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Requisiti formali convocazione assemblea straordinaria revoca amministratore

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Salve a tutti,

 

in condominio abbiamo deciso di richiedere la convocazione di apposita assemblea straordinaria per la revoca dell'amministratore condominiale e volevo sapere con più precisione i requisiti formali, necessari o anche solo consigliabili, per eseguire correttamente l'intera procedura.

 

Da quel che ho capito, servono almeno 2 condomini con 1/6 dei millesimi che richiedano la convocazione all'amministratore in carica. Poi però:

 

1) la richiesta sottoscritta dai condomini deve essere fatta pervenire all'amministratore tramite raccomandata con avviso di ricevimento o in altre forme?

 

2) la richiesta deve mettere all'ordine del giorno "Revoca amministratore in carica e nomina nuovo amministratore" per effettuare contestualmente entrambe le votazioni?

 

3) I dieci giorni entro cui si deve attivare l'amministratore si intendono riferiti a una generica risposta da parte sua o a una risposta con indicazione della data dell'assemblea?

 

4) in caso di inerzia da parte dell'amministratore, decorso il termine indicato, l'iniziativa di convocazione dell'assemblea può essere presa da qualunque condomino sottoscrivente la richiesta?

 

5) in assemblea la votazione per la revoca e la nomina del nuovo amministratore devono essere espresse e differenti oppure la nomina del nuovo amministratore comporta la revoca del vecchio?

 

6) so con certezza che l'amministratore uscente in caso di cessazione del mandato pretende un corrispettivo di diverse migliaia di euro per la consegna della documentazione condominiale, tuttavia all'art. 1129 cod. civ. leggo "Alla cessazione dell'incarico l'amministratore è tenuto alla consegna di tutta la documentazione in suo possesso afferente al condominio e ai singoli condomini e ad eseguire le attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni senza diritto ad ulteriori compensi." Quest'ultima frase in grassetto è riferito alle sole attività urgenti o anche al periodo precedente relativo alla consegna?

 

Un ringraziamento anticipato a chi potrà darmi indicazioni.

Non hai sbagliato sezione,ma pare tu stia facendo un test...

Ops, avevo aperto due pagine del forum e mi sono confuso.

 

No, non è un test, voglio solo essere sicuro che le delibere siano formalmente ineccepibili.

se non ricordo male (andrò a rileggermi taluni articoli) una volta convocata l'assemblea per la revoca dell'amministratore, se questo non dà riscontro entro il termine indicatogli, si può passare direttamente all'azione di revoca giudiziale presso il Tribunale (volontaria giurisdizione).

Se per l'azione si ricorre all'assistenza di un legale, ci si deve accollare (in via anticipata) il relativo costo (se siete in parecchi avrete minore esborso pro-capite). Se invece si decide di rinunciare al patrocinio, i costi (sempre da sborsare anticipatamente) si limitano praticamente ad un centinaio di euro. Oltrettutto, in presenza di gravi irregolarità e inadempienze dell'amministratore sarebbe possibile procedere nell'azione (volontaria giurisdizione per revoca giudiziale) anche senza far convocare/convocare preliminarmente un'apposita assemblea.

Per le spese (legali) sostenute i ricorrenti possono 'rivalersi' sui dissenzienti qualora a promuovere l'azione non sia la prevista maggioranza. Per possibilità di rivalsa si deve intendere che non è garantito che chi sostiene i costi - e riesce nell'intento di far revocare l'amministratore - riesca, alla fine, ad essere rimborsato automaticamente da chi era contrario. In simile circostanza (ovvero in presenza di contrari alla revoca o alla partecipazione all'azione) chi vuole recuperare pro-quota le spese legali dsostenute in via anticipata deve intentare - dopo essere passato per la conciliazione - una causa ai dissenzienti/contrari che non vogliono sborsare la loro quota.

Certo è che se la decisione di revoca viene adottata subito in sede assembleare è molto meglio in quanto si evita l'azione giudiziale che, comunque, presenta pur sempre qualche incertezza o imprevisto anche dal punto di vista del recupero spese legali.

