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biancaneve_16

Sostituzione caldaia

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Salve a tutti, da qualche mese io e il mio compagno ci siamo trasferiti in un appartamento all’interno di uno stabile di proprietà di una coppia di anziani, che vivono al piano terra dello stesso. La nostra casa è al secondo piano e, a detta dei proprietari, era disabitata da circa 7 anni, per cui abbiamo dovuto riattivare tutte le utenze a nostro nome e a nostre spese. Abbiamo avuto dei ritardi nell’attivazione del gas, poiché mancava il contatore, che secondo i proprietari era stato portato via dai precedenti inquilini, quindi abbiamo dovuto effettuare una richiesta di prima attivazione, pagando anche il costo del contatore. Ieri ci è arrivata la prima bolletta ed è una cifra altissima, oltre mille euro, con un consumo bimestrale di 555 smc. Ora, per quanto sia inverno e abbiamo tenuto accesi i termosifoni, mi sembra un consumo molto esagerato. Abbiamo perciò chiesto ai proprietari di revisionare la caldaia e, ieri pomeriggio, il tecnico ci ha detto che si tratta di una caldaia molto vecchia, a cui non è mai stata fatta manutenzione, collegata a un termostato che non permette di scegliere la temperatura da impostare, ma si accende o spegne solamente, per cui ha consigliato di cambiarla. I proprietari ci hanno detto che, tassativamente, loro non intendono affrontare la spesa e quindi dobbiamo pagare tutto noi. Le alternative sono due: continuare a pagare bollette stellari o pagare una cifra consistente per sostituire la caldaia. La mia domanda è: la sostituzione della caldaia non spetterebbe ai proprietari? Poiché non si tratta di manutenzione ordinaria, ma proprio di sostituzione. 

biancaneve_16 dice:

. La mia domanda è: la sostituzione della caldaia non spetterebbe ai proprietari? Poiché non si tratta di manutenzione ordinaria, ma proprio di sostituzione. 

Ma la caldaia c' è e funziona, per cui la proprietà potrebbe non essere costretta a cambiarla 

Occorre quindi verificare se l'attuale caldaia NON può più essere tenuta per ragioni di legge perchè ad esempio non è a norma, o se voi volete cambiarla per i consumi elevati.

Nel primo caso (caldaia che per legge non è più a norma) la spesa è dei proprietari; nel secondo è vostra scelta cambiarla e la spesa toccherà a voi.  (QUando andrete via, la portete via e rimetterete la vecchia e attuale caldaia).

 

SisterOfNight dice:

Ma la caldaia c' è e funziona, per cui la proprietà potrebbe non essere costretta a cambiarla 

Occorre quindi verificare se l'attuale caldaia NON può più essere tenuta per ragioni di legge perchè ad esempio non è a norma, o se voi volete cambiarla per i consumi elevati.

Nel primo caso (caldaia che per legge non è più a norma) la spesa è dei proprietari; nel secondo è vostra scelta cambiarla e la spesa toccherà a voi.  (QUando andrete via, la portete via e rimetterete la vecchia e attuale caldaia).

 

Evidenzio che se la caldaia non è più a norma DEVE essere sostituita dai proprietari a spese loro, inoltre tenete conto che, previa firma di una liberatoria dai proprietari, sostituendo voi la caldaia avrete la possibilità di usufruire della detrazione fiscale come anche se invece installate dei condizionatori con pompa di calore (elettrici), anche in questo caso avrete delle detrazioni fiscali e li potete rimonntare in un altro immobile se doveste andarvene....ovviamente visto i lavori sulla muratura di proprietà è opportuno che ci sia sempre una liberatoria dei proprietari.

Modificato da PVE
Miglioramento informazioni
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A latere: oltre 1.000€ per 555 mc è tantissimo.

Cambiate contratto e/o fornitore, si spende tranquillamente la metà.

SisterOfNight dice:

Nel primo caso (caldaia che per legge non è più a norma) la spesa è dei proprietari; nel secondo è vostra scelta cambiarla e la spesa toccherà a voi.  (QUando andrete via, la portete via e rimetterete la vecchia e attuale caldaia).

Mi permetto di far notare che il re utilizzo di apparecchi a gas è praticamente impossibile:

 

"La Uni 7129-15 parte 2, al punto 4.1, dice che: “Non è consentito installare apparecchi a gas non integri; inoltre non è consentito installare apparecchi, montati in modo fisso, rimossi e dismessi da altri impianti, se non preventivamente rimessi a nuovo”.

 

La norma parte quindi con un divieto, ma prevede una eccezione (di difficilissima applicazione), esemplificata dalla UNI 7128-15 al punto 11.3: “Con rimessa a nuovo” si intende l’insieme delle operazioni atte a ripristinare la funzionalità e le prestazioni di un prodotto precedentemente immesso sul mercato e poi dismesso, al fine di immetterlo nuovamente in commercio e/o metterlo in servizio in un differente impianto. Ciò comporta la necessità di accertamento da parte del “fabbricante” (anche se diverso dal fabbricante originario) della conformità del prodotto “rimesso a nuovo” a tutte le disposizioni legislative applicabili”.

