casa, ma con grande rammarico . 

Giulia biagi dice:

Poi do una telefonata ai carabinieri per sentire cosa si può fare, mi dicono solo di fare una querela!!

E' cio' che dovete fare: chiamare in continuazione i carabinieri non serve a nulla, serve una denuncia. Se la facesse la zia tanto meglio.

Prima di cambiare casa si deve fare di tutto per far valere i propri diritti che, ripeto, non sono "chiamare" i carabinieri, ma denunciare

Se è già arrivato alle minacce, cosa aspettate a farlo?

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Giulia biagi dice:

La sorella di mia mamma ( mia zia) ha preso con se il nipote di primo grado a vivere con lei da qualche anno, questo ragazzo ha circa 28 anni e fin da giovanissimo ha problemi di tossico dipendenza, tenendo conto del fatto che i suoi genitori ( divorziati) se ne sono completamente lavati le mani di lui

I problemi della tossicodipendenza sono ormai noti e non saranno certamente le premure e l'amore della zia a salvare tuo cugino. L'unica salvezza è che lui entri un centro di recupero.

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Assistenti sociali... ma se ha un passato nella tossico dipendenza sarà un soggetto noto.

Giulia biagi dice:

 Quando dopo un po’ i carabinieri se ne sono andati lui e’ rientrato nel suo appartamento urlando e delirando che io e mia mamma siamo due troie e che ci uccidera con una pistola!! Poi do una telefonata ai carabinieri per sentire cosa si può fare, mi dicono solo di fare una querela!! Pensavamo di cambiare casa, ma con grande rammarico . 

mi scusi, si lamenta che la zia non denuncia il nipote, ma poi non lo fa neanche lei. 

Vi ha minacciato di morte?   bene, faccia querela. 

I carabinieri non possono portare via una persona sol perchè urla,  dove lo mettono del resto?  non è che possono fargli cambiare casa...  voi potete denunciarlo affinchè si apra un procedimento penale e giunga uan condanna.

Vero che, se incensurato, avrà la pena sospesa, e continuerà ad abitare lì.

 

Potreste anche provare a sentire i servizi sociali, proprio perchè preoccupati per la zia anziana. Fateli parlare con lei.

Giulia biagi dice:

 Pensavamo di cambiare casa, ma con grande rammarico . 

è una opzione da valutare se volete tranquillità.

Io sono terrorizza perché ho paura delle ripercussioni se sapesse delle querele e denuncie, oggi per esempio mi sono fermata a dormire altrove per avere un po’ di tranquillità. Gli assistenti sociali li abbiamo sentiti ma ci hanno detto che hanno poco personale e che quindi non ci aiutano. Mi sembra di vivere in un incubo. E con mia zia abbiamo parlato chiedendole di venire con noi a fare una denuncia ma inaspettatamente e’ esplosa a piangere dicendo vi prego aspettate! Ci chiediamo tutti come fa a vivere con una persona del genere che di buono non ha niente e sta rovinando l vita a tutti, eppure quando lui le chiede i soldi lei grida aiuto

Giulia biagi dice:

vi prego aspettate!

Un po' come la donna che viene bastonata ma aspetta a denunciare l'uomo perché è buono. Dovevate prenderla di peso e portarla in caserma. Poi magari la denuncia non la faceva lo stesso (secondo me si) ma una chiacchierata con l'ufficiale male non fa.

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Giulia biagi dice:

Io sono terrorizza perché ho paura delle ripercussioni se sapesse delle querele e denuncie, oggi per esempio mi sono fermata a dormire altrove per avere un po’ di tranquillità. Gli assistenti sociali li abbiamo sentiti ma ci hanno detto che hanno poco personale e che quindi non ci aiutano. Mi sembra di vivere in un incubo. E con mia zia abbiamo parlato chiedendole di venire con noi a fare una denuncia ma inaspettatamente e’ esplosa a piangere dicendo vi prego aspettate! Ci chiediamo tutti come fa a vivere con una persona del genere che di buono non ha niente e sta rovinando l vita a tutti, eppure quando lui le chiede i soldi lei grida aiuto

Tua zia probabilmente ha l' indole della crocerossina, ma questo non aiuta. L' unica in questi casi è attuare verso la persona molesta provvedimenti drastici, che lo obblighino a modificare stile di vita, o quantomeno il suo atteggiamento verso gli altri. Purtroppo finché è sicuro che le sue azioni non avranno conseguenze per se stesso nell' immediato, le cose andranno avanti così.