Grazie per la risposta.

 

Anche noi eravamo intenzionati a seguire la via assembleare perché il motivo per cui abbiamo deciso di revocare il mandato è una somma di medio-piccole modalità di gestione dell'amministrazione che aggravano la vita normale in condominio.

 

Per esempio sono state date precise disposizioni in assemblea per farci pervenire almeno tre preventivi in caso di spese straordinarie, di cambiare alcuni manutentori, di cambiare istituto di credito per il conto corrente condominiale, di far sgomberare alcuni locali comuni occupati da materiale di proprietà privata che ne impedisce l'uso comune, di richiedere l'adeguamento a determinate normative di legge ad alcuni condomini che hanno compiuto lavori sulla facciata eppure dopo ben due esercizi, non è stato fatto nulla di tutto questo.

 

Se aggiungiamo il fatto che è riuscito a sbagliare in maniera formale (conteggi) persino gli ultimi due bilanci e la ripartizione delle rate, dopo che gli avevamo consegnato le ripartizioni corrette in assemblea, ci è apparso abbastanza chiaro che è inutile proseguire la collaborazione con una persona che, per noncuranza o imperizia, non ci solleva dagli oneri dell'amministrazione, anzi li aggrava.

 

Nell'ultima assemblea era stato confermato perché i più buoni tra noi avevano deciso di dare una terza possibilità a questa persona, dopo averlo esortato a cambiare modalità di esecuzione del mandato. Ormai, ora, dopo che è passata metà del nuovo esercizio nell'inerzia più completa, appare evidente, almeno alla maggioranza, che il cambiamento non è all'orizzonte ed è inutile aspettare oltre.

 

Speriamo si attivi per la convocazione di revoca, per non dover aggiungere anche le spese legali alle molte attività che ci siamo dovuti sobbarcare da soli.

Certo, se riuscite a revocare l'incarico direttamente in assemblea con la prevista maggioranza risolvete il problema. Altrimenti dovreste considerare l'azione di revoca giudiziale (volontaria giurisdizione) che comporterebbe costi qualora vi avvaleste di assistenza legale (1000-1.500 €). Però, nel caso, l'azione può essere intrapresa anche senza il patrocinio di un legale e i costi si limiterebbero ad un centinaio di euro in tutto (carte bollate, diritti di cancelleria ecc.). A parte la perdita di qualche mezza giornata per il deposito degli atti in cancelleria e per l'eventuale assistenza al 'processo' dove il giudice si pronuncia in merito (dopo aver sentito il convenuto amministratore).

Auguri per l'esito della diatriba.

Speriamo si attivi per la convocazione di revoca, per non dover aggiungere anche le spese legali alle molte attività che ci siamo dovuti sobbarcare da soli.

Non comprendo,se non convoca vi autoconvocherete quindi zero spese legali.

Suggerimento,dalle domande poste si denota il vostro digiuno in materia,sforzatevi da subito nel trovare un nuovo mandatario da nominare e fatevi consigliare da lui ogni passo successivo.

In questo modo eviterete errori e soprattutto spese inutili.

Per rispondere alle tue domande iniziali:

1)r/r

2)Sì.

3)Una convocazione deve pervenire con data anche oltre quei 10gg perchè il suo solo (eventuale)dovere è farvi pervenire la convocazione.

4)sì

5)sì vota la nomina e se non si raggiunge il quorum per diretta conseguenza il vecchio rimane in carica

6)Dal giorno della revoca non spetterebbe più alcun compenso nè per l'operato svolto (quindi prima si fa il passaggio meglio è per tutti)nè per il passaggio consegne.Visto che molti amministratori mal digeriscono questa novità della riforma il consiglio rimane quello di verbalizzare:.

-nomina nuovo secondo le disposizioni della riforma

-data entro la quale effettuare il passaggio consegne

-il non riconoscimento di alcun compenso per detti operati come da art.1129cc riformato.

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