 

Per “fabbricante”, sempre secondo la UNI 7128, si definisce anche la persona fisica o giuridica che mette in commercio (per esempio a titolo di vendita e/o locazione e/o noleggio, anche se gratuito), un prodotto rimesso a nuovo assumendosi gli obblighi previsti dalle disposizioni legislative applicabili”.

 

Come si può notare, la norma rende quasi impossibile il ‘mercato dell’usato’, in quanto le operazioni di rimessa a nuovo comportano responsabilità pesanti che vanno a carico di chi ha fornito la caldaia (idraulico o proprietario che sia). Le relative procedure sono indicate nei vari regolamenti europei (fra i quali il n. 426/2016) e prevedono in primis di rivolgersi ad un Organismo Notificato ai fini del rilascio della dichiarazione UE di conformità e per l'apposizione del marchio CE. L’operatore che dovesse intervenire su un impianto nel quale è stata collocata una caldaia ‘usata’ non rimessa a nuovo, deve segnalare nelle prescrizioni la fattispecie, invitando il responsabile a richiedere o effettuare la rimessa nuovo oppure a sostituire la caldaia con una nuova."

 

 

SisterOfNight dice:

Ma la caldaia c' è e funziona, per cui la proprietà potrebbe non essere costretta a cambiarla 

Occorre quindi verificare se l'attuale caldaia NON può più essere tenuta per ragioni di legge perchè ad esempio non è a norma, o se voi volete cambiarla per i consumi elevati.

Nel primo caso (caldaia che per legge non è più a norma) la spesa è dei proprietari; nel secondo è vostra scelta cambiarla e la spesa toccherà a voi.  (QUando andrete via, la portete via e rimetterete la vecchia e attuale caldaia).

 

Grazie per la risposta. Non essendo noi del posto, i proprietari hanno chiamato un tecnico di loro fiducia, che ci ha fatto la cortesia di passare ieri sera che era sabato, ma è stato abbastanza sbrigativo. Ha detto semplicemente che la caldaia è lì da quando è stata fatta la casa e che non è mai stata fatta manutenzione, non si è espresso sul fatto che possa non essere più a norma. 

Baccello dice:

A latere: oltre 1.000€ per 555 mc è tantissimo.

Cambiate contratto e/o fornitore, si spende tranquillamente la metà.

Purtroppo non abbiamo ampia scelta per quanto riguarda il fornitore, perché c’è un’unica società di erogazione in zona. Possiamo rivedere certamente i termini del contratto, ma credo che anche i consumi siano piuttosto elevati.

biancaneve_16 dice:

Ha detto semplicemente che la caldaia è lì da quando è stata fatta la casa e che non è mai stata fatta manutenzione, non si è espresso sul fatto che possa non essere più a norma. 

Se siete in affitto il locatore ha l'obbligo di consegnare gli impianti aventi regolare manutenzione e funzionamento.

Da quanto leggo ciò non è avvenuto, pertanto la soluzione del problema è a carico del locatore.

 

In occasione della manutenzione il tecnico ha l'obbligo di emettere allegato tecnico idoneo alla normativa vigente in cui deve dettagliare lo stato d'impianto e generatore, fornendo esaustive indicazioni alle disfunzioni degli stessi.

In funzione dei dettagli informativi assunti sarà poi facile capire se trattasi di intervento di ordinaria manutenzione a carico del locatario o straordinaria a carico del locatore.

In ogni caso, se il locatore non ha eseguito preventiva manutenzione all'apparecchio, sarà tutto a carico dello stesso, sia che trattasi di ordinaria o straordinaria.

 

Modificato da Nanojoule
biancaneve_16 dice:

per quanto riguarda il fornitore, perché c’è un’unica società di erogazione in zona.

Non sei informata correttamente e non confondere la società di distribuzione, che gestisce la rete ed è una per zona, con il fornitore del gas... Ce ne saranno 500 e puoi sottoscrivere con chi vuoi...

biancaneve_16 dice:

i proprietari hanno chiamato un tecnico di loro fiducia, che ci ha fatto la cortesia di passare ieri sera che era sabato, ma è stato abbastanza sbrigativo.

Se Siete di Rivello, quindi Lucani, in allegato elenco manutentori abilitati della Basilicata per maggior scelta dello stesso.

 

 

Nanojoule dice:

Se Siete di Rivello, quindi Lucani, in allegato elenco manutentori abilitati della Basilicata per maggior scelta dello stesso.

 

 

Magari, se stessimo a casa nostra non avremmo di questi problemi. Siamo in affitto perché ci siamo dovuti spostare fuori. Grazie comunque.

biancaneve_16 dice:

 

Purtroppo non abbiamo ampia scelta per quanto riguarda il fornitore, perché c’è un’unica società di erogazione in zona. Possiamo rivedere certamente i termini del contratto, ma credo che anche i consumi siano piuttosto elevati.

ma come un unico fornitore,  abbiamo decine e decine di fornitori luce, arrivano ovunque, mica bisogna prendere quello "di zona"

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Un fornitore acquista energia (gas/corrente) dal distributore e poi la rivende all’utente finale. In questo modo tutti i fornitori possono servire utenti in tutta l’Italia. Ad esempio pur abitando in Emilia, ho un fornitore sia di gas sia di corrente elettrica del Trentino.

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