Modificato da Paola74
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Giulia biagi dice:

Io sono terrorizza perché ho paura delle ripercussioni se sapesse delle querele e denuncie, oggi per esempio mi sono fermata a dormire altrove per avere un po’ di tranquillità. Gli assistenti sociali li abbiamo sentiti ma ci hanno detto che hanno poco personale e che quindi non ci aiutano. Mi sembra di vivere in un incubo. E con mia zia abbiamo parlato chiedendole di venire con noi a fare una denuncia ma inaspettatamente e’ esplosa a piangere dicendo vi prego aspettate! Ci chiediamo tutti come fa a vivere con una persona del genere che di buono non ha niente e sta rovinando l vita a tutti, eppure quando lui le chiede i soldi lei grida aiuto

torno a dire,   lei scrive   che non denuncia perchè teme le ripercussioni e neanche vive con questa persona,  e vuole che la zia, che invece vive con quella persona, faccia la denuncia?   pensi alle ripercussioni per la zia!

 

C'è poco da fare però, denunce no;  assistenti sociali no (io li farei venire eccome...sicuramente con una denuncia in corso si muoverebbero);  che possiamo dirle?   capisco lo sfogo ma non possiamo fare nulla noi.

Lei si deve muovere. Ma se non vuole farlo, per ragioni che per carità comprendo, non ha molto da piangerci su.  La situazione non cambierà.

 

Vada da un legale, le indicherà i passi da fare, se vuole agire.

Se vuole solo sfogarsi invece è altro discorso.

 

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Giulia biagi dice:

Io sono terrorizza perché ho paura delle ripercussioni se sapesse delle querele e denuncie,

Per contrastare un tossicodipendente serve fermezza ed idee chiare, altrimenti avrà sempre il sopravvento lui. Necessita contatto immediato con i servizi sociali e se c'è nei dintorni una casa di recupero per tossicodipendenti attivarsi. Piangersi a dosso non serve a nulla. Deve agire.

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Tutto vero.

Ma prima che la persona attenzionata sia davvero presa in consegna, ci sono dei livelli di rischio elevatissimi.

La signora dovrebbe sporgere querela e trovarsi contemporaneamente un posto sicuro dove stare, intanto che i servizi sociali non prendono in carico il soggetto.

Sfogarsi non serve a nulla, ma nemmeno essere troppo severi.

Io ci sono passato con un vicino simile, e tra il giustissimo rispetto per la persona malata, i controlli, i tutori della persona incapace completamente assenti, i relativi tempi tecnici, abbiamo passato un inferno.

È facile da qui essere severi, però Giulia non resti inerme.

Modificato da enrico dimitri
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enrico dimitri dice:

È facile da qui essere severi, però Giulia non resti inerme.

Hai ragione Enrico! Giulia però non vuole agire e il nipote lo salva solo agendo. Non c'è altro modo.

Dalla tossicodipendenza non si esce da soli o per miracolo, le cose difficilmente cambieranno finché nessuno prende provvedimenti cioè denunce, assistenti sociali ecc.

Io non avrei paura delle ripercussioni, dato che la situazione attuale può degenerare da un momento all'altro, invece almeno se denunciate, a fronte di una prevedibile ripercussione, vi potete tutelare per tempo

Modificato da Naiade
enrico dimitri dice:

Tutto vero.

Ma prima che la persona attenzionata sia davvero presa in consegna, ci sono dei livelli di rischio elevatissimi.

La signora dovrebbe sporgere querela e trovarsi contemporaneamente un posto sicuro dove stare, intanto che i servizi sociali non prendono in carico il soggetto.

Sfogarsi non serve a nulla, ma nemmeno essere troppo severi.

Io ci sono passato con un vicino simile, e tra il giustissimo rispetto per la persona malata, i controlli, i tutori della persona incapace completamente assenti, i relativi tempi tecnici, abbiamo passato un inferno.

È facile da qui essere severi, però Giulia non resti inerme.

L' azione infatti dovrebbe essere su due fronti: agire fermamente per neutralizzare la pericolosità del soggetto, ma prima ancora trovarsi un posto sicuro dove stare. Per chi non vive direttamente certe situazioni è facile dire: non devi cambiare casa ma far valere i tuoi diritti! Si, a parole è una bella teoria. La realtà però è un po' diversa...

