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BFox

Morosità e amministratore inadempiente

A distanza di tempo riprendo la mia partecipazione alla discussione chiedendo a chi vorrà dare il proprio contributo: come dovrebbe comportarsi un condòmino al quale puntualmente venga addebitata in bolletta la quota relativa al c/c bancario intestato al condominio una volta accortosi, tramite l'estratto conto, che, su tale c/c bancario (obbligatorio per legge ai sensi dell'art. 1129 cc) transitano importi notevolmente inferiori a quelli pubblicati nelle tabelle millesimali ? E' proprio questo che mi lascia supporre che ci sia più di una morosità, ecco perché avevo,nello specifico, intitolato la discussione in un certo modo.

Grazie a chi vorrà rispondere.Cordiali saluti.

BFox dice:

come dovrebbe comportarsi un condòmino al quale puntualmente venga addebitata in bolletta la quota relativa al c/c bancario intestato al condominio una volta accortosi, tramite l'estratto conto, che, su tale c/c bancario (obbligatorio per legge ai sensi dell'art. 1129 cc) transitano importi notevolmente inferiori a quelli pubblicati nelle tabelle millesimali ? E' proprio questo che mi lascia supporre che ci sia più di una morosità,

Se ci sono morosità le trovi nelle ATTIVITA' dello stato ptarimoniale sotto la voce "crediti verso condòmini".

S, invece non ha fatto transitare tutto dal conto corrente perchè fa molto uso del contante, ha commesso una grave irregolarità e, se vuoi, puoi chiedere al Tribunale la revoca giudiziale.

Poichè è passato più di un anno senza che hai risolto niente, per rispondere alla tua domanda su come comportarti, innanzitutto dovresti rivolgerti ad un esperto contabile per far visionare a lui tutta la contabilità condominiale e se emergono gravi irregolarità, con la perizia giurata del professionista fai richiesta di revoca giudiziale dell'amministratore in Tribunale.

primo passo fondamentale è far fare una revisione contabile ad un professionista di tua fiducia, altrimenti non è il forum che può risolvere il tuo problema.

 

Tutto come pensavo.Ringrazio per la proficua partecipazione.

In merito alla figura del revisore contabile condominiale, mi pare di capire (correggetemi se sbaglio) che, ai sensi dell'art.1130 bis cc la presenza di tale specifica figura sia possibile, non obbligatoria.

C'è scritto infatti che l'assemblea può nominare etc etc, non che deve nominare etc etc

Credo, a questo punto, che la soluzione migliore sia quella di cooperare con altri condomini non morosi per la rimozione giudiziale dell'amministratore.

Grazie ancora per il supporto.

BFox dice:

l'assemblea può nominare etc etc

penso che @Leonardo53 non si riferisca a questa figura prevista dal C.C., (e nominato dall'assemblea)

ma ad un esperto di contabilità condominiale cui fare visionare la contabilità di cui avrai ottenuto

copia dall'amministratore.  

BFox dice:

Credo, a questo punto, che la soluzione migliore sia quella di cooperare con altri condomini non morosi per la rimozione giudiziale dell'amministratore

Infatti se riuscite ad avere la maggioranza per una revoca assembleare è la soluzione più rapida ed economica.

Io ti avevo dato uun consiglio immaginando che eri solo tu che volevi vederci chiaro ed in tal caso avresti dovuto incaricate a tue spese un revisore contabile di tua fiducia per trovare irregolarità e poter revocare l'amministratore anche contro la Volontà della maggioranza.

Se ghai la maggioranza di almeno 500 millesimi della tua parte potete sostituire l'amministratore in ogni tempo e senza nemmeno dover dare una giustificazione.

Grazie ancora per la partecipazione.

Di fronte alla situazione che vi ho appena descritto (mancato o soltanto parziale uso del c/c condominiale) a me verrebbe la voglia di applicare il principio fisico di azione-reazione e di dire all'amministratore: "Non fai transitare sul c/c tutte le somme percepite come stabilito dall'art. 1129? Benissimo,a quel punto tutti i condòmini che si vedono tale voce addebitata in bolletta hanno diritto ad una riduzione di un certo importo.O perlomeno io come singolo condòmino ti pago una bolletta ridotta".

La strada da seguire è comunque quella indicata da Leonardo53 e da altri partecipanti alla discussione - non ricordo chi di preciso - quando avevate scritto che il modus operandi corretto è quello di indicare chiaramente a bilancio i crediti verso condòmini e successivamente di relazionare a chiare lettere, nella prima assemblea utile, circa le modalità di escussione dei morosi.

Altra domanda: sarebbe possibile avere un'assemblea nella quale una maggioranza definita dall'art.1136 c.c. vada ad esonerare l'amministratore dall'obbligo di apertura e uso continuo del c/c condominiale ? Credo di avere già la risposta (la quale è assolutamente negativa, giacché il Codice Civile parla senza mezzi termini di obbligo tassativo) ma mi piacerebbe comunque sentire le vostre opinioni in merito; non so, forse magari qualcuno di voi si è trovato già in una situazione sui generis di questo tipo...

Altre domande (e concludo...) : il conto corrente condominiale deve essere di un determinato tipo ? La legge si è preoccupata di definire particolari tipologie di conto dedicate espressamente ai condomìnii (intendo dire,ad esempio, conto fruttifero oppure infruttifero di interessi e cose del genere) ? E circa l'istituzione finanziaria presso cui aprire ed usare tale conto, essa viene scelta dall'amministratore o deve essere (credo) l'assemblea a deliberare in merito?

Grazie ancòra per il supporto a chi vorrà rispondere.

 

BFox dice:

sarebbe possibile avere un'assemblea nella quale una maggioranza definita dall'art.1136 c.c. vada ad esonerare l'amministratore dall'obbligo di apertura e uso continuo del c/c condominiale ?

L'articolo 1129 è INDEROGABILE e pertanto l'amministratore non può essere esonerato in nessun caso, nemmeno se lo decidesse l'assemblea all'unanimità di 1.000 millesimi.

Questo, nel dettaglio, cosa prevede l'articolo 1129 del codice civile:

 

... L’amministratore è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio, su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio

 

BFox dice:

il conto corrente condominiale deve essere di un determinato tipo ? La legge si è preoccupata di definire particolari tipologie di conto dedicate espressamente ai condomìnii (intendo dire,ad esempio, conto fruttifero oppure infruttifero di interessi e cose del genere) ?

Come hai potuto leggere dallo stralcio della Norma, l'obbligo è di aprire un conto corrente bancario o postale intestao al condominio, non importa se on line o su filiale fisica ma deve essere un conto corrente e non altri tipi di conto quali un carta conto, una postepay, un libretto di risparmio a qualsiasi altra cosa.

 

 

BFox dice:

E circa l'istituzione finanziaria presso cui aprire ed usare tale conto, essa viene scelta dall'amministratore o deve essere (credo) l'assemblea a deliberare in merito?

Poichè l'amministratore ha l'obbligo di aprire il conto corrente non è necessario che l'assembla debba deliberare in merito ma se l'assemblea vuole cambiare istituto bancario può deliberare successivamente di chiudere il conto in essere ed aprirne uno nuovo presso la banca desiderata dalla maggioranza.

In tal caso, l'amministratore è obbligato ad eseguire la delibera.

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