Paola74 dice:

Per chi non vive direttamente certe situazioni è facile dire: non devi cambiare casa ma far valere i tuoi diritti!

Decidere di abbandonare/vendere la propria abitazione prima di aver fatto tutto quanto sia possibile, per me, significa non far valere i propri diritti.

E' ovvio che si debba curare la propria sicurezza, quindi allontanarsi momentaneamente se necessario, ma, appunto, direi che cio' sia ovvio. Per me, lo è meno abbandonare prima di aver tentato.

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Danielabi dice:

Decidere di abbandonare/vendere la propria abitazione prima di aver fatto tutto quanto sia possibile, per me, significa non far valere i propri diritti.

E' ovvio che si debba curare la propria sicurezza, quindi allontanarsi momentaneamente se necessario, ma, appunto, direi che cio' sia ovvio. Per me, lo è meno abbandonare prima di aver tentato.

 Daniela.

basterebbe cercare ospitalità altrove.

Questi sono soggetti imprevedibili che possono avere esplosioni di violenza incontrollate.

È impossibile prevenirli.

Prima che si possano davvero definitivamente ( ??) fare valere i nostri diritti, le vittime, di fatto, restano sole.

Lo vediamo e sentiamo ogni giorno.

Non ti protegge nessuno.

Perché rischiare?

Soprattutto se hai avuto la personalità di denunciare.

Non è fuggire, è proteggersi.

Ciao.

 

 

Modificato da enrico dimitri
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enrico dimitri dice:

basterebbe cercare ospitalità altrove.

E' esattamente cio' che ho detto.

La mia risposta era di conseguenza al primo scritto dell'opener: vendiamo perchè i carabinieri non possono nulla.

Allora: come detto, prima di tutto la sicurezza; se la situazione è pericolosa, anche potenzialmente, certo che devono proteggersi, MA prima di pensare a lasciare definitivamente la casa, non vedo perchè non cercare di fare il possibile.

E' difficile anche abbandonare una casa in cui sono vissute generazioni, quindi: prudenza, ovvio, ma anche tentare di non lasciarsi sopraffare. E' difficile? Si, indubbiamente.

Sono, pero', dell'idea che prima si debba mettere un minimo di lotta per difendere cio' che fa parte della propria vita, che spesso rappresenta le proprie radici.

A volte le scelte sono estremamente complicate, ma c'è anche una certa necessità che va seguita altrimenti si soccombe senza alcun senso.

Torno a dire: denunciare. Poi sarà comunque tutto difficile, ma almeno si prova: potrebbe anche rappresentare la soluzione piu' favorevole anche per quel soggetto che ora crea problemi.

Ciao 🙂

 

 

 

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Danielabi dice:

Decidere di abbandonare/vendere la propria abitazione prima di aver fatto tutto quanto sia possibile, per me, significa non far valere i propri diritti.

E' ovvio che si debba curare la propria sicurezza, quindi allontanarsi momentaneamente se necessario, ma, appunto, direi che cio' sia ovvio. Per me, lo è meno abbandonare prima di aver tentato.

Per quanto mi riguarda mi sono rivolta a carabinieri, investigatori e avvocati per sapere cosa avrei potuto fare per arginare i miei vicini molesti. Ma poi, capendo che non avrei potuto far valere le mie ragioni e una denuncia avrebbe solo compromesso la mia sicurezza e incolumità, ho lasciato perdere e alla fine ho preferito vendere e andarmene. Purtroppo è davvero l' unica soluzione concreta in certi casi e occorre prenderne atto.

 

Nel caso dell' opener, il quadro mi sembra abbastanza chiaro. Ha a che fare con un individuo instabile e capace di tutto, perché in preda alla sua dipendenza. Quindi deve regolarsi in modo opportuno, cioè cautelarsi evitando inutili atti di eroismo. Denunciare senza essersene prima andata via e sobbarcandosi pure tutto il carico dell' iniziativa, equivarrebbe a un suicidio annunciato.

Paola74 dice:

Quindi deve regolarsi in modo opportuno, cioè cautelarsi evitando inutili atti di eroismo.

E' chiaro che io ho una visione dei "diritti" e dei "doveri" diversa: per me gli atti di eroismo non sono difendere la propria vita e soprattutto fare qualcosa anche per gli altri.

Perchè chi ha delle dipendenze potrebbe dare una svolta alla propria vita solo dopo che qualcuno ha iniziato a prendersene cura. E' altrettanto chiaro che potrebbe andare malissimo per tutti, ma se tutti continuiamo a pensare alla catastrofe e a evitare continuamente cio' che dovremmo, non cambierà mai nulla.

Comunque, Giulia: in bocca al lupo.

Danielabi dice:

E' chiaro che io ho una visione dei "diritti" e dei "doveri" diversa: per me gli atti di eroismo non sono difendere la propria vita e soprattutto fare qualcosa anche per gli altri.

Perchè chi ha delle dipendenze potrebbe dare una svolta alla propria vita solo dopo che qualcuno ha iniziato a prendersene cura. E' altrettanto chiaro che potrebbe andare malissimo per tutti, ma se tutti continuiamo a pensare alla catastrofe e a evitare continuamente cio' che dovremmo, non cambierà mai nulla.

Comunque, Giulia: in bocca al lupo.

Ti sbagli, chi ha delle dipendenze può uscirne solo se lo vuole veramente, e non perché arriva nella sua vita qualche figura pia che si prodiga per salvarlo/a. La decisione parte sempre dalla persona, chi gli sta intorno può contribuire fino a un certo punto.

 

Difendere la propria vita vuol dire appunto agire con prudenza e con intelligenza. Che è il concetto da me espresso.

Paola74 dice:

La decisione parte sempre dalla persona

Anche questo è ovvio, ma la maggior parte è stata indotta a fare il primo passo. Le comunità, altrimenti sarebbero vuote o quasi.

 

Giulia biagi dice:

tenendo conto del fatto che i suoi genitori ( divorziati) se ne sono completamente lavati le mani di lui , perché stanchi dei problemi che crea

In tutta questa faccenda, ciò che mi ha colpito maggiormente e l'assenza  dei genitori,  che non vogliono problemi, che  non hanno  a cuore la salute del figlio, che hanno lasciato ""la patata bollente"" tra le mani di una madre anziana, che deve  subire le interperanze del nipote e vivere con la paura.

 

Ciò che penso  e che si è genitori e figli sempre non a scadenza,  anche se i figli sono maggiorenni e non si è responsabili delle loro azioni,   si e responsabili   per  l'aiuto che si deve dare se hanno bisogno, e  questo e un caso in cui assolutamente i  genitori  sono chiamati a fare la loro parte ;  e in quanto figli a loro volta,  hanno  la responsabilità verso la madre anziana che è l'hanno lasciata sola a gestire il nipote con problematiche serie , che deve  prendere decisioni che  gli creano ansia e  stress , ed  è comprensibile  il suo  tentennamento nel sporgere denuncia.

 

F-Mariposa dice:

ciò che mi ha colpito maggiormente e l'assenza  dei genitori

"vivo" una situazione analoga - cioè ho dei condomini (nell'altra scala) con un figlio che ha avuto problemi di tossicodipendenza (secondo me ce li ha ancora)... nel mio caso però è "tranquillo" anche se a volte è lontano da casa per periodi imprecisati. Anche i suoi genitori "fanno così" ovvero, per loro, lui non esiste: non lo nominano mai. Ha anche una sorella - che non ha di questi problemi - di lei invece parlano come se fosse figlia unica. Probabilmente è un atteggiamento difensivo. Non mi sento di biasimarli.
 

 

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F-Mariposa dice:

In tutta questa faccenda, ciò che mi ha colpito maggiormente e l'assenza  dei genitori, 

Scusami Flavia, ma i genitori sono divisi e non si sa la motivazione. Tu parli di una famiglia ideale, ma è molto tempo che le famiglie ideali non esistono più. Te lo dico con tanta sofferenza perché come docente sono venuto a contatto con tanti casi e mi si stringe il cuore a ripensare alle invettive di ragazzo di seconda media alla mamma separata davanti a me e alla preside. La mamma non ha ribattuto mai una parola ed io non ho avuto il coraggio di chiedere conferma o meno. 

Dovevi vedere, invece, i suoi occhi quando una mattina gli ho fatto osservare che ubriacarsi nella panchina di sera tardi con il Lambrusco non andava assolutamente bene e la mamma diceva che era astemio. Per fortuna ora ha una bella famiglia e quando mi vede mi abbraccia. Ti posso assicurare che non tutti sanno fare i genitori anche perché non viene insegnato. Ci sono ragazzi e ragazze che si perdono pur avendo una famiglia unita e nel caso delle famiglie disgregate la probabilità è altissima e adesso aumenterà di certo.

Modificato da ULISSSE

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